Story By Miss Black
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Miss Black

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Oscura passione
Updated at May 8, 2023, 23:10
Sarah Adams è fuggita dalla Scozia per dimenticare una brutta esperienza, ma a Londra la attende di molto peggio. Si troverà coinvolta nella lotta secolare tra vampiri e lupi mannari, solo per scoprire che sono sempre gli esseri umani i predatori più temibili. Ma non tutto è da buttare, nella nuova vita di Sarah. Anche tra gli esseri sovrannaturali si trovano persone interessanti. E uomini sexy. Molto sexy. Forse persino troppo.La raccolta che riunisce i primi quattro romanzi delle Little Black Chronicles.1. Il mio incubo preferito2. Nella tana del lupo3. Il vampiro bianco4. Segni sottili
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Killers
Updated at May 8, 2023, 23:10
Contiene versioni rivedute e corrette di:Dal fuoco:Ha tutto inizio con un incendio, durante la consegna di una partita di cocaina. Solo due persone sopravvivono, a stento: Beth Hoffman, agente speciale FBI, e Sven Myers, narcotrafficante. Da quel momento in poi inizia una specie di strano incubo: l'FBI scompare, senza curarsi di controllare se ci siano sopravvissuti e Beth e Sven si ritrovano nel mezzo del nulla, a tre giorni di distanza dal paese più vicino, senza cibo e senz’acqua. Confrontati con la concreta possibilità della morte, stanchi, spaventati e affamati, i due si trovano a fare fronte comune in più di un senso... anche perché l'operazione che li ha quasi uccisi ufficialmente non è mai esistita, Beth è stata licenziata e la coca sequestrata è scomparsa nelle tasche di qualcuno...Infiltrata:Non ci sono molte persone disposte a fare il lavoro di Snow. La sua professione è infiltrarsi nelle organizzazioni criminali per distruggerle dall'interno. Questa volta il suo bersaglio è "Bowie" Noyle, lo sfuggente titolare di una "Anonima Omicidi", e per Snow sarà molto difficile portare a termine il suo incarico...Fiori rossi per Belle:Colt è uno psicopatico, un assassino sanguinario e un commerciante di morte, al punto da essere stato definito “il male assoluto” dall’ultimo agente federale che ha provato a catturarlo, senza successo. Adesso tocca a Belle cercare di incastrarlo e sa che si tratta della missione più pericolosa della sua vita. Pericolosa perché Colt potrebbe scoprirla e ucciderla... oppure pericolosa per il motivo esattamente opposto. Una volta entrata nel mondo spietato e seducente del killer, Belle riuscirà a uscirne? Si troverò invischiata in una relazione disturbante e pericolosa, ad alto tasso di adrenalina e seduzione. Perché anche il male assoluto ha una sua terribile attrattiva, come Belle scoprirà presto.
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Irresistibili bastardi
Updated at May 8, 2023, 23:10
Segretaria personale:Quando Candace viene assunta come segretaria in una compagnia di assicurazioni non si aspetta che il suo nuovo capo la affascini al punto da concederglisi senza la minima resistenza. Ma Russell Wright ha qualcosa... qualcosa che Candace non riesce a mettere a fuoco. Apparentemente è uno squalo egoista e insensibile, ma è anche in grado di accenderla come mai nessuno prima. La loro comincia come una relazione senza affetto, basata solo sull’attrazione fisica. Nessuno dei due vuole coinvolgimenti emotivi... o forse nessuno dei due lo vuole ammettere.Ex:Ava e Conrad sono divorziati da dieci anni. Nel frattempo lei è diventata un’attrice famosa, mentre lui era già un imprenditore di successo. Ed è stato un brutto divorzio, il loro, pieno di recriminazioni, dolore e sgradevoli strascichi legali. Ma ora lei è finita sui giornali scandalistici con una foto che la mette in pessima luce, l’intero paese la odia e Ava ha scoperto che i suoi amici fanno schifo. L’unico a cui può chiedere una mano è Conrad – e lui, per quanto controvoglia, l’aiuta. Poi tutto sembra cospirare perché passino del tempo insieme in un modo nuovo, da amici, e perché riescano a chiarire i malintesi del passato. Ma le persone con il tempo cambiano davvero? O Ava e Conrad sono destinati a ripercorrere un sentiero già tracciato?Come domare un principe:Polly viene da una famiglia disastrata e sa da sempre qual è il suo obiettivo nella vita: trovare un uomo ricco, anzi ricchissimo, e sistemarsi a sue spese. Il primo step del suo programma è vendersi in internet al miglior offerente. Potrebbe infilarsi in guai seri e trovare un sadico, un maniaco o un serial killer, ma l’uomo che compra la sua verginità è solo un principe. Non un principe azzurro, questo è chiaro, un principe saudita. Un misogino, maschilista, dispotico, possessivo, insensibile, miliardario arabo, con tre mogli nel paese natio e uno stuolo di amanti in mezzo mondo, uno per cui Polly è un’infedele, e dunque due volte inferiore. Ma è bella, così bella, e Rashid finisce per offrirle un contratto in esclusiva con lui. Senza immaginare che quella “donna immorale” potrebbe mettere in discussione il suo punto di vista, la sua vita e il suo mondo.
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Regni molto lontani
Updated at May 8, 2023, 22:42
Il re della notte: April è l’ultimogenita del re Avetis. La sua vita potrebbe essere fatta di balli e frivolezze, ma non è proprio il tipo. Quando il giovane erede al trono si ammala gravemente, è per la sua indole avventurosa che suo padre chiede proprio a lei di inoltrarsi nel regno oltre le nebbie, dove il sole non sorge mai e la magia è potente, per impadronirsi in qualche modo della Gemma della Sera, una pietra dalle straordinarie capacità taumaturgiche. April è pronta a lottare per la pietra, a rubarla o a comprarla a peso d’oro, ma, per cominciare, tanto vale provare a chiederla gentilmente. Il Re della Notte, il sovrano di quelle terre, gliela concede, ma ordina a suo figlio Starrag di accompagnarla. E Starrag è spaventoso, cupo come il corvo di cui porta il nome, enigmatico e infelice, spesso sprezzante, ma ha anche qualcosa di diverso e speciale di cui April inizia lentamente a subire il fascino...Una gabbia dorata: Tra le Terre dell’Est e quelle dell’Ovest infuria la guerra da quasi due secoli. Quello che un tempo era un unico popolo si è diviso più volte. Da un lato gli elfi bianchi e quelli silvani, e i loro alleati umani; dall’altro gli umani dell’Est e tutte le specie che a Occidente considerano ripugnanti o pericolose: elfi neri, goblin, troll, orchi...Elli Nakril è la figlia di un anziano del Consiglio dell’Ovest. È un’elfa silvana, una guerriera. Quando viene catturata e portata a Est sa che gli orientali la useranno come merce di scambio. Viene chiusa nella Cittadella della capitale dell’Est, prigioniera del loro odiato regnante: Syryt Thygarest, un mago oscuro, così magico da non sembrare neppure più umano...Sotto i suoi occhi: Serena ha sposato l’uomo che la sua nobile famiglia ha scelto per lei. Il signore di Angtor è un uomo posato, un regnante capace, un marito assente. Sono riusciti a fare due figli senza quasi toccarsi e ora le loro vite scorrono su due binari paralleli e non si incrociano mai... e a Serena sta bene così. Ma tutto cambia all’improvviso quando una nazione vicina li invade e Serena, Blaze e i loro figli sono costretti a fuggire. Nei pochi giorni in fuga Serena capisce che l’uomo che ha sposato è più interessante di quanto pensasse e scopre il piacere di stare con lui. Il destino, tuttavia, ostacolerà questa nuova felicità in tutti i modi, sottoponendoli a una prova difficile, forse impossibile da superare...
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Dark Lords
Updated at May 8, 2023, 22:41
La ninfa:Il Figlio del Buio, Ardan, è stato confinato sottoterra per centocinquant’anni, imprigionato in un sarcofago dai suoi nemici, che erano... be’, i buoni. È stato intrappolato per proteggere il mondo dalla sua sete di potere, dalla devastante forza della sua magia e dalla sua crudeltà. Ma centocinquant’anni (153, per la precisione) sono un periodo molto lungo, specie se non puoi fare altro che riflettere su ciò che è stato. Nonostante questo, quando Ardan viene liberato da un mago nero, le cose vanno come tutti si aspettano: grazie alle sue oscure arti riconquista le terre che gli sono state sottratte e sembra che il suo dominio si espanderà fino agli angoli del mondo. Ma c’è qualcosa che può fermarlo. Non un esercito di maghi bianchi, non un avversario più forte di lui e neppure gli dèi... ma la ninfa che doveva essere sacrificata al suo risveglio. Lili non è stata uccisa, e potrebbe essere l’unica persona in grado di far scoprire al Figlio del Buio che cosa sia l’umanità.Il signore della guerra:Quando l’esercito nevariano attacca la città di Melita Sharrane lei capisce che la sua vita privilegiata non esiste più. Viene portata via e sta per finire nelle mani di un manipolo di soldati, quando un cavaliere dell’esercito nemico la salva dal suo destino. Ma poi Lord Epsos l’ha davvero salvata? Inizialmente sembra che l’abbia semplicemente resa una schiava con cui divertirsi come vuole... o forse no. Senza più una casa né una famiglia Melita non può fare altro che fidarsi di quello sconosciuto. E presto dovrà trovare la risposta a una domanda difficile: si può provare attrazione per il proprio nemico?La pelle del mostro:In una città lagunare ormai in rovina, Raina ha rinunciato a tutto: al proprio lignaggio, a ogni affetto e alla speranza. La città è a pezzi, dilaniata da una lotta intestina tra fazioni e accerchiata da un nemico soverchiante. La povertà dilaga, i canali sono invasi dai serpenti marini, non resta quasi nulla dell’antica tecnologia e dell’antico splendore. Raina è alla deriva, finché non le capita di salvare una ragazzina coraggiosa e sventata: Jayde. Jayde è la figlia di uno dei signori della città, il famigerato e crudele Argent Sephiran, ma non è come lui. È affamata d’amore e vuole dimostrare al mondo di valere qualcosa. Così tra la ragazzina senza una madre e la giovane donna senza una famiglia si crea una strana, profonda, amicizia. Argent è sospettoso nei confronti di Raina, ma ama sua figlia più di qualsiasi cosa al mondo e per lei è disposto a proteggere anche la nuova arrivata. Ma in una città come la loro nessun affetto è semplice, e ogni speranza ha il suo prezzo.
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Darker Lords
Updated at May 8, 2023, 22:40
FERITEDopo la morte del padre, Deane vive nella casa di famiglia con l’unica compagnia dell’anziana domestica, mandando avanti l’allevamento di cavalli di famiglia. Ma durante una bufera di neve, nelle stalle trova un uomo riverso e ferito. È Irial O’Donnell, duca di Clanaghal, signore delle loro terre, abile stregone. Deane lo soccorre e lo cura, senza sapere che questo cambierà per sempre la sua vita. O’Donnell è stato tradito e quasi ucciso e ora i suoi nemici lo cercano per eliminarlo per sempre. Deane lo nasconde e lo cura e presto diventa evidente che O’Donnell prova qualcosa per lei: un’attrazione forse inappropriata, che rischia di ferire entrambi più di quanto abbiano messo in conto. E neppure tutta la magia del mondo potrà rimettere le cose a posto, dopo...COME FEBBREDurante un attacco non riuscito alla fortezza dell’Imperatore Bianco, Selina, combattente della casta delle guerriere, viene sbalzata a chilometri di distanza da una magia dei suoi stessi alleati. Con lei, l’imperatore stesso. Dispersi in un territorio freddo e ostile, infestato da molti pericoli, si rendono conto che sopravvivere potrebbe rivelarsi difficile, se non impossibile. Con la morte che incombe, cercano conforto l’uno nelle braccia dell’altra, pensando di non superare la nottata. Le conseguenze di quella notte diventano evidenti nove mesi più tardi, quando ognuno è tornato alla sua vita. L’imperatore scoprirà che suo figlio, il suo erede, è nato tra i suoi nemici e che la donna con cui ha affrontato la morte è ormai, e di nuovo, a sua volta una nemica. Sa di non poterle dimostrare alcuna pietà, né lei potrà perdonarlo per le sue azioni, ma la particolare febbre sessuale che c’è tra loro non si è mai sopita...DALLA PARTE DEL TORTOI regni di Marmor e Amandre si contendono da sempre un fazzoletto di terra al confine tra le due nazioni, una guerra che è diventata una sanguinosa abitudine. Finché la secondogenita di Amandre, Malachite, non viene catturata dai nemici. La sua sorte è sancita dalle antiche e crudeli tradizioni di Marmor e l’ordalia che dovrà sopportare non le lascia scelta, né dignità. L’esecutore del suo destino è il riluttante generale Turmalin, che sente su di sé tutta la vergogna del compito che è chiamato ad adempiere. Nel frattempo i due principi nemici, Mercure e Falke, sono legati da una vendetta altrettanto terribile: carnefice l’uno, martire l’altro. Come può nascere l’amore, quando è così chiaro da che parte cade il torto? Come può esservi speranza?Eppure non sempre tutto è lineare come sembra e la passione può essere un sentimento contorto, difficile, violento... e incontrollabile.
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Soldati di ventura
Updated at May 8, 2023, 22:40
Il nemico: Da quattro anni la Namdvara è sotto il giogo degli invasori di Dhenes. La conquista delle placide vallate namdvariane è stata brutale e i nemici non hanno risparmiato efferatezze e violenze. Quando uno degli invasori, durante una tempesta, entra in una locanda e trascina con sé in una camera una viaggiatrice, Radina, tutti pensano al peggio... ma nessuno fa nulla per difenderla. In realtà Alek, il nemico che l’ha obbligata a seguirlo, è solo ferito. A gesti le fa capire di aver bisogno del suo aiuto e Radina non riesce a rifiutarsi curarlo. Il corpo di Alek, snello e muscoloso come quello di un cane da caccia, la riempie di turbamento. Il giorno dopo ognuno se ne va per la sua strada, ma il gruppo di viandanti con cui viaggia Radina viene assalito da dei banditi. Nel frattempo nelle pacifiche valli di montagna è scoppiata la ribellione e gli invasori vengono cacciati. Alek dovrebbe combattere con i suoi uomini, ma si trova di nuovo davanti la ragazza dagli occhi gentili che l’ha aiutato nonostante fosse il nemico... e ora è lei ad aver bisogno di aiuto...Fatto per uccidere: A Grad cade la neve quando Sophia, su un binario della stazione ferroviaria, lotta con tre uomini che vogliono sopraffarla. Un treno passa sbuffando vapore – forse per lei è la salvezza! – ma no, rallenta e basta, non si ferma. Quando ormai tutto sembra perduto, la porta di un vagone si apre e due mani sconosciute la traggono a bordo. Sophia è sfuggita ai suoi aggressori, ma chi l’ha salvata? Tjark Vinter sembra un gentiluomo, ma sul suo viso una cicatrice rivela che ha combattuto nella Guerra dei Sospiri, dieci anni prima. Sophia scoprirà presto che la guerra gli ha lasciato ben altre cicatrici, dato che Vinter è uno dei pochi maghi da combattimento rimasti in circolazione, uno dei pochi a padroneggiare arti ormai inutili, in tempo di pace. E quando verrà a sapere che è stato arrestato dovrà ricambiargli il favore e salvargli la vita, perché le autorità vogliono cancellare dal mondo lui e il suo segreto... un’abilità che lo rende una perfetta macchina da guerra, ma che gli impedisce di dimostrarle tutta la passione che prova per lei.Per soldi o per amore: Lerer sta viaggiando in carrozza verso il proprio matrimonio, un matrimonio politico che ha ogni intenzione di boicottare. Quando il suo convoglio viene assalito da un drappello di mercenari in un primo momento pensa che la sua fine sia vicina. Freddamente, prova a concedersi solo al loro comandante per evitare di venir passata tra tutti gli altri, ma presto scopre di aver sbagliato a giudicare quegli uomini – e il comandante in particolare. Sareth ha un codice, un codice a cui cerca di attenersi sempre: portare a termine gli incarichi, prendere soldi da un solo committente per volta, non sgozzare innocenti se è possibile evitarlo, non derubare i civili, non distruggere per il gusto di farlo. Lerer è costretta ad ammettere che il suo codice è molto più nobile di quello dei nobili di nascita... e che Sareth è un uomo migliore di qualsiasi marito la sua famiglia potrà mai imporle.
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Born Bad
Updated at May 8, 2023, 22:40
NEL PROFONDO: Nella piccola città della Louisiana dove Lauren è nata e cresciuta tutti sanno che i Blanchard sono criminali. La loro grande tenuta si perde nelle paludi e Dio solo sa che cosa succede là dentro. Il fratello maggiore non si vede quasi mai, la sorella di mezzo è nota per le sue intemperanze e il minore, Rivet, sembra quasi simpatico, ma è anche il sicario della famiglia. Lauren esce con il suo autista da qualche mese quando lui la nota... ed è difficile dire di no, quando il tuo capo ti chiede di prestargli la tua ragazza per una festa, specie se il tuo capo potrebbe ucciderti se rifiuti. Lauren accetta di andare alla tenuta dei Blanchard, senza sapere che oltre quelle mura la attendono segreti e piaceri oscuri e inimmaginabili. Un uomo, Rivet, combattuto e complicato, due bambini capaci di conquistarti con uno sguardo e una famiglia dal cuore nero come l’acqua delle paludi...UN UOMO PERICOLOSO: Cassidy era un’infermiera e aveva una vita ordinata, prima che una serie di circostanze sfavorevoli la portasse a servire ai tavoli di uno strip-club in slip e reggiseno. Ora... è come se il suo passato e St. Martin, il quartiere malfamato in cui è cresciuta, l’avessero reclamata. E niente rappresenta St. Martin più di Dane, il gigante dal naso da pugile e dagli occhi malinconici che ha costruito un impero criminale partendo dal nulla, con la semplice forza della rabbia. Quando le loro strade si incrociano qualcosa scatta subito tra loro, che sia comprensione dovuta alle origini comuni o chimica dell’attrazione... ma Dane è un uomo pericoloso, la violenza gli cammina accanto, e Cassie non vorrebbe farsi coinvolgere...QUEL BRAVO RAGAZZO: Il compito di Janet Bellini sulla carta non è difficile: portare una bozza d’accordo a un capo-clan pronto a pentirsi, farglielo firmare a tornare alla procura federale. Angelo Balistreri si sta nascondendo con l’intera famiglia in un compound estremamente protetto a nord dello Stato di New York. Sembra che nulla possa andare storto, ma quando Janet e il suo collega arrivano sul posto, la villa viene attaccata a colpi di lanciarazzi. Janet si trova a dover proteggere Angelo Balistreri e la sua famiglia dagli attacchi delle famiglie rivali, che vogliono azzittirlo prima che lui testimoni contro di loro. Non è un compito semplice: Angelo è paranoico, preoccupato e nutre una profonda sfiducia nel genere femminile. Le donne, per lui, servono solo a una cosa e non fa mistero delle sue idee. Il problema è che Janet lo trova attraente... primitivo, ma sexy da morire. E Angelo non ha mai rifiutato una “femmina” in vita sua...
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Distopie
Updated at May 8, 2023, 22:40
Caradoc:In un futuro vicinissimo a noi l’Inghilterra è diventata uno stato totalitario, dove ogni libertà individuale è bandita, tutti gli stranieri sono stati cacciati, l’economia è crollata e chi non si rassegna finisce nelle mani della polizia politica. È quello che è successo a Sienna McLane. Dopo tre anni di inferno, viene trasferita alla Sezione Speciale, un carcere diverso da tutti gli altri... un luogo sereno in cui il direttore le dice con semplicità che avrà solo due scelte: collaborare o morire. Sembra che per Sienna tutto sia finito, ma nel direttore della Sezione Speciale c’è qualcosa di insolito. Caradoc Trelease ha la pelle scura e gli occhi pieni di segreti. È davvero un nemico? O è solo un uomo con un obiettivo da perseguire senza pietà?Dietro alte mura:Anna Aextesia è nata e cresciuta in una delle Alte Fortezze, antiche roccaforti costruite in cima a pinnacoli artificiali durante le ultime Guerre. Le Guerre sono finite e ormai da un secolo regna un’instabile pace, quindi l’antica e nobile famiglia Aextesia non ha più un ruolo. Finché ad Anna non viene chiesto di esaminare un prigioniero particolare, un sicario che ha ucciso decine di volte al soldo dei paesi nemici, un Senza Nome sulle cui origini non si sa nulla.Il loro sarà un incontro di mondi, prima ancora che personale. Mondi all’antitesi che non avrebbero mai neppure dovuto sfiorarsi...Condannato a combattere:Nell’Alleanza Interplanetaria i detenuti condannati all’ergastolo possono scegliere di convertire la pena in quattro anni nel Ludo di una società privata, combattendo come gladiatori per intrattenere il pubblico pagante. Anche Van Renan, un terrorista originario di Orione, ha scelto questa possibilità, sperando di poter tornare dalla sua ragazza Canthy. Ma non sapeva che cosa lo aspettava. Quello che si vede sul Flusso, infatti, è solo una parte di ciò che succede veramente nel Ludo, dove le condizioni di prigionia sono durissime e i detenuti subiscono abusi di ogni tipo. Isenly Tinesa, una rappresentante dell’Organizzazione Interplanetaria per i Diritti Umani, ha capito come stanno davvero le cose e vuole fare in modo che il Ludo chiuda per sempre...
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Almost Human
Updated at May 8, 2023, 22:40
L’amante sintetico: Haim è il primo androide mai costruito. Esteriormente è uguale a un essere umano e, rispetto ai robot, prova emozioni. È l’essere sintetico più evoluto del mondo, la vetta più alta della tecnologia, il primo rappresentante di una nuova specie. Lo scienziato che l’ha progettato, Eleonore Crais, è un genio nel suo campo. Ha inventato i robot moderni e la CraisRobots fattura miliardi ogni anno. Ma è anche una donna sola, che tiene gli altri a distanza da quando il suo compagno è morto. Non vuole più una relazione con un uomo. Ma Haim non è un uomo, non proprio...Dei in terra: In un lontano futuro, il mondo occidentale è governato da una timocrazia di sei regnanti. I Timocrati non sono normali esseri umani... la cosa a cui assomigliano di più sono divinità altere e distanti.Julie è una scienziata, una genetista il cui lavoro ha destato l'interesse della Timocrazia e in particolare dell'essere conosciuto come Marte. Marte le dà tutto quello che ha sempre voluto: fondi, personale, appoggio politico... ma presto Julie inizia a sognarlo e in quei sogni lui non è una divinità altera e distante. E Julie inizia a chiedersi: può un essere umano come lei risvegliare l'amore di un dio?Progettata per il piacere: Evet è una pseudo-umana, fa parte di uno stock di ottanta cloni destinati alla prostituzione. Simile a ogni altra donna, ha delle caratteristiche genetiche che la rendono... molto piacevole nell’intimità. Negli ultimi mesi è stata sull’asteroide minerario Uruk, il posto più duro della galassia o quasi. Quando la miniera viene visitata da un membro dell’Assemblea Evet non sa che la sua vita sta per cambiare. Ason Rodray è un post-umano, un essere dall’aspetto inquietante, trasformato per il suo ruolo, che sta ancora piangendo la propria umanità. Noleggia Evet per una sera, ma le cose non vanno come previsto... e il loro incontro sarà solo l’inizio di una storia di intrighi politici, lotta ai pregiudizi e passione.
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La dama misteriosa
Updated at May 3, 2023, 18:52
 Alla magia Danais ha dovuto rinunciare per mancanza di soldi. Abbandonati gli studi, si è trovata a lavorare in una locanda nella Daron vecchia, locanda che ha poi ereditato. Anni dopo la sua vita non è male. Ha delle certezze, una routine di cui fa parte anche Methral, l’ex guarida reale che da tempo vive in una stanza della locanda. I loro incontri sono semplici, senza fronzoli sentimentali, anche perché Methral è invischiato con un’altra donna, una nobile che non gli concederà mai niente, ma a cui lui è incrollabilmente devoto.I patti tra loro sono sempre stati chiari e Danais lo sa. Ma che cosa può farci se, a forza di frequentarlo, si è innamorata di Methral? Come convincerlo a rinunciare alla sua lady e ad accorgersi finalmente di lei? Forse proprio una dama misteriosa potrebbe aprirgli gli occhi...--CONTIENE SCENE ESPLICITE--«Vorrei proprio sapere come si fa» borbottò Danais, scuotendo la testa.Pyria, che aveva assistito alla scena dalla cucina, emise una risata sarcastica. «La padrona ha chiamato?»Lei annuì. «E io vorrei sapere... vorrei solo sapere, come si fa a tenere un uomo così per le palle. Guarda, non mi riferisco neanche a Methral, chi se ne frega di Methral. In generale. Come si fa, qual è il segreto? Gli ha creato guai a non finire e lui continua ad accorrere a ogni suo cenno».«Lo paga, peraltro» considerò Pyria.Danais gli lanciò un’occhiata di compatimento. «Sappiamo entrambi che accorrerebbe anche se non lo pagasse. La volta in cui l’ha messo contro il comandante della Guardia Reale? È finita in duello e non l’hanno impiccato solo perché il comandante non l’ha denunciato».«Me lo ricordo».«E come dimenticare l’episodio del suo “rapimento”?»«Se ricordo bene, si scoprì che era solo fuggita con un cavaliere di passaggio e per non far passare da cornuto il marito... il secondo marito... se n’era uscita con la faccenda del rapimento. Fu Methral a combattere con il cavaliere».Danais sospirò. «Già, infatti. Per questo mi chiedo... nonostante tutti i brutti scherzi che gli ha combinato, vedi? Lei chiama e lui accorre. Come fa?»«Eh, sai...» Pyria fece un gesto vago.«Non dirmi “è bella”. Il mondo è pieno di belle donne e non tutte hanno un simile potere. Sarà una maga? In segreto?»«Ma no. È solo... come spiegarlo a una femmina?»Danais si limitò a inarcare un sopracciglio.«Medeia è l’archetipo della dama misteriosa. Della dark lady. Della femme fatale».«Scusa?»«Affascinante e impossibile. È quello a intrigare gli uomini. Siamo onesti, non gliela darà mai. E non perché sia una vergine vestale, o anche solo fedele a suo marito...»«Ecco, appunto».«Sì, appunto. La darà a tutti tranne che a lui, ma gliela farà annusare. Lui continuerà a sperarci ed è così che lei lo terrà in pugno finché campa. Non c’è guinzaglio più solido dell’amore non corrisposto». 
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Il marito in affitto
Updated at May 3, 2023, 18:52
Sul volantino dice: “Mike Reed, marito in affitto”, ed elenca tutte le piccole riparazioni che Mike può fare in casa tua, dall’aggiustarti il lavandino a falciarti il prato. Quello che non dice è che Mike Reed è un vero e proprio splendore, uno che potrebbe fare il modello in una pubblicità di profumi, e che è pure alla mano e simpatico. Quindi dov’è il trucco? Alina lo chiama per una riparazione e poi si trova ad assoldarlo davvero come marito in affitto, o meglio, come fidanzato a una riunione di ex compagni di classe. Mike si comporta in modo perfetto e c’è anche un interludio romantico che Alina non avrebbe mai osato immaginare. È così bello, perché dovrebbe piacerle lei? Proprio lei, con la sua famiglia ingombrante, asfissiante e messicana. Lei che non potrebbe mai fare la modella, nemmeno per una pubblicità di aspirapolveri. Lei che lotta con problemi banali come i concorrenti sul lavoro e non con problemi grossi come quelli di Mike. Perché Mike è splendido, è vero, ma è tutto finto. Una volta scoperta la verità, non c’è più motivo di essere in soggezione. Ma, Alina, aspetta un attimo... sei davvero sicura di aver scoperto la verità?--CONTIENE SCENE ESPLICITE--Quando la luce del lampione mi mostrò in ogni dettaglio l’inconfutabile splendore di Mike Reed, per un istante meditai di non farlo entrare.Ma non potevo aprire il rubinetto centrale dell’acqua senza allagare la cucina e il mattino seguente avrei avuto bisogno di farmi una doccia: mi ordinai di essere pragmatica.Venti secondi più tardi mr. Reed saliva con passo elastico i due gradini che portavano alla mia porta. Aveva una t-shirt bianca che non nascondeva i deltoidi definiti, un gilet da pescatore aperto che lasciava intuire la pancia piatta, e dei jeans non troppo aderenti che non impedivano di vedere che le sue gambe erano snelle, lunghe, muscolose nei punti giusti. Ma la cosa che ti fregava davvero era la faccia. Era uno di quei mori che in realtà sono biondo-scurissimo. Le sopracciglia scure, ad ala di gabbiano. Qualche ruga d’espressione accanto agli occhi, azzurro-grigio. E a dare un tocco ancora più da rivista di moda, entrambe le braccia erano tatuate a partire dal polso, tatuaggi giapponesi con carpe, draghi e crisantemi. Bei tatuaggi che dovevano essergli costati un sacco di soldi.«Mike Reed, il tuttofare che ha chiamato» mi disse, tendendomi la mano.Sorrise, un sorriso aperto e amichevole.Indovinate? Aveva i denti dritti, bianchi, perfetti.
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bc
Molto personale
Updated at May 3, 2023, 18:52
Quando la polizia contatta Isla Hurley, medico e psicoterapeuta, è per un motivo terribile: Emma, una delle sue pazienti, è stata uccisa. Isla non aveva mai contemplato l’idea che il delitto potesse entrare a far parte della sua vita ordinata, riflessiva e tranquilla. Certo, Emma aveva dei problemi con un ex fidanzato, Jordan. Insieme, avevano lavorato sul loro rapporto distruttivo ed Emma era arrivata a denunciarlo per stalking, ma Isla non credeva che la situazione potesse degenerare a quel punto.E forse non è successo. Il detective incaricato delle indagini, Giovanni Vallespinosa, sembra un uomo capace e pacato. Cosa più importante, sembra avere davvero a cuore la morte della sua paziente e non è convinto che il responsabile sia Jordan.Tra lui e Isla nasce una collaborazione asimmetrica, curiosa, e un’attrazione intricata. Isla interpreta il mondo come un insieme di fatti emotivi, lui cerca un’obiettività forse impossibile. E le ferite di entrambi entrano subito in gioco, rendendo le indagini una faccenda molto personale.--CONTIENE SCENE ESPLICITE--Il detective l’aveva richiamata dopo tre settimane. Nel frattempo era arrivata l’ordinanza del giudice e Isla aveva consegnato una copia di tutto il materiale che aveva. La burocrazia su Emma. La scheda con i suoi dati personali. Le sue scarne annotazioni.Vallespinosa entrò nel suo studio alle cinque del martedì pomeriggio, dopo il suo ultimo paziente. Isla, china sul computer, finì di scrivere qualche appunto. Sapeva che era un atteggiamento difensivo. Le era morta una paziente, doveva impegnarsi di più. Prendere più inutili appunti, scrivere, registrare, annotare. Forse era anche un atteggiamento punitivo, ripensandoci.Sollevò lo sguardo e vide che Vallespinosa era ancora lì, dove l’aveva visto l’ultima volta, in piedi accanto alla porta.«Be’, si sieda» lo invitò, un po’ bruscamente.«Non c’è neanche un lettino» commentò lui, un po’ deluso. Isla sorrise e indicò le due chaise longue. «Ho quelle. Non sono un tipo da lettino». Il detective si accomodò davanti alla scrivania, lasciando perdere il setting.«C’era qualcun altro, a parte Jordan Crescent?» chiese.Isla inclinò la testa da un lato. «Uno stalker di solito è sufficiente» commentò, sarcastica.«Ne sono certo. C’era qualcun altro?»«Che cosa sta cercando? Un amante? Un amico?»Vallespinosa diede una scrollata di spalle. Sembrava stanco e non più allegro dell’ultima volta in cui l’aveva visto. Isla si ammorbidì. O, forse, si ricordò che era arrabbiata, sì, ma non con lui. Fece il giro della scrivania e si andò a sedere su una delle sue chaise longue. «Forza, ci faccia un giro. Non le venga in mente di raccontarmi che cosa ha sognato stanotte, però».
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Lilim
Updated at May 3, 2023, 18:52
Emma ha una carriera di successo, un compagno con cui ha ritrovato la complicità, un futuro che sembra già scritto. Tutto va in frantumi quando nella sua esistenza compare un uomo così bello da sembrare irreale. E apparentemente lo è, visto che la prima volta Emma lo incontra in sogno, un sogno vivido ed erotico. Da quel momento in poi la vita perfetta di Emma comincia a sgretolarsi. Warad-Sin, l’amante del suo sogno, si presenta in carne e ossa: magnifico, arrogante e tutt’altro che umano. Emma si rende conto di doversi difendere da lui e inizia a studiarlo con l’aiuto del professor Valdes, un antropologo che è quasi stato ucciso da un’esemplare femmina della sua stessa specie: i lilim. I lilim sono antichi come il mondo; belli e letali, si nutrono della forza degli esseri umani durante il sonno. Resistere al loro fascino è quasi impossibile e oltretutto Emma ha un motivo molto solido per non liberarsi di Warad-Sin. Un motivo che le sta crescendo dentro.--CONTIENE SCENE ESPLICITE--«Se n’è andato? Finalmente, non lo reggevo più».A Emma venne quasi un infarto.Aveva sentito una voce. In casa non poteva esserci nessuno, come poteva aver sentito...L’uomo uscì dalla sua cucina come niente fosse. Alto, moro, una felpa e dei jeans addosso, capelli scuri e sfilati.Emma cercò a tentoni dietro di sé la maniglia del portone. Lanciarsi fuori. Chiedere aiuto in strada, ma...«S-sei... sei il tizio del sogno» disse, prima di rendersene conto.E un attimo dopo, la realtà di quello che aveva appena tartagliato arrivò al suo cervello. Sì, cazzo: l’uomo che era uscito dalla sua cucina era il tizio del suo sogno.Lui le rivolse un sorriso beffardo.«Chi non ha mai avuto un sogno, forse ha solo sognato di vivere» declamò. Poi diede una scrollata di spalle. «Non mi ricordo dove l’ho letta. Ma, per essere davvero precisi, Emma, io non sono il tizio del sogno. Sono il tizio che ti ha montato mentre dormivi e il padre della creatura. Oh, non fare così».Emma aveva aperto il portone, ma il tizio del sogno... o, insomma, quel tizio... l’aveva richiuso dando una spintarella al battente. Come avesse fatto a comparire accanto a lei era inspiegabile.«Sto impazzendo» le uscì dalle labbra.Lui fece schioccare la lingua. «Banale».«Cioè, come hai fatto a—«Noioso».«Che cosa sei, dannazione?».Lui sorrise di nuovo. Un altro sorriso bianco e derisorio.«Già un po’ meglio. Vieni, sarò così gentile da spiegarti la situazione, visto che tenerti all’oscuro non è più possibile».
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kAYAL
Updated at Apr 21, 2023, 00:41
«Dovrebbero inventare un altro termine. No, anzi, sa che c’è? Non dovrebbero inventare proprio niente. “Persona” va più che bene, vale per tutti e copre tutte le possibilità».È il 1894 quando Dharya Kayal, 44 anni, ex soldato a cavallo nell’esercito di Sua Maestà, indiano naturalizzato inglese, omosessuale quando ancora il termine comunemente accettato era “invertito”, BFF di Lord Northdall, uomo dalle molte virtù, dal fascino invidiabile e dagli infiniti turbanti, parte per New York alla ricerca di una persona. Un singolo individuo in una città di tre milioni di abitanti – tutti pazzi, a giudizio di Kayal.La sua ricerca procede in un crescendo di confusione ed erotismo.Tra ereditiere dissolute decise a fare di lui il proprio trofeo, poliziotti violenti (& attraenti), un intero quartiere del vizio in cui scavare, prostitute, mogli abbandonate, aristocratici progressisti, signore caritatevoli fieramente omofobe, combattimenti di topi, travestiti, gang di irlandesi e un’intera società non proprio entusiasta delle persone di pelle scura, Kayal può contare solo su un aiuto: un valletto che non si è mai allontanato dal Norfolk.E, insomma, un budget illimitato.Dovrà bastare.Unfit è una serie sulle disavventure di alcune persone rispettabili, che alla vita non chiederebbero altro che pace, tranquillità e le sacrosante gioie del patriarcato, vessate dall’esistenza stessa di individui uguali a loro sotto tutti gli aspetti e che non gli hanno mai fatto nulla di male, ambientata in un tempo migliore in cui gli uomini erano veri uomini e gli altri finivano ai lavori forzati.
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Vera
Updated at Apr 17, 2023, 22:44
«Non mi pare una gran buona idea» considerò Haddock.«Sono una Vassemer, non abbiamo buone idee».La Stagione 1889 sta per finire e due delle tre sorelle Vassemer si sono sistemate. E, come tutte le malelingue della capitale hanno notato, si sono sistemate molto bene, sposandosi ben al di sopra del loro rango.Resta solo Vera, la sorella di mezzo, che continua a ripetere a tutti di voler diventare una scrittrice di successo e di non essere interessata al matrimonio. Si è mai sentito qualcosa di più scandaloso? Chi mai potrebbe volere una ragazza del genere?E, a proposito di scandali, le Vassemer non sono l’unica fonte di pettegolezzi della capitale. La famiglia dell’amata Regina Vittoria è sempre prodiga di comportamenti discutibili e anche il resto dell’aristocrazia non scherza. Peggio ancora, una piaga particolarmente odiosa rischia di venire alla luce. No, non si tratta delle solite quisquilie: adulterio, ricatto, figli illegittimi o evasione fiscale. No, non è neppure l’annoso problema dei nouveaux riches che pretendono sempre più posti al sole. E chiaramente non ha nulla a che fare con l’assurda richiesta delle suffragiste che anche le donne possano votare.Questo è peggio. Si prepara lo scandalo più gigantesco dell’epoca.O forse no.In fondo, se c’è una cosa che la nobiltà del Regno sa fare bene è nascondere la polvere sotto il tappeto.Unfit è una trilogia sulle disavventure di alcuni rispettabilissimi gentiluomini, che alla vita non chiederebbero altro che pace, tranquillità e le sacrosante gioie del patriarcato, vessati dalla mancanza di tatto di tre ragazze con il cervello pieno di sciocchezze, ambientata in un tempo migliore in cui gli uomini erano uomini e le donne erano piante da interno.
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Naked
Updated at Apr 11, 2023, 00:25
Ayden Brillat-Savarin è l’amministratore delegato di un grande gruppo industriale. È appena stato assoluto da un’accusa di molestie, ma in passato si è macchiato di altre scorrettezze. La sua compagnia, per non correre rischi, gli rifila una mentore: una professionista che gli insegnerà a sopravvivere alle insidie del mondo moderno, dal modo in cui comportarsi con le dipendenti, alle cautele da usare con le minoranze, fino al necessario linguaggio politicamente corretto. Ayden sarebbe molto seccato, se ms. Allegra Foxton, la mentore, non fosse ironica, sveglia e piuttosto carina. In fondo assecondarla non gli costa nulla. Non sa che presto si troverà messo a nudo e la sua vita non sarà più la stessa.--CONTIENE SCENE ESPLICITE--La porta si richiuse alle sue spalle e l’ufficio sembrò sprofondare nel silenzio. Era una sensazione che Ayden amava molto. Era stato lui stesso a far insonorizzare l’ambiente, in modo da non essere disturbato dal continuo suono dei telefoni e delle conversazioni fuori dal suo sancta sanctorum.Oltre a essere insonorizzato, il suo ufficio era ampio, con una vetrata su un panorama mozzafiato di Canary Wharf, la moquette di un particolare viola che tendeva al grigio, un tavolo di vetro e acciaio, una scrivania abbinata, il divano di pelle naturale e le poltroncine in tinta. Di design. Riservato. Sottotono in modo elegantissimo.«In casi come questo la porta non dovrebbe sempre restare aperta?» considerò Ayden, con un sorriso bonario.«Spero che, per quanto lei detesti la situazione, non arriverà a uccidermi e a nascondere il mio cadavere in bagno».
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Dimenticare gli ex e altri esercizi zen
Updated at Apr 6, 2023, 19:44
Josephine immaginava una vita con Andrew. Erano perfetti. Entrambi giornalisti, lui direttore del canale all-news in cui lavoravano entrambi, affiatati a letto, grande intesa intellettuale. Ma Andrew l’ha scaricata e la vita di Jo è andata a pezzi.Proprio in quel momento però, neanche fosse un segno del destino, Jo riceve in eredità una casa nell’Essex. È il luogo perfetto in cui rintanarsi per leccarsi le ferite e meditare sulla propria vita. Andare avanti non è per niente facile. È ossessionata dal ricordo di Andrew. Ogni mattina si sveglia pensando a lui, il corpo che lo desidera fisicamente, la mente che continua a ripercorrere ogni istante della loro relazione. Di Patrick O’Rourke neanche si accorge. Certo, Patrick è bello, è l’uomo più bello che abbiano mai visto da quelle parti. Al pub locale le ragazze cercano modi sempre nuovi per avvicinarlo, fallendo ogni volta.Jo per fortuna è immune. Ma lo è davvero?--CONTIENE CONTENUTI ESPLICITI--«Alla fine non è così male. Olivia, dico».Erano sul pick-up di O’Rourke e stavano tornando a casa. Era strano quel pensiero. Stavano tornando a casa. «Quindi, tutto considerato, potresti persino darle una possibilità?»«No».Jo rise di quella risposta così netta.«Okay. Tra l’altro, credo che abbia qualcosa in corso con il rappresentante della Guinness».«Bene. Non voglio sembrare altezzoso o roba del genere. È proprio che...»«Olivia gioca in un altro campionato. Lo sa anche lei».«Eh? Quale campionato?»Jo sbuffò. «E dai».«No, guarda, non gioco in nessun campionato. Non gioco».«Cioè sei impotente?»O’Rourke iniziò a tossire e il pick-up sbandò. Poi si mise a ridere. «Ti sembrano cose da chiedere?»«Scusa. Capisco che non ti vada di parlarne. È un problema increscioso».Lui rise ancora. «Essere impotente è un problema increscioso, secondo te? Si vede che non sei un maschio».«Scusa. Sul serio. Mi dispiace. È una tragedia».Lui scosse la testa, continuando a ridere. «Non sono impotente. Sono solo non-praticante. Non voglio... non voglio nessuno tra i piedi». Fermò il pick-up davanti alla porta laterale. Gli alberi, attorno alla casa, erano macchie scure contro il cielo blu e nell’aria c’era odore di terra umida. O’Rourke spense il motore, ma non scese ancora. «Sto elaborando della roba. Roba che mi è successa. Brutta. E non voglio qualcuno che inizi ad aspettarsi da me... non lo so. Affetto, partecipazione, interesse. Non ho niente da offrire».
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Mai sfiorato
Updated at Apr 6, 2023, 19:35
Vash Cole è uno pseudo-umano. La sua serie di cloni è stata concepita per lavori in condizioni proibitive. Molto più forti degli umani, con un sistema respiratorio più efficiente, abili nel pensiero strategico, i cloni della sua serie hanno però scarse capacità comunicative. D’altronde, quando lavori in una miniera a gravità zero su un asteroide non ti serve saper discutere dei massimi sistemi. Pensa che la sua vita sarà tutta lì, duro lavoro e sempre più acciaio pensante al posto della carne, visto che gli incidenti nello spazio capitano di continuo. Ma l’Assemblea passa una nuova legge in favore degli pseudo-umani e Vash si trova a essere merce avariata, troppo danneggiato per lavorare ancora. Cosa peggiore, i padroni della compagnia mineraria, appartenenti a una nobile e antica famiglia di Teti, la capitale dell’Alleanza, sono costretti a riassorbire in qualche modo gli pseudo ora non più impiegabili nelle miniere.È così che Vash conosce Galia, la prima persona che gli abbia mai accarezzato una guancia, una che lo tratta da essere umano e vuole insegnargli a vivere in un altro modo, con un po’ di tenerezza. Una donna così in alto da sembrare una vertigine.
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Una storia di sesso
Updated at Apr 6, 2023, 03:04
Brielle e Frank si sono incontrati in un club per scambisti. L’idea è stata del ragazzo di Brielle, ma i risultati poi non gli sono piaciuti. In quanto a Brielle, lei non voleva neppure andarci. Con l’uomo che le è capitato si è trovata bene, Frank è un bel tipo ed è bravo a letto, ma non sentiva il bisogno di sperimentare.Ormai, però, ha sperimentato. Il suo ragazzo si è infuriato e l’ha mollata nel mezzo del nulla, andandosene. Frank le ha dato uno strappo verso il centro.Sembra l’inizio di una storia di sesso, erotica ma inconsistente, solo che...--CONTIENE SCENE ESPLICITE--"Quella che Frank si sarebbe fatto più volentieri era la geisha. Anche se forse non era proprio vestita da geisha, ma solo da... giapponesina? Non che avesse importanza. Quella sera, allo Switch, tutte le ragazze erano in maschera. Quella che aveva puntato Frank portava un vestito orientale con dei ricami di crisantemi dorati, una specie di stola di seta nera e una parrucca... doveva essere una parrucca, giusto? Se non lo era, quella tizia si era fatta acconciare i capelli in un modo davvero complicato. L’ultimo tocco era dato da un ombrellino di carta di riso.Avrebbe dovuto avere un aspetto lezioso, ma più che altro sembrava terrorizzata. Frank non capiva perché, nessuno le aveva obbligate a venire. Anzi.Lo Switch era un club privato.Un club per scambisti.La tessera costava un sacco di soldi e le serate non erano per niente economiche.Frank partecipava quando erano a corto di maschi di bella presenza. Lo pagavano per il disturbo, ma era poco più di un rimborso spese. Più che altro era un modo molto comodo per scopare con delle tizie che altrimenti non sarebbero state alla sua portata.Non sapeva perché l’idea lo attizzasse, ma era così. Forse era persino un po’ patetico.Guardò dalla parte di Nancy, che quella sera era vestita da sirena, e lei gli fece l’occhiolino. I maschi no, erano tutti in completo nero. Privilegio di genere, come avrebbe detto Nancy.«Signore... signori...» richiamò la loro attenzione Madame Rose. Lei non era in costume, ma quasi. Il suo vestito da sera assomigliava a un fiocco argentato. Erano argentati anche i capelli, sebbene fosse ancora piuttosto giovane, sulla quarantina, e anche discretamente gnocca. Almeno secondo Frank, che comunque non era di gusti difficili. Le donne gli piacevano eleganti, raffinate, magari anche stronze. Gli piacevano le inibite da scandalizzare a letto. Le frigide a cui far scoprire le gioie del sesso. Poi le voleva anche carine, ma non gli serviva una top model per avere un’erezione."
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Il patto
Updated at Apr 6, 2023, 02:06
Tra le ventiquattro tribù delle Forze Congiunte dell’Alleanza è stato stipulato un Patto: tutti i primogeniti si impegnano a sposare il membro di un’altra tribù, sorteggiato in modo casuale tra persone “compatibili”, e a generare due figli di sangue misto. Il sistema è nato per rafforzare i legami tra popoli un tempo nemici, ma ora impegnati in una sanguinosa guerra interplanetaria contro un avversario comune, una specie aliena e spietata.I matrimoni combinati del Patto non sono privi di svantaggi, ma sono anche matrimoni a tempo. Una volta fatto il proprio dovere, i due componenti della coppia possono tornare alla propria vita.Sarebbe anche il piano di Risah, a cui è stato assegnato come marito un soldato di Surraja, pianeta desertico e culturalmente arretrato, che però ha almeno il pregio di essere impegnato in guerra e avere poco tempo per lei. Al di là di questo, Maren è moralista, tradizionalista e pieno di pregiudizi sulle donne, specie sulle donne indipendenti come Risah.Certo, è bello, sexy, virile. Ma la virilità non basta a renderlo un partner passabile, anzi è solo un altro problema.La loro unione a distanza è scandita da incontri rari e disastrosi, che sembrano preludere a uno scioglimento ben prima che il Patto sia rispettato. Come possono trovare un equilibrio due persone così diverse, che presto arrivano a detestarsi a vicenda?--CONTIENE SCENE ESPLICITE--Poco dopo in mezzo alla sala compariva l’immagine di un uomo, leggermente sfarfallante. Passarono un paio di secondi, prima che l’uomo iniziasse a parlare, istanti che Risah usò per studiarne l’aspetto.Con un certo divertimento, si trovò a pensare che somigliasse a Kor. La sua era una delle tribù dei pianeti desertici, senza dubbio. La carnagione del suo futuro sposo era olivastra, i capelli di un castano appena più scuro della sua pelle, con vaghi riflessi dorati. Aveva i lineamenti affilati, gli occhi chiari a fessura, un paio di linee verticali sulle guance. Alto, snello, spalle larghe e fianchi stretti, chiaramente tirato a lucido in fatto di efficienza fisica, il tutto coperto da abiti morbidi e beige, composti di diversi strati.Era bello, sì, non si poteva negare. Risah ne fu sollevata, ma provò anche una punta di preoccupazione. Un uomo più brutto sarebbe stato di certo grato di averla in moglie. Questo? Non era detto.Il suo futuro sposo rivolse un mezzo inchino rispettoso all’aria davanti a sé e si raddrizzò subito. Parlò con un accento morbido e un po’ strascicato.«Onorevole famiglia Andorr della tribù dei Narja... Onorevole Risah Andorr, mia legittima consorte. Mi rivolgo a voi secondo le usanze dell’Antico Popolo, per rendere definitivo e vincolante il legame tra le nostre due famiglie».Risah si rese conto che aveva qualcosa tra le mani e che stava leggendo. Il che era confortante, perché significava che sapeva leggere.  
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Bang bang
Updated at Apr 6, 2023, 02:00
Quando un action hero incontra una ragazza dalla lingua tagliente, non c’è tecnica di combattimento che possa salvarlo.Il sergente del SAS Ryan Hill è in malattia, dopo essere stato ferito a una gamba. A salvarlo da una noiosa convalescenza ci pensa il suo capo, affidandogli un incarico speciale: proteggere una stand-up comedian finita nel mirino del terrorismo islamico. Darcy Yates non immaginava che fare una battuta sulle barbe dei combattenti dell’ISIS l’avrebbe messa in pericolo, ma è successo e ora deve uscirne in qualche modo. Darcy è pungente, è labourista e odia i militari. Non a caso, dato che è la figlia di un generale, lo stesso generale che le ha appena inflitto una scorta di quattro Rambo dei corpi speciali. Darcy non ha alcuna simpatia per quelli che considera sociopatici dal grilletto facile drogati di adrenalina, ma bisogna ammettere che Ryan, il capo pattuglia, è divertente. E sexy. E molto, molto in forma. Nemmeno la consapevolezza che quel tizio è addestrato a uccidere con qualsiasi oggetto, da una matita a un peluche, riesce a smontare l’attrazione che prova per lui, ma c’è un elemento che rema contro sgraditi coinvolgimenti emotivi: il bel Ryan, lì, rischia la vita su base giornaliera in pericolose missioni nei teatri di guerra di tutto il mondo e Darcy sa fin troppo bene com’è aspettare a casa uno che potrebbe non tornare...
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Come due alberi senza radici
Updated at Jan 14, 2023, 00:28
Jena Berry è cresciuta il geniale truffatore Alexander Nabokov, che l’ha adottata quando sua madre l’ha abbandonata in fasce in casa sua. Ha avuto un’infanzia insolita ed è diventata una persona insolita: autonoma, sarcastica, fragile e bellissima. Poi Alexander è morto e il mondo di Jena è andato in frantumi. Quando finisce nei guai, si sta ancora riprendendo da quel lutto improvviso. Si trova a fuggire da un commando omicida insieme a un killer a pagamento che gli è stato descritto come “il replicante di Blade Runner, puoi solo sperare che muoia di vecchiaia”. Sembra che sia solo finita al posto sbagliato al momento sbagliato, ma lei e il killer capiscono presto che la faccenda è molto più spinosa e affonda in un passato di cui Jena non sa nulla: il passato del suo padre adottivo. Braccati da un avversario sconosciuto, i due sono costretti a interagire ben più di quanto vorrebbero. Anche “Roy Batty”, così lo soprannomina Jena, ha delle ferite di vecchia data e neanche lui è immune agli agguati di un passato che preferirebbe dimenticare... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Dentro era buio, ma non abbastanza buio perché non riuscisse a vedere il buco della canna di una pistola a pochi centimetri dal suo naso. Il killer indossava un passamontagna nero che lasciava scoperti solo due occhi verdastri e indifferenti. Erano le mani e gli avambracci a essere indicativi. Le dita erano lunghe e dalle unghie ben curate e dal dorso della mano partivano vene in rilievo come corde, che si arrampicavano su per le braccia, sotto alla peluria scura ma non eccessivamente folta. Quelle mani e quelle braccia, pensò Jena, davano l’idea di essere piuttosto forti e per niente soggette a tremiti. La porta si richiuse dietro di lei. «Mi dispiace dirle che è necessario che si tolga tutti i vestiti». «Sarei curiosa di sapere se sarebbe necessario anche se pesassi duecento chili» ribatté Jena. «In quel caso non l’avrei mai lasciata entrare, signorina. Nelle pieghe del grasso si può nascondere di tutto, e non mi pagano abbastanza per quel genere di perquisizione». Jena sbuffò e si liberò con malagrazia di tutti i vestiti. Poi si appoggiò le mani sui fianchi e rivolse al killer un sorriso indisponente. «Si volti». Jena eseguì, alzando gli occhi al cielo. «Se per caso ha in mente di indagare oltre sulle possibili armi che potrei avere addosso le comunico che la vita di Bronze non mi sta a cuore fino a questo punto. O, per meglio dire, i suoi soldi». La pistola calò lentamente. «Si accomodi, prego».
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La ragazza a un mondo di distanza
Updated at Apr 2, 2020, 05:21
Green Mews è un postaccio, un quartiere di edilizia popolare ormai decrepita, in mano agli spacciatori e abbandonato dal resto della società. È lì che viene scaricato il corpo dell’ultima vittima dell’assassino seriale a cui sta dando la caccia il Detective Porter, della Metropolitan Police. Inutile dire che da quelle parti gli sbirri non sono visti molto di buon occhio. Ma c’è una ragazza, che girella attorno alla scena del crimine, una ragazza come un gatto selvatico, difficile da avvicinare, ma capace di stupire per intelligenza e generosità: Delyse. È l’inizio di un’amicizia difficile, venata di attrazioni complesse e incomprensioni quasi buffe. Porter con la sua missione e Delyse che cerca un futuro diverso. Forse non erano neppure destinati a incontrarsi, ma ormai è successo... anche se sembrano venire da due universi paralleli. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Delyse guardò dallo spioncino e vide Grant Porter, lo sbirro del giorno prima. Gli colava qualcosa sulla faccia. E sui capelli. E, guardando con attenzione, sulla camicia. Sembrava uovo. Porter fece un gesto rassegnato. «Un’ottuagenaria obesa mi ha tirato delle uova. In questo quartiere non c’è un bagno pubblico». «Uhm... non so se puoi entrare» Per prima cosa era ancora in pigiama, chiaramente appena uscita da letto, con addosso solo dei pantaloncini molto corti e una casacca di cotone. Non si sentiva molto a suo agio con uno sconosciuto nei dintorni. I suoi capelli dovevano essere simili a un fungo atomico, cosa che un po’ la infastidiva. Doveva usare il bagno. Ma, specialmente, aveva la sua piccola coltivazione in soggiorno. Porter sospirò. «Se non hai un cadavere crivellato di proiettili sul divano, credo di poter passare sopra a ogni eventuale altro crimine». «È per uso personale» chiarì lei. «Non mi interessa. Ho dell’uovo che mi sta colando giù per il petto e si avvicina sempre più alle mie parti private». Un po’ controvoglia, Delyse si fece da parte. Casa sua era un casino, tra l’altro. Ma se l’uovo gli stava per colare sul pisello... Grant entrò e rivolse a malapena un’occhiata al suo soggiorno. Si tolse la giacca (che sembrava scampata al bombardamento) e la mollò su una poltrona, poi seguì la direzione del suo indice verso il bagno. Si slacciò la fondina e la posò per terra accanto ai suoi piedi, poi si liberò anche della camicia e della t-shirt bianca che aveva sotto. Delyse seguì l’operazione con occhio critico. Non aveva riflettuto sul fatto che avesse una pistola. Era una cosa che non le piaceva un granché. Ma upgradò la sua categoria da “scopabile” a “sexy”, visto che comunque aveva un bel paio di spalle e un torace molto okay. Lui si sciacquò la faccia senza degnarsi di chiudere la porta. Bloccò un rivolo di albume che gli stava colando giù per una pancia piatta piuttosto interessante, intercettandolo giusto prima dei primi peli dell’inguine, poi le fregò con naturalezza il sapone e iniziò a insaponarsi la peluria del petto. Ora i suoi addominali bugnati erano coperti di schiuma bianca. Delyse osservò con occhio critico il manzo semi-insaponato che si era trovata nel bagno. C’era di peggio. Alzò il suo rating da “sexy” a “figo”.
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Condannato a combattere
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Nell’Alleanza Interplanetaria i detenuti condannati all’ergastolo possono scegliere di convertire la pena in quattro anni nel Ludo di una società privata, la Trident, combattendo come gladiatori per intrattenere il pubblico pagante. Anche Van Renan, un terrorista originario di Orione, ha scelto questa possibilità, sperando di poter tornare dalla sua ragazza Canthy. Ma non sapeva che cosa lo aspettava. Quello che si vede sul Flusso, infatti, è solo una parte di ciò che succede veramente nel Ludo, dove le condizioni di prigionia sono durissime e i detenuti subiscono abusi di ogni tipo. Isenly Tinesa, una rappresentante dell’Organizzazione Interplanetaria per i Diritti Umani, ha capito come stanno davvero le cose e vuole fare in modo che il Ludo chiuda per sempre, ma per riuscirci deve portare dalla sua parte l’opinione pubblica, in un complesso gioco di comunicazione. Coinvolgerà Van in una battaglia diversa da quelle che si svolgono nell’arena, ma non meno pericolosa e difficile. Come difficile sarà l’attrazione e il sentimento che nascerà tra loro... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- L’anfiteatro era ampio, con le gradinate tutto attorno e il palco d’onore verso ovest. In aria ronzavano i sensori che avrebbero trasmesso lo spettacolo su buona parte dei pianeti dell’Alleanza. Il pavimento dell’arena era di ferro liscio, reso rovente dal sole impietoso del pomeriggio. Le gradinate erano in ombra, naturalmente. Gli unici che dovevano soffrire erano i gladiatori. Quando Van entrò fu accolto dalle grida della folla. Il rumore rimbombò nell’anfiteatro come il ruggito di una bestia. Era quello l’altro suono che lo terrorizzava. Ancora di più del corno di battaglia. La consapevolezza che gli spettatori volevano vedere il suo sangue e, se possibile, le sue viscere sparpagliate sulla piastra bruna del pavimento. «Imbattuto da ventidue giorni, il campione della sfida odierna, Van Renan!» annunciò il cronista. La sua voce gioviale uscì dagli altoparlanti posti tutto attorno all’arena. «Sei piedi e tre di fibroso orioniano DOC, trentacinque anni a marzo, condannato in via definitiva per strage e sovversione...» Le grida della folla si alzarono di nuovo. Piovvero sputi. «Ha subito da non molto un infortunio a un ginocchio... speriamo che si sia ripreso! Non vogliamo che muoia subito, giusto?». Un altro ruggito della folla. In quanto all’infortunio, volendo si poteva definirlo così. Van preferiva considerarlo per ciò che era: un maledetto centauriano che l’aveva colpito con una mazza chiodata fino a ridurre il suo ginocchio a una pappa sanguinolenta. Era stato quattordici ore nelle mani del programma chirurgico. «Ed ecco lo sfidante, Cennan Layanne, dal sistema di Izar. Sei piedi e sei per duecentoquindici libbre, solo ventidue anni!». Ancora una volta la folla gridò.
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La candidata (Sesso e Potere 3)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dopo venticinque anni di doylismo e dopo il breve mandato di Reid Turner, le Svetlands stanno per eleggere un nuovo cancelliere. I libdem sentono di non poter perdere e candidano la prima donna della storia del paese: Mirian Winchester. Mirian è cresciuta alla dura scuola di partito, dove non puoi avere amici e dove i favori sessuali seguono delle regole da mercato azionario. Adesso tocca a lei raggiungere il potere... se riesce a prenderlo. Dalla cancelleria la separa solo la propria campagna elettorale. Il partito ha assunto per lei uno spin doctor di fama, Ray Brennan, bello, stronzo e agguerrito, ma non tutti i colleghi la sostengono come dovrebbero. Mirian si troverà al centro di una campagna devastante, in cui dovrà comprarsi in tutti i modi i favori dei dissidenti interni, in cui dovrà dire addio a un vecchio amore e, forse, trovarne uno nuovo. Consumandosi per poi splendere, degradandosi per raggiungere, infine, le vette del potere... (Precedente edizione: Power Station 3 - Scalata al potere, Fiona Gray) - CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO - La porta si aprì e la segretaria, una signora pesante sulla sessantina, fece entrare un tizio con la custodia di un tablet in una mano. Mirian lo squadrò freddamente. Era alto, molto alto, almeno un metro e novanta, con i capelli molto scuri, quasi neri, e gli occhi molto verdi. Aveva le gambe magre, ma le spalle larghe, ed era troppo pallido. Era perfettamente sbarbato, ma non portava la cravatta, nonostante il fatto che il completo blu scuro che indossava la prevedesse. «Signor Harris, signora Winchester...» disse con una voce bassa, piacevole ma non calda. Si sedette sulla terza poltrona dell’ufficio senza che nessuno glielo dicesse. Annusò letteralmente l’aria, incastrò la custodia del tablet contro un bracciolo, si posò le mani in grembo e rivolse a entrambi un sorriso soddisfatto. «Bene». «Mh, sì, signor Brennan, lo speriamo anche noi» disse Harris, nel suo tipico tono un po’ distante. Si voltò verso Mirian. «Miri, come ti ho anticipato, il signor Brennan ha dato ottima prova di sé alle ultime amministrative. Ovviamente nessuno di noi si aspettava di dover correre così presto per le politiche, ma... be’, pensiamo che sia un’ottima scelta. Ha qualche domanda?». Il sorriso soddisfatto di Ray Brennan non si mosse. «Per lei? No, segretario. Lei non ci serve più». Briant inarcò le sopracciglia, un po’ seccato, ma poi rise. «Molto bene. Mi levo dalle scatole. Buon lavoro». Detto questo si alzò dalla sua poltrona e andò verso la porta. Ruotò la maniglia, ma prima di uscire si voltò leggermente verso Mirian. “Lo so, è uno stronzo,” le disse, solo con le labbra. Mirian sorrise.
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Il Cavaliere del Fiume
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Patrick Dubois è uno sbirro figlio di uno sbirro. Nella vita ha sempre e solo voluto fare il detective nella polizia della sua città, Montreal. Quando si ritrova all’improvviso nel 1413, nella Francia dilaniata dalla Guerra dei Cent’Anni, quindi, non ne è certo felice. Per di più compare in un fiume, dove rischia di affogare. Per fortuna viene soccorso da un tizio vestito come un cosplayer del Signore degli Anelli e... niente, alla fine deve rassegnarsi all’idea di essere stato sbalzato indietro nel tempo. E la Francia medievale è un posto pericoloso, come scopre quasi subito, quando si trova a soccorrere due sorelle la cui carovana è stata assalita da un gruppo di briganti. Le loro strade si separano quasi subito, mentre Patrick finisce per diventare un cavaliere e combattere contro gli inglesi, ma alla sorella maggiore, Rachelle, continua a pensare per un pezzo. Finché, finalmente sistemato e padrone di un fazzoletto di terra, non può tornare a cercarla... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Ma sul serio credete a quella faccenda del disperdere il seme?». Lei chiuse gli occhi. Si coprì la faccia con una mano. «Non lo so. Come donna sono un fallimento. Sono stata sposata quattro anni e non sono stata capace di procreare un figlio. Mio marito mi odiava. Perché ne sto parlando a voi?». «Perché sono un dolcetto ai canditi, così mi ha definito Pierre». «Dovrei confessarmi» sospirò. «Ho peccato così tanto, dentro di me». «Sì?». «Ho pensato... in fondo non è stato peggio del solito, ieri l’altro. E almeno ho potuto lottare. È imperdonabile pensare cose del genere del proprio sposo appena morto, non credete?». Mi veniva da piangere. Le passai un braccio sopra le spalle e la costrinsi quasi a posarmi la testa sul petto. «Aveva ragione Pierre. Dovevamo lasciarvi in quel mulino». «Perché dite così, ora?». Non la mollai. Lei se ne restò contro il mio petto, ma senza rilassarsi. Sempre in guardia. «Nella mia epoca... come spiegarvi? Pensavo di aver visto di tutto. Omicidi, stupri, rapimenti, rapine, violenze domestiche, criminalità organizzata, attacchi di follia... ma la vostra epoca, la vostra epoca è una scena del crimine a cielo aperto». «Che cos’è...» «Shh. Non è niente. E sono contento che vostro marito sia schiattato male. Il pensiero non mi dà nessun senso di colpa». «Perché...» «Perché nemmeno dovreste chiederlo, “perché”. Quindi, da brava. Avete avuto dei pensieri realistici, sì. Per un attimo avete dimenticato le balle di un’educazione repressiva. Vi assolvo, pregate pure che quella merda marcisca all’inferno». Per un attimo Rachelle restò senza parole, credo. Poi rise sottovoce e disse: «Mi sa che avete bevuto troppo». «È possibile». La lasciai andare. «Volevate rivedere la pistola» dissi, tirandola fuori dalla fondina. Rachelle se la rigirò tra le mani. «È pesante. È come... troppo rifinita e nel contempo rifinita in modo strano». Me la restituì senza neppure accarezzare il grilletto. Non aveva del tutto idea di come funzionasse. «Il vostro racconto è difficile da credere». «Lo so». «Ma bisogna ammettere che siete diverso». Si alzò con una smorfia di dolore. «Saranno i canditi»."
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Dietro alte mura
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Anna Aextesia è nata e cresciuta in una delle Alte Fortezze, antiche roccaforti costruite in cima a pinnacoli artificiali durante le ultime Guerre. Le Guerre sono finite e ormai da un secolo regna un’instabile pace, quindi l’antica e nobile famiglia Aextesia non ha più un ruolo. Finché ad Anna non viene chiesto di esaminare un prigioniero particolare, un sicario che ha ucciso decine di volte al soldo dei paesi nemici, un Senza Nome sulle cui origini non si sa nulla. Il loro sarà un incontro di mondi, prima ancora che personale. Mondi all’antitesi che non avrebbero mai neppure dovuto sfiorarsi... - "«Adesso capisce che cosa intendo?» chiese. «Certo» risposi, calma, malgrado il cuore mi martellasse ancora nel petto come un tamburo. «Ho capito che non vuole essere sottovalutato solo perché si comporta in modo educato. E che vuole ribadire che anche lei è un professionista, anche se in una disciplina diversa dalla mia. Voleva anche dirmi» aggiunsi «che non le piace essere considerato malato o bisognoso di aiuto. Ecco che cosa ho capito». DeVrai mi lanciò un’occhiata dura. «Ha capito questo, eh?» disse. Mi alzai e andai a sedermi davanti a lui, come il mister con un ragazzino della sua squadra. Gli appoggiai le mani sulle ginocchia e lo guardai negli occhi. «Mi lasci fare a modo mio» gli chiesi. DeVrai appoggiò le sue mani sulle mie. «E mi chiedevo... ha funzionato?» mormorò. Non distolsi gli occhi dai suoi. Il momento si allungò e diventò sempre più strano, sempre più pauroso e sempre più coinvolgente. Fu come se tutti i nostri discorsi si solidificassero tra noi e creassero un momento sempre più denso. Un momento in cui si raccolse l’energia cinetica dei movimenti di poco prima, del contatto dei nostri corpi, della forza della sua dimostrazione, con cui aveva spostato il baricentro della nostra relazione, che io lo volessi o meno, ricordandomi che lì dentro il più forte era lui. Fu il momento che temevo. DeVrai mi guardava e io non osavo distogliere gli occhi dai suoi, ma i capezzoli mi si indurirono, letteralmente, e mi eccitai come una scema. Sentii il mio sesso che si dischiudeva e si riempiva di umori. Non abbassai lo sguardo. Non lo fece neppure DeVrai. Continuammo a guardarci come se stessimo giocando al gioco del silenzio, ma percepivo il suo torace che si alzava e abbassava e in qualche modo sapevo che era eccitato come me. Capivo di dover uscire da quella situazione, anche se era difficile separarsi dalle sensazioni che provavo. Erano forti, eccitanti, pericolose. Annuii lievemente. «Sì» risposi alla sua domanda. «Sì, ho capito». CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Il tagliatore di teste
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Nella cittadina del Texas in cui vive Onie c’è un’unica grande azienda, un mobilificio che dà lavoro a molti degli abitanti, compresa la sua migliore amica. Quando l’azienda viene venduta e si annuncia una razionalizzazione del personale Onie, che scrive per un piccolo giornale locale, si offre di scoprire chi verrà lasciato a casa e usando quali criteri. Chiede un’intervista all’esperto di risorse umane – il “tagliatore di teste” – che la casa madre ha spedito in città per decidere chi tenere e chi licenziare e tenta di estorcergli qualche informazione. Sfortunatamente il tagliatore di teste si accorge del suo gioco. Ancora più sfortunatamente, è un uomo che non si fa scrupoli nell’usare il proprio fascino. Onie scoprirà presto che a scherzare con uno come lui le conseguenze possono essere imprevedibili... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Non voglio una prostituta, non capisco dove sia il problema. Mi piaci. Sto giocando la carta dell’onestà. Non ho finito, con te. Non ho nemmeno iniziato, perché quando l"abbiamo fatto la prima volta ero concentrato sullo scopo e nient’altro. Se ora sali in camera con me ti farò divertire, lo giuro». «No». Sospirò. «Okay, allora fermati da qualche parte. Un parcheggio, uno spiazzo». «Perché, scusa?». Mi guardò in silenzio per un paio di secondi. Scosse le spalle. «Devo andare in bagno». Pensai che avrebbe potuto aspettare fino in albergo, ma forse gli scappava parecchio. In fondo aveva bevuto una birra e tutti sanno l’effetto che fa la birra fredda nelle serate calde. Trovai uno spiazzo a ridosso di una macchia di vegetazione, oltre il parcheggio di un supermercato chiuso. La configurazione di Sommerville aiuta, in questi casi, perché a parte il centro è fatta di costruzioni ben distanziate, di solito a un piano, che compongono una periferia ordinata di villette a schiera e zone commerciali. Mi accostai e spensi il motore. Riley si slacciò la cintura e si girò dalla mia parte. «Be’? Non scendi?». Si allungò per baciarmi. Il bacio che mi aveva dato nel pub, in confronto, quasi scomparve perché quello fu un bacio di tutt’altra qualità. Un bacio affamato, quasi un morso, che continuò e continuò. «Quest’ultima cosa era una bugia» disse, prima di riprendere a baciarmi. Cercate di capirmi. Quell’uomo era assolutamente pessimo, era una cosa che sapevo benissimo, ma era anche un concentrato di lussuria. Non era solo bello, non era solo sensuale... no, ti faceva venire voglia di farci cose insieme.
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Passione a corte, Erotico fantasy - Raccolta 1
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Tre vicende ambientate a corte, in palazzi fantastici o cupi, ma sempre in grado di risvegliare la fantasia di chi legge. Tre sovrani da servire, accontentare, eccitare e... conquistare. E tre giovani donne disposte ad aprirsi al piacere. Contiene i romanzi: -Iniziazione al piacere -La Rondine Rossa -L’amante di Bastel -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- C’è chi dice che l’assassinio sia un’arte. Rondine Rossa non era mai stata d’accordo. Eppure, se qualcuno avesse potuto fregiarsi del titolo di artista dell’omicidio, quella sarebbe stata lei. Nella sua quindicennale carriera aveva ucciso ogni possibile obbiettivo. Aveva avvelenato paranoici che stipendiavano quattro diversi assaggiatori e aveva accoltellato uomini che non lasciavano che nessuno gli si avvicinasse a meno di tre passi. Aveva abbattuto come bestiame individui tre volte più grossi di lei e aveva soffocato nel sonno persone che si vantavano di non dormire mai. Non era arte. Era il suo lavoro, l’unico che conoscesse. Era il secondo giorno di un novembre ventoso. I corridoi del Palazzo della Ruota erano troppo freddi, mentre li percorreva in punta di piedi, nei suoi abiti da cameriera. Anche quello faceva parte del suo lavoro: sapere come camminare. Entrare nel Palazzo della Ruota aveva richiesto tutta la sua abilità. Quindici anni di esperienza, comunque, pensò, sospirando appena. Non era poco. Non aveva ancora compiuto trent’anni. Sgattaiolò nell"appartamento del reggente da una finestra. Atterrò sul pavimento senza un rumore. Assi di legno lucido, le dissero i suoi piedi. Più avanti dovevano esserci dei tappeti. Rimase ferma dietro alle tende ascoltando i rumori. Non ce n’erano. O meglio, un rumore c’era, debolissimo. Qualcuno che respirava lentamente, a cinque o sei metri di distanza. Non era nemmeno un rumore, era quasi un’impressione. Cancellò dalla sua mente ogni elemento estraneo al suo compito. Al suo lavoro. Non era arte. L’arte dà all’artista un’emozione: gioia, tormento, non importa. Rondine uccideva senza provare niente, nemmeno la legittima soddisfazione per un lavoro ben fatto. Il reggente respirava piano. L’aria della stanza era caldissima, secca. Rondine si rese conto che aveva cominciato a sudare. Prese dall’interno della manica il sottile filo piombato con cui avrebbe garrotato il reggente e iniziò ad avvicinarsi. Doveva essere a letto. Dormiva. Non si vedeva assolutamente niente. Rallentò ancora. Non doveva fare rumore. Non ne fece. Il respiro di Fedor Grayson ora era vicino. Un respiro leggero, lento. Rondine si passò un’estremità del filo nella sinistra, tenendo l’altra con la destra. Doveva essere a un paio di metri dal reggente. Pochi secondi. Un uomo gridò. Il reggente, che dormiva.
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Desideri proibiti
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando Grace e Kyros si incontrano Kyros sta cercando di evitare i giornalisti. È imputato per omicidio in un processo che si trascina da un anno e mezzo e la stampa gli sta con il fiato sul collo. In quanto a Grace, è una ex-modella diventata fotografa, che mai avrebbe pensato di trovarsi ad avere a che fare con un personaggio equivoco come lui. Ma l’attrazione è immediata e dirompente. E Grace si rende presto conto che Kyros è l’unico uomo che abbia mai incontrato in grado di soddisfare i suoi desideri proibiti... - La biondina rise e gli strizzò una chiappa. «Andiamo, ho le tette tutte bagnate». La sua frase shock confuse i fotografi abbastanza a lungo perché riuscissero a superarli e andare verso la berlina nera che si stava accostando al marciapiede proprio in quel momento. Kyros si sciolse dall’abbraccio e aprì galantemente la portiera alla sua complice improvvisata. Mentre lei entrava notò che aveva uno stacco di gambe del tutto rispettabile, anche se terminavano in un paio di anfibi di vernice un po’ troppo vistosi per i suoi gusti. Ma sulla carne in quanto tale non aveva proprio niente da dire. Quella Grace aveva una gran bella figura, snella e soda. Scivolò a sedere accanto a lei e chiuse la portiera. «Tra l’altro è anche vero» disse, battendo sul vetro divisorio per indicare a Jim che poteva partire, «hai le tette tutte bagnate». Si voltò per guardarle alla fioca luce interna dell’abitacolo. Tette piccole e sode, niente reggiseno, capezzoli duri per il freddo o per chissà quale motivo al di sotto della stoffa elasticizzata del vestito. La pelle chiara di Grace era lucida di alcool dove si era versato il cocktail, il vestito aveva una macchia fradicia al centro. «Già. Ce l’hai un fazzoletto?». Kyros le allungò quello che aveva nel taschino. La biondina lo usò per asciugarsi e nel farlo gli mostrò praticamente tutta la mercanzia. Kyros tirò fuori dal portafogli duecento dollari e li posò sul sedile accanto a lei. «Ogni promessa è debito, Grace Willis. Posso lasciarti qualche isolato più in là oppure portarti a casa con me. Ma non se devo pagare anche per quello». Lei rise. «Guarda che sono una fotografa, non una escort». Ma non sembrava offesa. Ora che Kyros ci faceva caso, invece, sembrava parecchio sbronza. «Facciamo una cosa: mentre andiamo a casa tua mi baci là sotto. Se mi convinci entro con te». Anche Kyros rise – e quasi strozzò. «Scusa, forse non ho capito. Vuoi che ti ...? Ora? Nella cazzo di macchina?». «Mh» fece lei. «Quanto accidenti hai bevuto?». Lei rise di nuovo. «No, sono proprio così. Allora?». «Che cazzo» concluse lui, stringendosi nelle spalle.
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Vita privata e abitudini di accoppiamento del vampiro newyorkese
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Katel lavora in un’azienda di telecomunicazioni di Manhattan, nel ramo risorse artistiche. La sua vita scorre tra un impegno e l’altro, quando un incidente le apre un posto che non avrebbe mai pensato di ricoprire: assistente di Florian Viscardi, grande capo in persona. Viscardi si rivela da subito un individuo particolare. Riservato in modo quasi patologico, gravemente fotofobico, vive al chiuso o dopo il caler del buio. Ma è anche una persona acuta, curiosa e meno altera di quanto possa sembrare. E ha gli occhi più incredibili che Katel abbia mai visto. Inevitabilmente, inizia a subire il suo fascino, senza speranza di essere ricambiata. Per quell’uomo bellissimo e potente lei è solo una valida collaboratrice. Non oltrepassa mai i limiti del rapporto professionale. Ma, poi, lui è davvero quello che sembra? Katel si rende sempre più conto che la vita che vive è perlopiù una menzogna... chi è davvero Florian Viscardi? La risposta è così incredibile che non può essere vera. Oppure sì? Davvero il suo affascinante capo è un mostro delle leggende? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Scusa, di chi è questa macchina?». «Mia. Veicolo personale. Cerca di trattarla bene». Lui ridacchiò. Era tutto stravaccato sul sedile del passeggero e, anche se era truccato, assomigliava ancora al suo vero sé. «Una Porsche Carrera? Sul serio, Katel? Ti facevo più originale». Gli lanciai un’occhiataccia. «Non parlare male della mia bambina». Lui rise ancora. «No, no, ci mancherebbe. E cercherò di trattarla con ogni gentilezza... sperando che questa tizia “serissima” non mi salti addosso sulla via di casa». «Oh. Oh, che razza di animale, per forza Andrea ti ha scaricato. Non osare fare giochetti strani nella mia macchina». Lui sospirò. «Ma no, figurati. Con Heather Quella-lì, poi. Sarà vanilla dalla testa ai piedi. Tu sei vanilla, Katel?». Era la primissima domanda di natura personale che mi facesse. Fino a quel momento la sua discrezione era stata completa, non mi aveva mai chiesto neppure se preferissi il caffè nero o macchiato. E ora quella strana domanda. «Io non sono niente. Non ho relazioni, non faccio sesso occasionale, non guardo nemmeno film erotici». «Sei messa così male, eh?». Ero messa così male. A peggiorare la situazione, da qualche tempo coltivavo il sogno impossibile di farmi lui, una cosa che non sarebbe mai successa, fantascienza pura. «Ma ho una bella macchina» mi difesi.
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Fatto per uccidere
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
A Grad cade la neve quando Sophia, su un binario della stazione ferroviaria, lotta con tre uomini che vogliono sopraffarla. Un treno passa sbuffando vapore – forse per lei è la salvezza! – ma no, rallenta e basta, non si ferma. Quando ormai tutto sembra perduto, la porta di un vagone si apre e due mani sconosciute la traggono a bordo. Sophia è sfuggita ai suoi aggressori, ma chi l’ha salvata? Tjark Vinter sembra un gentiluomo, ma sul suo viso una cicatrice rivela che ha combattuto nella Guerra dei Sospiri, dieci anni prima. Sophia scoprirà presto che la guerra gli ha lasciato ben altre cicatrici, dato che Vinter è uno dei pochi maghi da combattimento rimasti in circolazione, uno dei pochi a padroneggiare arti ormai inutili, in tempo di pace. E quando verrà a sapere che è stato arrestato dovrà ricambiargli il favore e salvargli la vita, perché le autorità vogliono cancellare dal mondo lui e il suo segreto... un’abilità che lo rende una perfetta macchina da guerra, ma che gli impedisce di dimostrarle tutta la passione che prova per lei. - CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO - "Vinter le avvolse una pelliccia attorno alle spalle Sophia si appoggiò dolcemente a lui. Un istante più tardi sentì le sue mani che le massaggiavano i piedi nudi, scaldandoli. «Grazie» sussurrò. Aveva un seno schiacciato contro il suo fianco e trovava la loro vicinanza sempre più stordente. Sollevò il viso verso quello di lui e vide la sua espressione seria, quasi accigliata. «Signora Blomgren...» «Mi chiami Sophia». Erano così vicini che quando le labbra di lui sfiorarono le sue Sophia quasi non se ne accorse. Quasi, perché il cuore iniziò a batterle nel petto come un forsennato. «Mm... Sophia, benissimo. Quindi puoi chiamarmi Tjark. Forse dovremmo andare a letto». Lei arrossì violentemente, come fosse una ragazzina alla prima cotta, e Vinter sbatté le palpebre un paio di volte. «Intendevo dire ognuno nel suo, è ovvio. Non volevo suggerire...» Sospirò e la baciò di nuovo. «O forse volevo suggerirlo, dopo tutto. Non riesco a fermarmi. Fermami tu, per favore». «Come dovrei fare?». «Potresti dire “smettila”». La baciò ancora, ancora una volta sfiorando appena le sue labbra. Sophia si allungò verso di lui, premendogli il corpo contro. «Sì, smettila, Tjark. Ecco, ora l’ho detto, sei contento?». Intrecciò le dita alle sue e, continuando a baciarlo, si portò la sua mano al petto. «Smettila subito». Vinter strinse la morbidezza del suo seno. Il cuore di Sophia sembrava impazzito, e anche il suo corpo. Si inarcò contro di lui, mentre con le labbra gli separava le labbra e assaggiava il suo sapore con la lingua. «In effetti non dovrei» sospirò Vinter, nella sua bocca. La sua mano massaggiava il suo seno in modo così gradevole da darle i brividi, accarezzandola al di sopra della casacca."
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Nella tana del lupo - The Little Black Chronicles 2
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Negli ultimi due mesi a Sarah ne sono successe di tutti i colori: è stata rapita da due vampiri, si è trovata al centro di uno scontro tra esseri sovrannaturali, ha scoperto di avere un'inspiegabile attrazione per il leader dei lupi della Gran Bretagna, Harry Pierce, e si è ritrovata innamorata cotta di Adrian, un tizio di circa ottocentocinquant'anni che pensa agli esseri umani come "la sua cena". Sembrerebbe un disastro, se non fosse che Adrian ha anche qualche aspetto positivo... specialmente tra le lenzuola. E ora che la bufera è passata, Sarah può rilassarsi tranquillamente tra le braccia del suo incubo preferito, ma... Ma niente è mai tranquillo, nella vita di Sarah Adams. Un nuovo spiazzante avvenimento la costringerà a rimettere tutto in discussione, tra lei, Adrian e Harry. E questa volta finirà dritta nella tana di lupi molto, molto cattivi. "Ora, forse l’ho già detto, ma Adrian, quando vuole, è l’essere più delizioso del mondo. D’altronde, ha avuto ottocentocinquant’anni per diventare così bravo a letto. A Harry, di base, bastava starmi vicino per farmi eccitare; Adrian otteneva dei risultati simili deliberatamente. Al contrario di Harry, inoltre, era uno creativo. Quella notte, iniziò a slacciarmi lentamente la camicia e si chinò per baciarmi il collo. «Hai ancora un odore un po’ selvatico, amore» mormorò." CONTIENE SCENE ESPLICITE - SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO. missblack1.wix.com/missblack
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Fuori dal branco (b**m)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Il matrimonio di Harry Pierce, capo dei lupi britannici, è durato il tempo di uno sbadiglio... anche perché nella sua vita è entrata una nuova persona, l’eccentrica vampira Lady Susanna Erskine. Sulla carta due caratteri forti come i loro non dovrebbero legare, ma il vero problema non sembra questo. Le interferenze del branco di Londra, tradizionalista e chiuso, diventano sempre più insistenti, e nel momento peggiore. Harry sta trattando con il consiglio dei vampiri un trattato di non aggressione sul quale ha lavorato duramente e che renderebbe la vita di tutti più sicura, ma senza l’appoggio della sua stessa gente la situazione rischia di diventare esplosiva... "Pierce la guidò fino agli elegantissimi bagni del City of London Club. Non quelli subito accanto alla sala, ma quelli in fondo al corridoio. Aprì la porta e la lasciò passare per prima. Era tutto molto curato. Pavimenti di marmo e sanitari lucidi, bordati d’ottone. Harry richiuse la porta dietro di loro e ruotò il nottolino della serratura. «Se provi a mordermi, ti sbrano» le disse, con un sorriso. Lo disse sfilandosi la giacca, che poi appese all’apposito appendiabiti di ottone. «Quanta sicurezza» commentò lei. Pierce si slacciò la cravatta. Appese anche quella. Si chinò su di lei, appoggiandosi con un gomito alla porta. «Naa... probabilmente puoi anche bermi» sorrise, baciandola sulle labbra. Il bacio si fece più profondo, quasi rabbioso. Lady Susanna lo prese per la nuca e lo tirò verso di sé. «Intanto fammi vedere se sei all’altezza delle recensioni» sogghignò, stringendogli una spalla. «Non ne farei una questione di rating» disse lui, in tono molto civile. Mentre si dimostrava così civile a parole, la sollevava per le natiche e la attaccava alla porta. Lei gli circondò la vita con le gambe, in modo che Harry riuscisse a tirarle su la gonna del vestito. Si chiese come avrebbe risolto la questione se lei avesse indossato dei collant (il solo pensiero la faceva rabbrividire di orrore). Un secondo più tardi ebbe la risposta, quando i suoi slip volarono in un angolo, dopo che Harry glieli aveva strappati di dosso. «Lady Susanna» sorrise, riprendendola dietro alle cosce, «in nome della diplomazia interspecie credo di aver bisogno almeno di un gesto di assenso». «È molto deludente» rispose lei. «Una volta i lupi ti fottevano con il preciso scopo di sbranarti subito dopo. Per noi ragazze era un momento magico»." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Un uomo pericoloso
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Cassidy era un’infermiera e aveva una vita ordinata, prima che una serie di circostanze sfavorevoli la portasse a servire ai tavoli di uno strip-club in slip e reggiseno. Ora... è come se il suo passato e St. Martin, il quartiere malfamato in cui è cresciuta, l’avessero reclamata. E niente rappresenta St. Martin più di Dane, il gigante dal naso da pugile e dagli occhi malinconici che ha costruito un impero criminale partendo dal nulla, con la semplice forza della rabbia. Quando le loro strade si incrociano qualcosa scatta subito tra loro, che sia comprensione dovuta alle origini comuni o chimica dell’attrazione... ma Dane è un uomo pericoloso, la violenza gli cammina accanto, e Cassie non vorrebbe farsi coinvolgere... - CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO - Era in un angolo, in ombra, ma la sua stazza mi colpì quanto il suo sguardo vigile. Era più di un metro e novanta, con le spalle larghe, il petto ampio, il collo muscoloso. Fino a quel momento aveva parlato sottovoce con l’elegantone, ma a quel punto alzò la testa. «Di’ un po’, sei nuova?» chiese. «Sì, signor Savard». «Vieni un attimo qua. Tyron, chiama un’altra cameriera. Fatti portare anche qualcosa da mettere sotto i denti». Il capo-piazza, Tyron, mi lasciò subito andare e io mi alzai per spostarmi verso Dane. «Siediti» disse, dandosi un paio di pacche su una coscia. «Sì, signore». Mi sedetti con aria tutta seria, le gambe strette e le spalle dritte. «Vedi... è questo il bello di St. Martin. In posti come il Vegas trovi ragazze sempre nuove e sempre affidabili. Non nel senso che non rubano dalla cassa – magari lo fanno – ma nel senso che non parlano con le persone sbagliate di quello che sentono... anzi, cercano proprio di non sentire niente. È vero?». Aveva parlato all’elegantone, ma l’ultima domanda era per me. «Sì, signore» confermai. «E puoi divertiti con loro senza complicazioni... restando entro certi limiti. Vuoi toccarla? Quello puoi farlo. Pagando». Il tizio in completo mi scoprì una tetta. «Carino, no?». «Sì, è... be’, pensavo che in posti come questo fossero tutte rifatte. Ma lei è naturale. Come ti chiami, bellezza?». «Cassidy... per lei Cassie». Dane si rilassò contro lo schienale del divano e io gli finii addosso. Feci per raddrizzarmi, ma lui mi diede una pacca bonaria su una coscia. «No, va bene. E sei nuova, mh? Da quanto tempo...» «Meno di una settimana, signore». Avevo un fianco contro il suo stomaco ed era come essere stesa su una seduta di legno appena leggermente imbottita, questo tanto per darvi un’idea di che tipo fosse.
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Sale sulla pelle
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Nathalie lavora in un grosso studio legale di New York, Hunter è l’amministratore delegato di una società di elettronica. E si detestano da anni. Nathalie ha più volte gestito delle cause contro la sua azienda ed è arrivata a odiarlo. Il sentimento è reciproco. Durante un patteggiamento lo stress per il superlavoro si fa sentire in tutti e due, e Hunter e Nathalie finiscono per azzuffarsi. Al pronto soccorso si imbattono in un medico dall’invidiabile abbronzatura e con l’aria rilassata di chi è appena rientrato da una vacanza da sogno. Club Sea, Caraibi. Conquistati dalla prospettiva, entrambi decidono di concedersi un periodo di riposo nel paradisiaco villaggio turistico... senza sapere che l’altro ha avuto la stessa idea. Quando scoprono di essere a un bungalow di distanza quasi si azzuffano di nuovo, ma poi... sarà il mare, sarà la sabbia, sarà il sale sulla pelle... tra loro inizia a nascere un’attrazione che non avrebbero mai potuto prevedere... e a cui nessuno dei due vorrebbe cedere. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Nella sala riunioni in cui lei e il suo assistente vennero fatti accomodare non potevano esserci più di quindici gradi. Per Nathalie non era una sorpresa. Anche durante i due incontri precedenti nella stanza faceva troppo freddo, forse solo per metterla a disagio. Avrebbe potuto portarsi un maglioncino o qualcosa del genere, ma non l’aveva fatto. Non intendeva dare al maledetto Sevier nessuna soddisfazione. Ed eccolo lì, come supponeva, a braccia conserte all’altro capo del tavolo. Arrogante. Protervo. Indifferente al destino delle persone a cui aveva tolto di colpo i mezzi di sostentamento. Nathalie detestava il suo tipo e detestava anche lui personalmente. Alto, moro, gelido. Bello, a suo modo, ma con lo sguardo vuoto, le iridi glauche che ti scansionavano come fossi un oggetto, la mascella sempre contratta e le labbra sempre piegate in un sorriso sprezzante quasi impercettibile. Il tutto incartato in un completo da cinquemila dollari che serviva a ricordarti quale fosse il tuo posto del mondo: sotto di lui, se possibile lontano dal suo sguardo. Hunter osservò freddamente l’ingresso dell’avvocato Eastlake. Quella tr**a. Hunter di solito disapprovava le volgarità, specie quelle sessiste. Apparteneva alla generazione che aveva inventato la correttezza politica ed era convinto che, se applicata con giudizio, rendesse il mondo un posto migliore. Dentro di sé avrebbe potuto definire l’avvocato Eastlake “quella str**za”, quindi, o anche “quell’infame”, ma non c’era niente da fare, la frase che la descriveva meglio era la più volgare e sessista: quella tr**a. Dunque, quella tr**a entrò nella sala riunioni come se sentisse odore di merda, lo guardò come se al suo posto ci fosse una cacca di cane fumante e scostò la poltroncina all’altro capo del tavolo come se fosse imbrattata di feci. Ecco, altre volgarità, ma Hunter non riusciva proprio a evitare di pensarle, quando vedeva l’avvocato Eastlake.
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L'amante sintetico
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Haim è il primo androide mai costruito. Esteriormente è uguale a un essere umano e, rispetto ai robot, prova emozioni. È l’essere sintetico più evoluto del mondo, la vetta più alta della tecnologia, il primo rappresentante di una nuova specie. Lo scienziato che l’ha progettato, Eleonore Crais, è un genio nel suo campo. Ha inventato i robot moderni e la CraisRobots fattura miliardi ogni anno. Ma è anche una donna sola, che tiene gli altri a distanza da quando il suo compagno è morto. Non vuole più una relazione con un uomo. Ma Haim non è un uomo, non proprio... "«Si stenda. Lasci che la rilassi. In fondo sono il suo androide, no? Devo occuparmi del suo benessere». Crais rimase un istante in silenzio, incerta. Doveva utilizzare un suo prodotto? Fino a quel momento l’aveva solo testato. Poi fece come suggeriva. In fondo utilizzarlo era un suo diritto. Sentì le mani calde di Haim sulle proprie spalle, che le scioglievano il groviglio che aveva al posto dei muscoli del collo e della schiena. Lui le sfilò molto delicatamente la camicia, massaggiandola in modo assolutamente divino. Sentì i propri muscoli che si rilassavano, gli occhi che le si chiudevano e il suo corpo che le rimandava piccoli brividi di piacere. «Continuo?» le mormorò Haim. «Questa volta sarà soddisfacente». Crais si stiracchiò sul divano e rispose: «Sì… grazie». Haim le slacciò il reggiseno e lo mise da parte. La accarezzò sui seni e sui fianchi, calmo, perfettamente consapevole di quello che faceva. Si stese accanto a lei, la baciò sulle spalle, sulle braccia, sul petto. Le accarezzò i capezzoli con la lingua e scese. Le sfilò pantaloni e slip, se la tirò delicatamente sopra e continuò ad accarezzarla. Piano, ipnotico, ovunque. Dopo un po’ Crais smise di stupirsi di come fosse bravo, di come conoscesse ogni suo punto sensibile e di “valutare” la sua performance." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Senza pace
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Chiara lavora per una multinazionale energetica. Viene mandata in Libia a occuparsi degli impianti di estrazione in loco, tra i pericoli di una nazione sempre sull’orlo di una guerra civile e quelli della spietata competizione aziendale interna. È durante il suo periodo in Nord Africa che conosce Yidir, il berbero che gestisce la sicurezza degli italiani per conto dell’autorità petrolifera libica, e tra loro scatta qualcosa. Un’attrazione complicata, che si scontra con due modi diversi di vedere il mondo. Yidir è un uomo inquieto, in fondo legato a un’idea di femminile che per Chiara è inconcepibile, Chiara ha sempre messo la carriera davanti a qualsiasi affetto. Ma tra il calore del deserto e il freddo di Milano, tutto possono fare Chiara e Yidir, tranne provare indifferenza l’uno per l’altra. Tra loro cresce un sentimento che ha il potere di annullare ogni distanza, di far superare ogni difficoltà, ogni incomprensione... ma sarà sufficiente? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Che cosa c’è?» chiese Yidir. Chiara scosse la testa ed emise una risatina incredula. «Mi stanno tornando in mente così tanti ricordi... ricordi a cui non pensavo da anni. È strano accorgersi di essersi lasciati alle spalle così tante cose». Lui piegò leggermente la testa verso di lei. «Sono brutti ricordi?». «No, sono solo... ricordi che non ricordavo da anni e anni. Sembro matta, giusto?». «Sembri emozionata». Era vero e quell’osservazione la confuse. Alzò lo sguardo su quello di lui e sentì qualcosa stringerle lo stomaco. Un sentimento stupido, un senso di mancanza preventivo. Non voglio perderlo, pensò. E poi: che razza di idiozie ti vengono in mente? Il cuore le batteva a un ritmo forsennato e Yidir non distoglieva lo sguardo. Prima di rendersene conto, Chiara si era alzata sulla punta dei piedi e l’aveva baciato. Percepì il sospiro di Yidir, più che sentirlo. Le cinse la vita e se la strinse contro, mentre il bacio diventava più affamato, più carnale. Chiara fece scivolare le mani sulle sue spalle, su quelle braccia ferme e dure, poi sopra il corpetto antiproiettile, giù fino ai fianchi, dove esitarono un attimo. Si perse nel bacio che si stavano scambiando, le lingue che si accarezzavano in modo sempre più intimo...
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Giochi di ombre
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Jean, un tempo perdigiorno, è la più giovane degli immortali. Per questo motivo gli uomini che vogliono carpire il segreto della sua razza non sanno niente di lei: un’occasione unica per avvicinarsi con l’inganno alla loro organizzazione. Jean riesce a conoscere e a sedurre il loro direttore, ma ci sono altri giocatori, in questo gioco d’ombre. I primi nemici degli Osservatori, infatti, sono esseri longevi quanto gli immortali, ma notturni e sanguinari... Per di più il creatore di Jean, Gilles, è lontano, forse morto, forse semplicemente disperato. Jean dovrà stare molto attenta e dovrà imparare a non avere pietà, se vuole rivederlo. CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Un anno e mezzo, e non gli era ancora passata. Glenn Cooper pensava che in un’altra vita quella donna l’avrebbe sposata solo per potersela portare a letto tutti i giorni. Così come stavano le cose... se la scopava più o meno una volta alla settimana, e non andava poi male. Questo pensiero fu così chiaro che Jean lo sentì dal pianerottolo, mentre lui saliva in ascensore. Per lei era stato un anno e mezzo... frustrante. Cooper la adorava, ma si sbottonava pochissimo. Quello che aveva scoperto l’aveva già riferito ad Ari e agli altri, ma non era molto. Non era abbastanza. Ed erano quasi due anni che non vedeva Gilles. Si rendeva conto che amarlo così tanto era stupido. Erano stati insieme poco più di un mese, quasi due anni prima. Solo che lo amava e gli mancava follemente. Glenn scese dall’ascensore e le andò incontro. «Ciao, amore» le disse. La chiamava così, “amore” e Jean lo trovava tra il ridicolo e il patetico. Anche se, in un certo senso, provava della comprensione umana, nei suoi confronti.
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Ladri e conigliette
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Sevil sta tornando a casa dal lavoro, quando viene aggredita da tre malviventi. È notte, vive in un brutto quartiere e sembra che le cose si metteranno male, per lei. Ma all’improvviso spunta dal nulla un uomo. Minaccia gli aggressori con una pistola, la aiuta a tornare a casa. Potrebbe sembrare una specie di angelo, se non le confessasse subito di essere in realtà un ladro con la polizia alle costole. Visto che l’ha appena salvata, Sevil accetta di nasconderlo. Solo più tardi scoprirà che il bel Kael non è solo un ladro di gioielli, è anche nei guai con un malavitoso locale. E che quello che è nato tra loro in un momento di incoscienza molto difficilmente avrà un futuro... -- ALL"INTERNO: PERCHÉ IL PREZZO È AUMENTATO? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Sevil?». Era la voce di Kael, il mio rapinatore custode. Be’, in un quartiere come quello probabilmente era anche meglio di un angelo. «Ora esco» mormorai. Le mie parole si persero nello scroscio dell’acqua. In realtà non ero molto sicura di riuscire a rialzarmi. La porta si aprì e la tendina venne scostata. Kael chiuse il getto dell’acqua e mi aiutò a mettermi in piedi. «Dovevo saperlo che saresti andata K.O.» disse, in tono gentile. «Va bene questo accappatoio?». Annuii. Era il mio accappatoio. Era verde e un po’ spelacchiato. Kael mi aiutò a indossarlo e mi tirò su il cappuccio, stringendomi bene la cintura in vita. «S-scusa, non...» balbettai. «No, è normale. Quando ti rendi conto che stavi per morire fa uno strano effetto. Il mio palo... gli hanno sparato. Credo che sia morto». Mi asciugò i capelli con il cappuccio, strofinando forte. «Se non lo dicevo a qualcuno impazzivo» aggiunse. Lo guardai nello specchio, nelle zone non appannate dal vapore. Era pallido e sudaticcio. Sembrava sconvolto e spaventato. «O-okay» dissi. Mi voltai verso di lui e lo guardai direttamente, senza sapere bene che cos’altro aggiungere. Nel mio bagno c’era troppo caldo e troppo poco spazio. Eravamo praticamente incastrati tra la doccia e il lavandino. Mi alzai sulla punta dei piedi e lo baciai. Mentre lo facevo mi chiesi: Sevil, che cavolo ti salta in testa? Ma continuai a farlo, persino con una certa prepotenza, stringendo il maglione di Kael con entrambe le mani. Lui allontanò la bocca di qualche centimetro, con in viso un’espressione confusissima. «Ma sei sicura?» chiese, in tono stranito. Annuii e lo tirai verso di me. Lo baciai ancora più furiosamente, finché non cominciò a baciarmi a sua volta. Sembrò che volessimo mangiarci la bocca a vicenda. Gli strattonai il maglione verso l’alto, cercando di toglierglielo. Kael collaborò non appena capì quello che stavo facendo. Mi strinse i fianchi. Poi sembrò sbloccarsi e partire sul serio. Mi infilò una mano tra i capelli ancora bagnati, tirandomi verso di sé. Mi slacciò l’accappatoio e mi palpò una natica, schiacciandomi contro il lavandino."
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Segni sottili - The Little Black Chronicles 4 antologia
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dalla Spagna del periodo moresco alla Scozia del XV Secolo, dalla Germania settecentesca alla Londra moderna, le vite dei vampiri e dei licantropi che conosciamo hanno avuto vicende alterne. Qual è il legame tra Tyr, il vampiro albino, ed Eno, la bevitrice di sangue africana? Chi era la donna scozzese che ricorda Sarah ad Adrian? Come sono diventati ciò che sono Vlan e Myra? Anne, la guardia del corpo di Harry, è solo una lupa fedele? E chi ha tradito entrambe le razze consegnando il figlio di Sarah agli Osservatori? Un lungo viaggio tra i secoli e tra le ombre più oscure della passione, ma anche tra i sentimenti intramontabili che legano tra loro tutti gli esseri, siano umani o meno. "Tyr si chinò per dare un’ultima leccata alla donna, poi tornò a guardare Eno. «Non parlare di cose che non conosci» disse, senza nessuna particolare inflessione. Si alzò e si appoggiò tra le gambe della prostituta. Le prese il mento, cercando i suoi occhi. «Shh...» mormorò. Lei si azzittì. «Vestiti e vattene. Non ti ricorderai di me». Si raddrizzò e, mentre l'altra prendeva i suoi vestiti con aria assorta, andò verso la brocca dell’acqua. Si sciacquò la faccia, prima di tornare a voltarsi verso Eno. Le indicò il letto, da cui l’altra si era appena alzata. «Forza, allora. Se è quello che vuoi». Eno rise. «Non è quello che voglio, razza di jinn impudente!». Tyr incrociò le braccia, i lunghi capelli bianchi che gli spiovevano sulle spalle dello stesso colore. «No? Vedo dentro alla tua testa, fiorellino». Eno fece un passo indietro. «Ah. Ma hai paura. Certo» continuò lui, tranquillo. Prese il suo djellabah e se lo avvolse attorno al corpo nudo. «Vieni. Andiamo nella stanza dello studio»." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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Il vampiro bianco
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dopo la nascita del piccolo Sean, Sarah è costretta a restare nascosta in una sperduta isola nel Mare del Nord. Gli Osservatori, il gruppo di umani che vogliono trarre profitto dalle incredibili caratteristiche di vampiri e licantropi, sono sulle sue tracce. Ma nemmeno lì lei e suo figlio saranno al sicuro. E Sarah dovrà affidare la propria sopravvivenza al più enigmatico componente del consiglio dei vampiri, il vampiro bianco la cui reale età è sconosciuta a tutti. Solo grazie a lui e al suo sangue, infatti, potrà raggiungere la vendetta. Tre sono le cose che nutrono i vampiri: dolore, piacere e paura. Sarah li proverà tutti, in una disperata corsa contro il tempo. Il terzo capitolo delle Little Black Chronicles. "Era strana, la sensazione di intimità. Era strano vedere reagire il suo corpo, perché avevo sempre avuto l’impressione che fosse inamovibile. Che ci volesse un avvenimento naturale di proporzioni gigantesche per toccarlo davvero. Che come niente, o quasi, poteva fermarlo, trattenerlo, danneggiarlo, niente, o quasi, potesse muoverlo. «O quasi» rise lui. Mi rilassò, la sua risata. Mi resi conto che fino a quel momento l’avevo toccato, baciato e leccato come se fosse un’antica divinità pagana. «Lo sono». Lo mordicchiai. «Sei anche un giovanotto albino con un interessante profilo» sorrisi. «Sì. Mi piace quello che stai facendo. Da un lato non vuoi che mi intrometta, giusto?». «Da un lato». «Ma se faccio così...». Mi accarezzò tra le gambe, piegandosi in una posizione impossibile per farlo, e io emisi un piccolo gemito. «Puoi intrometterti» conclusi." CONTIENE SCENE ESPLICITE - SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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Il mio incubo preferito
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Sarah Adams ne ha già passate parecchie, quando viene rapita da due inquietanti sconosciuti dalla pelle candida e dai denti aguzzi e scopre un mondo di cui non immaginava nemmeno l"esistenza. Un mondo crudele e sanguinario, nel quale resterà intrappolata. Nei giochi di piacere e di sangue di Adrian, il suo nuovo "padrone", e in una guerra tra esseri sovrannaturali che non vuole saperne di finire... “Lui era a letto, tra le lenzuola, ancora in pigiama. Inutile dire che era un elegante pigiama da uomo di seta nera, però. «Sei la mia colazione» spiegò, stiracchiandosi. «Spogliati». Feci come mi diceva e rimasi in piedi accanto al letto, nuda, con le mani lungo i fianchi. Confesso che, dopo la volta precedente, l’idea di fargli da colazione non mi dispiaceva per niente. Avevo i capezzoli eretti ed ero piuttosto ansiosa di farmi mangiare. Mi mostrò gli oggetti che intendeva usare su di me e io li osservai incuriosita. Adrian rise. «Guardati! Questo è un secolo senza paura. In un certo senso è un peccato... ma è anche piuttosto pratico. Quali hai già usato?». «Mh? No, nessuno. Non è il mio genere, credo. Ma capisco quello che intendi: non ho paura, possiamo provare. Se non mi piace, tu smetti?». Lui rise di nuovo. «Non penso».” SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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La perdigiorno - The Little White Chronicles 1
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Jean è una giramondo, non si ferma mai in un posto troppo a lungo. Durante un viaggio aereo incontra un uomo sexy con una benda su un occhio. Pensa che sia una piacevole distrazione, una persona interessante come ne ha conosciute molte, ma non sa che Gilles non è una persona come tutte le altre. Per niente. La attirerà in un mondo fatto di esseri infinitamente longevi, che vivono tra di noi senza essere come noi. Ma ora l'esistenza millenaria di Gilles è stata notata da un misterioso gruppo di uomini senza scrupoli e quel mondo è in pericolo... "Gilles le rivolse un sorriso pigro e vagamente indisponente mentre lei gli sfilava i pantaloni. «Quanta fretta, Jean. Da cosa scappi?» le chiese, quando lei gli salì sopra, affondando su di lui. La prese per le natiche e la rivoltò pancia all’aria, con un piccolo grugnito e senza uscire da lei. «Guarda… Posso essere veloce quanto te» ansimò nel suo orecchio, mentre lei iniziava a contrarsi attorno a lui. Lo sentì venire, veloce come aveva promesso (minacciato?) di essere. Respirarono in silenzio per qualche minuto. «Voglio solo che mi rispondi» disse Jean, appoggiando la testa sulla sua spalla. «Chi ti ha insegnato a… lo sai». Sentì il fremito di una risata silenziosa attraversargli il corpo. «Ho imparato qua e là, con il tempo. Era questo che volevi sapere?». Jean schioccò la lingua. «Più o meno. Quanti anni hai, tra l’altro?». Lui sorrise ancora, mille piccole rughe che si formavano accanto al suo occhio sinistro. «Tu che cosa dici?». Lei si mordicchiò un labbro. Non voleva sembrare offensiva, così disse «Trentacinque?» anche se lo stimava più vicino alla quarantina. «No, decisamente no. Fai circa tre-mila»." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Iniziazione al piacere
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Un matrimonio combinato non è il modo migliore per iniziare una relazione. Ees è pronta a fare il suo "dovere", ma niente di più. Oppure sì? "Ees si sollevò appena e gli si sedette sopra, attorno. Bruciava come fuoco. Ma, d’altronde, era in fiamme, quindi tutto tornava. Quell’uomo la infiammava di piacere. Non le era mai successo e non sapeva che cosa fare, ma non sarebbe rimasta passiva. «Ecco l’austero e anziano regnante» disse, sarcastica. «La terza volta, questa sera. Per dovere, mai per piacere. Perché lo vuole lo stato, mh?». «Stai zitta». «Non sto zitta» ribatté lei. Iniziò a muoversi. Goffamente, dato che non l’aveva mai fatto. «Non sto zitta» ripeté. Ogni affondo era come una frustata. Bruciante, ma anche eccitante. Ees era di nuovo bagnata, anche se non bastava. Continuò ostinatamente a sedersi sull’erezione dell’altro, sentendolo ogni volta come un paletto ardente. Iniziò ad ansimare e a gemere, perché non poteva resistere in silenzio a quell’agonia, a quel piacere. Vran la prese per le natiche, la rivoltò e continuò al suo posto. Velocemente, bruscamente. «Allora fammi sentire» le disse." SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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La Rondine Rossa
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Rondine Rossa è un'assassina fredda e spietata, ma quando si introduce nelle stanze del reggente dell'Unione della Ruota per ammazzarlo non lo fa a cuor leggerlo. Lo fa perché è costretta: hanno scoperto la sua identità e ora minacciano di uccidere il figlio che ha avuto da giovanissima e ha affidato a una famiglia di pescatori. Ma il suo piano non funziona e Fedor Grayson la scopre. Invece di farla giustiziare, però, la prende al suo servizio, perché uccida per lui. La strada verso la libertà sarà molto lunga, per la Rondine Rossa, e la strada per i sentimenti sarà non meno impervia... "Aveva indossato il suo costume il mattino dell’ultimo giorno di viaggio. L’aveva confezionato personalmente. Il bustino era molto stretto, la scollatura molto profonda. Per il resto era un abito da cameriera. Era salita sulla carrozza del reggente, che l’aveva osservata con sguardo analitico. «Perfetto» aveva commentato. «Respiri?». Rondine aveva cercato di tenere tutte e due le tette dentro la scollatura. «Lavoro» aveva ribattuto, di cattivo umore." CONTIENE SCENE ESPLICITE - SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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Come domare un principe
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Polly viene da una famiglia disastrata e sa da sempre qual è il suo obiettivo nella vita: trovare un uomo ricco, anzi ricchissimo, e sistemarsi a sue spese. Il primo step del suo programma è vendersi in internet al miglior offerente. Potrebbe infilarsi in guai seri e trovare un sadico, un maniaco o un serial killer, ma l’uomo che compra la sua verginità è solo un principe. Non un principe azzurro, questo è chiaro, un principe saudita. Un misogino, maschilista, dispotico, possessivo, insensibile, miliardario arabo, con tre mogli nel paese natio e uno stuolo di amanti in mezzo mondo, uno per cui Polly è un’infedele, e dunque due volte inferiore. Ma è bella, così bella, e Rashid finisce per offrirle un contratto in esclusiva con lui. Senza immaginare che quella “donna immorale” potrebbe mettere in discussione il suo punto di vista, la sua vita e il suo mondo. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Quello è Rashid bin Muhammad al-Kabir? C’è qualcosa di sbagliato. Oh, c’è qualcosa di totalmente sbagliato, per forza. In realtà vuole affettarmi. Farmi male in qualche modo. Quel tizio lì non può aver pagato per la mia vagina. È seduto in poltrona, le gambe accavallate. Pantaloni scuri, una camicia bianca dalle maniche rimboccate, aperta su un torace... perfetto. È perfetta tutta la confezione, non ci sono altre parole. Il viso dai tratti aquilini può piacere o non piacere, presumo, ma lo definirei comunque attraente. Ha un pizzetto nero, folto, ma non è troppo peloso. Anche gli occhi sono neri, neri e divertiti. I capelli gli ricadono in riccioli scuri attorno al viso. Dubito che sembrerebbe buffo anche con la tovaglietta in testa e la camicia da notte addosso. Ora è scalzo e... uhm, si sta alzando. È alto e snello. In forma. Si è dato da fare in palestra e si vede. Ha nove anni più di me, ma sembrano meno. Nel contempo, sembrano anche di più, quando mi guarda con quell’espressione quasi ironica. «Mary Harvey» dice. «Non hai un diminutivo, qualcosa di più giocoso?». «Uhm... Polly». «Polly. Come si arriva da Mary Harvey a Polly, solo per curiosità?». Emetto una risatina nervosa. Sta cercando di mettermi a mio agio? Non ci sta riuscendo. «Da Mary, presumo. Mary, Molly, Polly. È così che funziona in... uhm». «In inglese, chiaro. Tutto funziona sempre in modo illogico, in inglese. Bene, Polly». Se lo rigira in bocca e ho l’impressione che mi prenda in giro. Si avvicina ancora. Io resto ferma. Dio, come non voglio essere qua. Ma ormai ci sono e non so come comportarmi. Il panico mi cresce dentro sempre di più e decido di confessare. Che altro posso fare? È chiaro che non voleva me. Voleva qualcosa di diverso. Di meglio, almeno ai suoi occhi. «Non... non so cosa fare» dico. «Mi dispiace». «Perché, che cosa devi fare? Niente, cedere. Sii donna, la parte passiva. A tutto il resto penso io». È rassicurante, in un certo senso. In un altro non è giusto, se capite il mio punto. Dovrei comunque avere voce in capitolo, no? Ma forse no, alla fin fine. Gli ho venduto il mio corpo, lui l’ha comprato. Che voce in capitolo dovrei avere? Ora è vicinissimo. Mi solleva il mento con due dita, mi scruta con quegli occhi neri come ossidiana. «Hai paura?». «N-no». «Non devi averne. Come ti ho già detto, penso a tutto io. Togliamo questo affare».
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Nei tuoi pensieri
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando Kril accetta di affittare il proprio utero lo fa per soldi. Non può sapere che l’uomo che l’ha assunta ha qualcosa di molto particolare: può vedere nei suoi pensieri. Relazionarsi con lui è tutt’altro che facile, all’inizio, ma lentamente Kril inizia ad apprezzarne le qualità. Per Moon Whittaker avere a che fare con le altre persone non è mai semplice. Sa di loro troppe cose per riuscire a fidarsi. Kril lo capisce, ma non vuole restare coinvolta. Mentre suo figlio le cresce dentro, tuttavia, si renderà conto che non restare coinvolta sarà molto difficile. E che ai margini della vita di Moon ci sono anche altre questioni, questioni che non riguardano solo lui, ma dei misteriosi esseri che attraversano il tempo senza esserne sfiorati... "«Per lo più, averti attorno non è stressante come credevo che fosse quando ti ho conosciuto. Per lo più, non mi importa che ascolti quello che penso. A volte ti ammazzerei, è chiaro. E a volte è davvero difficile, stare nella stessa stanza con te. La buona notizia è che in casa tua ci sono un sacco di stanze» ammise Kril, posando la forchetta. «Inoltre ti piaccio» puntualizzò Moon. «Esteticamente, dico. E anche come persona, la maggior parte del tempo». Kril alzò gli occhi al cielo. «Non vedi che questa è una di quelle cose che puoi anche fingere di non sapere?». «È finora che dico quanto mi piaci tu. E poi, hai fatto tutto il tuo discorsetto e pensavi a... Cristo, non so nemmeno come si chiama. L’infossatura sopra alla mia clavicola?». Lei sorrise. «È adorabile». «È adorabile» ripeté lui, vagamente perplesso. «Già, be’» continuò, avvicinandosi a lei e abbassando un po’ la voce. «Ci sono un sacco di tue parti che sono adorabili». «La dimensione delle mie tette è un fatto transitorio, sai» puntualizzò Kril, che in quel periodo non si sentiva affatto bella. «Lo supponevo» ammise lui, fingendo di non averlo sentito. «Ma hai una zona erogena... erogena per me, naturalmente, che apprezzo in modo particolare». «Gli occhi» scherzò lei. «Lo sapevo». «Lo faresti per me, ora?». Lei inarcò le sopracciglia. «Che cosa?». «Immaginare di avermi dentro». Kril arrossì in modo molto gratificante. Un secondo più tardi Moon alzava la mano per avere il conto." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO.
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Vendetta - The New Black Chronicles
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Che cosa ci fa Tyr, l’albino millenario, in una delle peggiori favelas di Rio de Janeiro? Quale terribile perdita l’ha convinto a partire per una missione vendicatrice solitaria? A chi sta dando la caccia? Tra la desolata umanità di una Rocinha in bilico tra la redenzione e il disinteresse delle autorità, Tyr è pronto a giocare a un gioco molto rischioso, con l’unico aiuto di una prostituta minorenne già disillusa dalla vita e di una poliziotta che crede in una favela libera dal controllo dei narcotrafficanti. Nessuno di loro uscirà uguale a prima dal gorgo pericoloso e sensuale di Rio... - "Quindi, dopo tutto, Tyr voleva quello che volevano tutti. Lana si disse che non importava: le aveva salvato la vita, si era preso cura di lei e le aveva persino comprato cibo e vestiti. Inoltre, vendeva quello che Tyr ora voleva sette giorni su sette a chiunque pagasse... dov’era il problema? Salì sul letto con le ginocchia e si sfilò la canottiera. La buttò da un lato, per poi slacciarsi il bottone dei pantaloni. «Vieni qua» ripeté Tyr. Lana si chinò su di lui, chiedendosi che cosa avesse il mente quel tizio incomprensibile. Come scoprì un istante dopo, niente di strano: allungò la testa per prenderle un capezzolo tra le labbra. Lana sentì la sua lingua solleticarla leggermente e... Quello che avvenne subito dopo fu... impossibile. Fu come se dal punto in cui la bocca di Tyr le leccava delicatamente il capezzolo si diramasse una corrente di puro piacere. Quel piacere violento e sempre più inspiegabile si diffuse nel suo corpo come un’onda formicolante. Lana perse l’equilibrio e cadde addosso a Tyr, o meglio, gli sarebbe caduta addosso se lui non l’avesse afferrata fulmineamente per le braccia, adagiandola sul materasso. Un primo sospiro di piacere sfuggì dalle labbra di Lana. Era inspiegabile, era... doveva averla drogata o qualcosa del genere. Doveva aver messo qualcosa nella feijoada... perché lei non godeva mai con i clienti, e in realtà non godeva mai in generale, quindi quello che le stava succedendo era... «Inevitabile, credimi» mormorò Tyr." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Il cancelliere e la ballerina
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Tutto comincia con un attentato inspiegabile. Qualcuno, alla Conferenza sulla Fame nel Mondo, droga il cibo di tutti gli invitati. Capi di stato, ministri, ambasciatori, giornalisti, impiegati... e Hanna Faye, ex- étoile, ora ambasciatrice di buona volontà. Mentre il mondo le vortica attorno in un caleidoscopio di colori, Hanna finisce a letto con il primo ministro della sua patria natale, le Svetlands. È l"inizio di una relazione improbabile, sotto agli occhi dell"opinione pubblica, molto fisica e poco romantica. E la politica inizia presto a chiedere il suo tributo. Hanna scoprirà che cosa si annida nel cuore di una nazione e di chi la governa: un mondo gretto e carnale, attraversato da improbabili sfumature di sensibilità. (Precedente edizione: Power Station - Il palazzo del potere, Fiona Gray) - "«Vent’anni di politica allenano all’autocontrollo. Se tu quella sera fossi stata perfettamente lucida, sarei riuscito a scappare, credo». «Saresti riuscito a scappare prima di mettermi una mano sulla coscia?» chiese lei, abbastanza incredula. Lui le mise una mano sulla coscia in quel momento, sotto alla tovaglia. Risalì lentamente tra le sue gambe, accarezzandola al di sopra degli slip. «Sì, penso di sì. Non so come me la sarei cavata, dopo. Per fortuna eri bagnata e desiderosa di salire in camera con me». Hanna fece una piccola smorfia. «Credo di esserlo anche ora». «Anch’io» sorrise lui. Le scostò gli slip e le infilò due dita dentro. «Ma, vedi, siamo in un luogo pubblico. Non ti rovescerò sul tavolo, anche se vorrei. Invece, ti farò scegliere: continuo o chiediamo il conto?». Lei si mordicchiò un labbro. «Quanto è veloce, quella macchina?». Negli occhi dell’altro passò un lampo divertito. «Quella macchina non supera mai i limiti di velocità». «Allora continua» concluse lei." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Dalla parte di nessuno
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
La guerra civile infuria quasi da sei anni in Terassia, una minuscola nazione contesa tra l’est e l’ovest del mondo, quando Zeeva Farley arriva a Silvka, una delle principali città del paese. Zeeva è una corrispondente britannica, una giornalista dallo sguardo acuto e dalla mente curiosa. L’attacco su larga scala da parte di una delle fazioni in lotta coglie alla sprovvista lei e il suo operatore, Kostya. Nell’apocalisse dei bombardamenti, vengono tratti in salvo da una milizia di ex-appartenenti alle forze armate, che consente loro anche di documentare la situazione in città. È in questo modo che conoscono Maksym Sewick, il comandante della compagnia di soldati irregolari che sta cercando di proteggere la popolazione civile dagli attacchi dei loro stessi governanti. Il suo lavoro ha insegnato a Zeeva a costruire in fretta rapporti significativi con persone degne di fiducia, e capisce subito che Sewick può essere forse un uomo complicato, ma è una persona degnissima. Quello che non immagina è che conoscerlo cambierà per sempre la sua vita... Una storia di guerra e di amicizia, di azioni avventate e amore, di coraggio e di follia. E di speranza, una speranza che muove il mondo. -- «Ho letto i suoi articoli, signora Farley». Stava albeggiando e Zeeva non era riuscita a dormire un attimo. Maksym Sewick l’aveva trovata seduta per terra in un angolo, in corridoio, con il laptop aperto sulle cosce. «Signora Farley sembra il nome di mia nonna. Può chiamarmi Zeeva come tutti». Il viso di Sewick rivelò un certo disagio, ma finì per annuire, forse decidendo che il livello di informalità con quella sconosciuta non aveva davvero importanza, mentre la città veniva fatta a pezzi da tre diversi eserciti. «Ho letto i tuoi articoli, Zeeva. Quelli su di noi, ma anche gli altri pezzi che sono comparsi sul giornale per cui scrivi. Sei stata alla tua parola e cerchi di dipingere in modo... equilibrato quello che sta succedendo al mio paese. A volte diventi un po’ melodrammatica, ma... be’». «Scusi se glielo faccio notare, comandante, ma ci sono dei bombardamenti in corso. Si combatte nelle strade. Ieri notte ho visto l’ospedale di Medici Senza Frontiere bruciare, colpito da un attacco skhidni. Non credo di essere melo-drammatica. La situazione è drammatica, punto. Non trova?». Sewick la guardò in silenzio per diversi secondi. Zeeva poteva vedere che era stanco, spossato. Aveva la faccia nera di fuliggine, ma solo sui bordi, come se avesse cercato di ripulirsela con un asciugamano umido o qualcosa del genere. E la sua manica sinistra era scura di sangue ormai rappreso. «I governativi stanno perdendo terreno. Le loro truppe sul campo sono inadeguate. L’unica cosa che tiene ancora a bada l’avanzata degli insorti sono gli attacchi arei. Attacchi che radono al suolo interi isolati di Silvka in un colpo solo». «Isolati pieni di persone, lo so. L’ho visto. Stanno bombardando la loro stessa gente». Sewick annuì. «Come ti dicevo... penso di sapere che tipo sei, Zeeva. Vedi le cose con chiarezza. Vai dritta al punto. In città la situazione non andrà a migliorare».
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In amore e in guerra
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Antonia “Tony” Darren è alla sua seconda ferma con la missione di pace interforze in Harbat. Non fa più parte della fanteria, ma della polizia militare e sta per iniziare un nuovo incarico sotto il comando dell’agente speciale Reich. Si rende presto conto che quasi tutti adorano il suo nuovo superiore – e la sua compagna LeRoy ne è completamente cotta. Il problema è che Reich non sembra interessato a nessuna, come se avesse fatto il voto di restare solo. Ma è davvero così? O ha solo paura di essere nuovamente ferito? Nessun militare di stanza in Harbat è un cuore tenero, ma l’attrazione tra lui e Tony è impossibile da ignorare e a volte le apparenze ingannano. Come nel caso di Reno Wyte, Royal Marines, un cane pazzo che non perde occasione per fare a pugni o infastidire le colleghe. Ma davvero è così pessimo? O costudisce un segreto che non vuole ammettere neppure con se stesso? Il compagno di unità di Tony, Mitch Calogero, potrebbe trovarsi a scoprirlo... Nel frattempo, un giovane soldato è stato rinvenuto morto in un bagno della base, forse suicida, e sta alla squadra di Reich indagare... per scoprire se è vero il detto che in amore e in guerra tutto è lecito. ATTENZIONE: NON E' IN CONTINUITY CON LA SERIE "SESSO&POTERE", HA SOLO LA STESSA AMBIENTAZIONE -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Lui non rispose. Antonia si voltò a guardarlo e vide che era pensieroso. «Va tutto bene, signore? Non ha risposto». «Mh? Sì, tutto bene. Ci stavo pensando. Al paternalismo e... ad altre cose. Non lo faccia». «Che cosa?». «Flirtare. Aveva freddo, questo è tutto. Non flirti con me, per favore». Di primo acchito le sue parole bruciarono. Avrebbe voluto rispondergli seccata che nessuno stava flirtando e di non darsi troppe arie. Ma la verità era che aveva flirtato, senza neppure rendersene conto e che lui era stato chiaro e diretto, e non aveva alcuna intenzione di offenderla. «No, signore. Ha ragione» mormorò, quindi. Ora era piuttosto imbarazzante. Essere lì, sotto il suo braccio, con i capezzoli duri e la consapevolezza che non era solo per il freddo. E una seconda consapevolezza: a lui non interessava. Non era attratto da lei e non la desiderava. Anche se Tony non ne era del tutto sicura. La mano di Reich le penzolava dalle spalle, ora, e la punta delle sue dita le sfiorava la sommità di un seno. Casualmente. Certo, lui non se ne accorgeva neppure. Tony si concentrò sul suo braccio. La leggera tensione dei muscoli. No, Reich stava piegando leggermente più del dovuto il gomito apposta perché le sue dita sfiorassero casualmente il seno di lei. Rise. «Che bugiardo».
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Il Re della Notte
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
April è l’ultimogenita del re Avetis. La sua vita potrebbe essere fatta di balli e frivolezze, ma non è proprio il tipo. Le piace andare a cavallo, camminare nei boschi, leggere e odia le situazioni mondane. Quando il giovane erede al trono si ammala gravemente, è per la sua indole avventurosa che suo padre chiede proprio a lei di inoltrarsi nel regno oltre le nebbie, dove il sole non sorge mai e la magia è potente, per impadronirsi in qualche modo della Gemma della Sera, una pietra dalle straordinarie capacità taumaturgiche. April è pronta a lottare per la pietra, a rubarla o a comprarla a peso d’oro, ma, per cominciare, tanto vale provare a chiederla gentilmente. Il Re della Notte, il sovrano di quelle terre, gliela concede, ma ordina a suo figlio Starrag di accompagnarla. E Starrag è spaventoso, cupo come il corvo di cui porta il nome, enigmatico e infelice, spesso sprezzante, ma ha anche qualcosa di diverso e speciale di cui April inizia lentamente a subire il fascino. È solo l’inizio di una storia più ampia, di un’attrazione complessa e non priva di passi falsi, e dell’incontro tra due mondi agli antipodi. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «C-come... dov’eri? Come sei entrato?». Starrag Ó hAlluráin sbuffò. «In questo regno non avete protezioni contro la magia. Se volessi potrei entrare nella stanza del tesoro del re, nessuno potrebbe impedirmelo. Ebbene?». April sbatté le palpebre un paio di volte. «Ho dei segni sul corpo!». «I sigilli. Te ne sei accorta solo ora?». «Sì!». E nel sentirlo così sprezzante, la paura si stava trasformando in collera. «Come hai potuto, dannazione! Sono piena di... di scarabocchi rossi! Scompariranno? Perché non sono ansiosa di sposarmi, è vero, ma spiegare questa roba a un futuro marito potrebbe essere un po’ complicato. Specie data la posizione di alcuni. Per di più non ho ancora capito se ce n’è uno anche... anche... lì, insomma!». «Lì dove?». April fece un cenno indignato verso il basso. «Lì!». Starrag Ó hAlluráin la fissò inespressivo. «Sei davvero la creatura più fatua e ignorante che abbia mai conosciuto». «E tu il più maleducato! Non si scrive sul corpo di una signora!». «La magia ambisce a farsi carne, nelle mie terre. Più sei adatto a ospitarla, più cerca di piantarti dentro il seme di un incubo. Tu sei entrata nel nostro regno senza proteggerti, ho dovuto tracciare dei sigilli. Ti ho detto che devo finire il lavoro. Con il tempo diventeranno quasi invisibili, se davvero li trovi così indecenti». «Non li trovo così indecenti. Accetto la tua spiegazione e se li hai tracciati per proteggermi te ne sono grata. Ma sarà difficile spiegare a un futuro sposo come me li sono procurati, questo è indubbio». «Oh, sono sicuro che quel pover uomo avrà ben altro di cui lamentarsi. Forza, spogliati, chiudiamo la questione».
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L'altro Joe
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando Delia Southwark litiga con il suo accompagnatore e gli chiede di farla scendere dalla macchina non sa in che guai si sta cacciando. Si ritrova in piena notte in un quartiere sconosciuto e tutt’altro che rassicurante, fatto di casermoni grigi e sottopassaggi che sanno d’urina. Come se non bastasse le prime persone in cui si imbatte appartengono chiaramente a una gang e non sembrano avere buone intenzioni nei suoi confronti. La serata sta per farsi molto sgradevole o persino mortale quando arriva... “il suo ragazzo”, Joe. In realtà è un appartenente alla gang che sembra aver deciso di toglierla dai guai. Ma chi è Joe? Un criminale di mezza tacca che lotta per sopravvivere nella giungla metropolitana di Holland Avenue... o qualcosa di diverso? Delia si renderà conto che oltre al Joe che conosce – e che la infiamma di desiderio – c’è un altro Joe... e ha bisogno del suo aiuto. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Non ti muovere. Se resti ferma nell’ombra non ti si vede. Immobile, okay?». Annuii. Non avevo idea di che cosa stesse succedendo, ma sapevo già che non mi sarebbe piaciuto. Ero finita in una specie di incubo di cui non afferravo nemmeno le basi. Ora i “rossi” brandivano coltelli e sbarre di metallo. Irrompevano degli altri individui, con qualche capo d’abbigliamento di pelle nera. Mentre molti dei “rossi” sembravano latini, i “neri” erano tutti caucasici... non capivo se fossero neonazisti o motociclisti. Oddio, forse nessuno dei due. Sapevo solo che si stavano pestando con una ferocia che avevo visto solo al cinema e io ero di nuovo paralizzata dal terrore. Se anche avessi provato la tentazione di disobbedire al mio “ragazzo” e di allontanarmi, non ce l’avrei fatta. Le mie gambe sembravano fatte di calcestruzzo. Davanti a me, nella luce incerta di quel porticato, i due gruppi cercavano di farsi più male possibile, donne comprese. [...] Le grida di quello scontro brutale si fecero sempre più alte, finché non si sentì un boato. Poi altre grida. Imprecazioni. Mi resi conto che c’era qualcuno a terra. Un corpo che non accennava a rialzarsi bestemmiando. I “neri” gli si fecero attorno, lo circondarono. Mi chiesi se quel boato fosse stato un colpo di pistola e se quella persona fosse... morta? Mi afferrarono di nuovo per un braccio e mi trascinarono via. «Presto... presto, vieni...» “Joe” mi tirò giù per una scala di pochi gradini. Incespicai sui tacchi, ma lui mi sorresse. Mi spinse davanti a sé, in un cortile e poi in un passaggio coperto. «Dove stiamo...» riuscii a balbettare. «Lontano dagli sbirri». Attraversammo in quel modo almeno due sezioni dell’immenso alveare sotto cui eravamo. Alla fine “Joe” tirò fuori un mazzo di chiavi e aprì un portone dotato di sbarre. Mi fece segno di entrare e io esitai. «Non ti faccio niente» disse. Si asciugò il sudore dalla faccia. «Sto sanguinando. Mi rattoppo e ti do uno strappo verso il tuo quartiere, okay? Qualunque sia». «Thompson Hill» dissi. Lui si mise a ridere. «Be’... benvenuta nella Terra di Nessuno».
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Come febbre
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Durante un attacco non riuscito alla fortezza dell’Imperatore Bianco, Selina, combattente della casta delle guerriere, viene sbalzata a chilometri di distanza da una magia dei suoi stessi alleati. Con lei, l’imperatore stesso. Dispersi in un territorio freddo e ostile, infestato da molti pericoli, si rendono conto che sopravvivere potrebbe rivelarsi difficile, se non impossibile. Con la morte che incombe, cercano conforto l’uno nelle braccia dell’altra, pensando di non superare la nottata. Le conseguenze di quella notte diventano evidenti nove mesi più tardi, quando ognuno è tornato alla sua vita. L’imperatore scoprirà che suo figlio, il suo erede, è nato tra i suoi nemici e che la donna con cui ha affrontato la morte è ormai, e di nuovo, a sua volta una nemica. Sa di non poterle dimostrare alcuna pietà, né lei potrà perdonarlo per le sue azioni, ma la particolare febbre sensuale che c’è tra loro non si è mai sopita... - "Johan la scosse con la punta di uno stivale. «Non ti addormentare così. Morirai». «Ho freddo» rispose Selina, con voce debole. L’altro si stiracchiò. «Sì, anch’io». Si allungò davanti a lei e la tirò verso di sé. Intrecciò le gambe alle sue, mentre Selina gli si accoccolava sul petto. Per qualche minuto non cambiò nulla, poi iniziò a sentire un vago tepore. Il panciotto di raso di lui iniziò a essere tiepido, come i suoi pantaloni. «Sei fredda come una rana» disse Johan. Sbuffò e armeggiò con la propria cintura. «Così non basta. Stai ferma. O, anzi, meglio: divincolati». Selina ci mise mezzo secondo a capire che cosa stesse succedendo, non di più. In quel mezzo secondo l’altro le salì sopra e le allargò le cosce con i fianchi. «Non ci provare» ringhiò lei." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Opposti che si attraggono
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Fraser Wayland è il rampollo di una famiglia newyorkese benestante e inserita, che a poco più di trent’anni ha un bel lavoro, una bella casa e una cerchia di amici simili a lui. Quando accetta di sponsorizzare per un anno gli studi di una studentessa d’arte in difficoltà lo fa immaginando di aiutare un’ingenua ragazzotta di campagna, non la persona che poi si trova davanti. Roxane Lark è molto meno giovane di quanto lui si aspetti, ha un ciuffo di capelli azzurri in testa, piercing su tutto il corpo e si presenta al loro primo incontro con uno spray al peperoncino già stappato in tasca, temendo che lui sia un maniaco sessuale. L’inizio non è dei più incoraggianti, ma, come si dice... gli opposti si attraggono. Molto. Sempre di più. E Fraser e Roxane scopriranno che cercare di opporsi a un’attrazione del genere può essere peggio che cedervi. - "Il sole ormai era tramontato quasi del tutto e la stanza era in penombra. Il cielo era ancora azzurro, su in alto, ma in basso aveva una sfumatura rosso-viola. «Che vista incredibile» disse, senza pensarci. Si alzò e si andò a piazzare di fronte alla vetrata. Sì, New York era assolutamente magica a quell’ora, da lassù. «Sai, ci sono tante cose di te che non mi piacciono, ma questa vista...» Fraser si affiancò a lei. «Ho comprato questo appartamento per mostrare al mondo il mio status, non pensando alla vista. Ma quando alla mattina guardo di sotto, per quanto brevemente, mi si muove dentro qualcosa». «Fraser...» «Sì?». Roxane non disse altro, perché lui le aveva infilato la mano del braccio con cui le circondava le spalle dentro al collo della canottiera e l’aveva posata sul suo seno nudo. Roxane chiuse gli occhi e restò ferma, in attesa. Fraser giocherellò con l’anellino al suo capezzolo e poi le sfiorò il capezzolo stesso. Roxane sentì un lampo caldo prenderle l’inguine e salirle fino al petto. Avrebbe voluto voltarsi e stringergli la mano sul cavallo dei pantaloni, sentire se era duro o se era un semplice dispetto, ma non lo fece. Gli avrebbe solo dato soddisfazione. Restò ferma e attese l’evolversi degli eventi. «Non ho intenzione di portarti a letto» le disse lui, dopo un po’." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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La sopravvissuta
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
C’è un trauma, nel passato di Helen Spiro: i sei giorni in cui è stata prigioniera su una piattaforma petrolifera, sequestrata insieme al resto del personale da un gruppo di estremisti. Oltre a quel trauma c’è anche un incubo: il modo in cui la stampa scandalistica ha spolpato la sua vita quando è finalmente scesa a terra. Per sopravvivere ha dovuto scrivere un libro con la sua versione dei fatti e mettersi completamente a nudo. C’è un divorzio, nel passato recente di Francis Trent, amministratore delegato di un gruppo energetico. Un divorzio mediatico e doloroso, che lo sta privando del suo bene più prezioso: la riservatezza. E anche nel suo passato c’è il sequestro di Helen... di tutti i lavoratori della piattaforma, quando lui lavorava per il governo e la sua carriera era appena agli inizi. Ora le loro storie si sono appena incrociate. Nessuno dei due vorrebbe affrontare il passato dell’altro, ma forse non avranno altra scelta... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Lui le aprì la porta del bagno. Era strano essere lì, nella sua stanza, da sola con lui. Come se all’improvviso fosse tutto troppo intimo. Ma era anche un’intimità molto piacevole. Helen posò la giacca accanto alla borsa, accese la luce del bagno e iniziò a slacciarsi la camicia. Lo fece dandogli le spalle, ma senza chiuderlo fuori. Inoltre... davanti a lei, a qualche metro di distanza, c’era lo specchio del lavandino. «Sono tutte bagnate e appiccicose, vero?» le chiese Trent. «Già». Lei finì di slacciarsi la camicia e se la sfilò, restando con il reggiseno di pizzo bianco e la gonna a vita alta dritta, sotto al ginocchio. Staccò il phon dal suo supporto e iniziò a usarlo per asciugare la macchia bagnata. Lui si grattò la nuca, evidentemente combattuto. Alla fine disse: «Dai qua, lo lavo». Le andò alle spalle e le sganciò il reggiseno. Glielo sfilò con gesti gentili, un po’ impacciati. Le sfiorò la parte inferiore dei seni, che erano davvero umidicci e un po’ appiccicosi. «Sì, devi lavare anche queste» considerò, con un lieve sorriso. Si scostò. Aprì il rubinetto, ma aspettò ancora un attimo prima di mettere il reggiseno sotto il getto dell’acqua. Invece se lo portò alle narici e aspirò, chiudendo gli occhi. «È un po’ l’odore di tutto quello che mi piace nel mondo» disse. «Un profumo floreale, il sudore di una donna e il whisky. Che bouquet perfetto».
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Nel vortice
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando una sua vecchia amica trascina Amanda Keel al concerto londinese dei Serial Vortex Amanda la segue senza entusiasmo. Il gruppo sembra uno dei soliti gruppi rock: cinque ragazzi texani, bellissimi (a parte il batterista) e pieni di sé. Quando la sua amica si intrufola nel backstage e riesce a farsi notare dal chitarrista, Amanda resta in corridoio a farle da palo. Ed è in quel corridoio che conosce Dorian Gray, il cantante del gruppo, la sua malinconia e la sua ironia. Amanda e la sua amica seguiranno i Vortex sul tour bus che li sta portando a Newcastle in due giorni di puro rock. Sembra che tutto finisca lì: Dorian torna negli States, destinato a diventare una rockstar, e Amanda continua la sua vita, ma... ormai è caduta nel vortice, anche se non ne è consapevole. - «Posso baciarti?» chiese, di punto in bianco. Mi misi a ridere. «Da dov’è che vieni, tu?». Lui sbuffò. «Abilene, Texas. Dalle mie parti lo chiediamo, prima di farlo». Subito dopo, però, dimostrò che stava mentendo. Si sporse verso di me, sopra alle nostre mani intrecciate e mi trovai le sue labbra sulla bocca. Labbra morbide e un po’ secche. Un’ombra di barba sul mento, pungente. Ora, forse l’ho già detto, ma era bello da far schifo. Era gentile e tranquillo e in fondo l’idea di farci un giro non mi dispiaceva in modo particolare. Risposi al suo bacio, rendendolo un po’ più profondo. Gli appoggiai una mano sul fianco, sotto alle lenzuola, e ci ritrovammo l’uno contro l’altra. Continuammo a limonare per un pezzo, in quella cuccetta, sul tour bus, limitandoci a stare appiccicati e a sfiorarci al di sopra delle rispettive t-shirt. «Quindi alla fine è vera, quella cosa delle groupie» sorrisi, in un momento di pausa. Lui mi baciò di nuovo. «Come groupie non sei un granché. Non sapevi nemmeno chi fossimo, prima di stasera». «Hai capito» dissi. La sua mano, sul mio fianco, iniziò a tirarmi lentamente su la maglietta. «Volendo, sì. Più che altro il nostro campione è Dave, ma non dirò di essermi sempre tirato indietro». Ero eccitata, ma non ero completamente sveglia, se capite quello che intendo. Era un po’ come un sogno molto realistico, anche se sapevo che non stavo sognando. Forse era solo così naturale che non sembrava per niente strano essere lì, sopra quel tizio che conoscevo a stento, e sapere benissimo che stavo per farci del sesso. CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Due sconosciuti
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Louise Stone è una detective della Omicidi nel distretto finanziario di Manhattan, ma la sua vita non è fatta di solo lavoro. Ha anche una figlia quattordicenne che ha cresciuto da sola e... no, niente: la sua vita sentimentale è piatta come l’elettrocardiogramma di un sasso. Finché, durante la soluzione di un caso, non incontra Nicholas Bryant, direttore di un’agenzia di consulenze dal seducente sguardo smeraldino. Nicholas la prende alla sprovvista con una proposta chiara: sesso, senza complicazioni sentimentali. Louise decide di concedersi un pomeriggio con quell’affascinante sconosciuto... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Nicholas posò un bicchiere di vino rosso sul bancone, davanti a me, e se ne versò uno a sua volta. Aspettò che bevessi un sorso, poi, nel modo più naturale del mondo, si sporse verso di me e mi depose un bacio sul collo. Non so perché scelse proprio il collo, ma in qualche modo fu perfetto anche quello. Se mi avesse baciata sulle labbra l’avrei trovato troppo intimo, se mi avesse baciata sulla guancia sarebbe stato troppo impersonale. Mi baciò sul collo e io sentii un brivido di solleticante piacere partire da quel punto. «Posso scioglierti la treccia?» mi chiese lui. Annuii. Mi passò alle spalle e sganciò il mio fermaglio, per poi consegnarmelo. Sentii le sue dita separare le ciocche che componevano la mia treccia, delicate, e poi scivolare sul mio collo e sulle mie spalle. Sentire le sue mani sulla pelle fu come ricordare qualcosa, qualcosa che forse, con precisione, non avevo mai avuto. Mi slacciò i bottoni della giacca, baciandomi di nuovo sul collo. Me la sfilò e la mise da parte. Sfilò e mise da parte pure la mia fondina ascellare, ma per quella ci mise un po’ di più. A quel punto mi voltai. Non volevo trovarmi nuda con lui ancora alle spalle e ancora vestito. Lo baciai sulle labbra, senza quasi guardare. Un bacio veloce e profondo, dal quale mi ritrassi subito, temendo di essere stata invadente. Nicholas mi accarezzò i capelli e mi tirò di nuovo la testa vicino alla sua. Le nostre labbra si toccarono ancora, le nostre lingue si intrecciarono. Il mio cuore batteva all’impazzata. Non potevo credere a quello che stavo facendo, eppure lo stavo facendo sul serio. L’idea mi faceva girare la testa.
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Il fuorigioco spiegato alle ragazze
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Lenny Pirie è una scrittrice impegnata, una giornalista, un’intellettuale. Non ha mai visto una partita di calcio in vita sua e non le interessa fare l’esperienza. Ma per il suo nuovo libro sulle icone inglesi dei tempi moderni deve intervistare il popolarissimo attaccante del Chelsea Byron Kelsey, detto “The Corsair”. Byron parla un inglese quasi incomprensibile alle sue orecchie, segue un regime dietetico folle e si allena un numero spaventoso di ore al giorno. Per il britannico medio rappresenta la perfezione fisica, un mito, un eroe. Per Lenny rappresenta l’incarnazione di una società malata di apparenze. Ma Byron non è solo uno sportivo viziato e ha delle profondità, e delle asperità, inaspettate. E, cosa ancora più inaspettata, non sembra insensibile al fascino tutto cerebrale di Lenny... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Lenny chiuse la chiamata e si andò a sedere accanto a lui sul divanetto di rattan, davanti la vista mozzafiato che si godeva dal suo balcone. «Wow, che panorama, eh?». «Vero? Hai organizzato tutto?». Lei annuì. «Certo, se me l’avessi detto prima avrei potuto attrezzarmi». «Depilarti». «Oddio, non credo che sarei arrivata a tanto». Byron rise. Aveva un bel modo di ridere, pensò Lenny, risate basse e vibranti. «Non mi prendi proprio sul serio, è inutile». «Ti prendo sul serissimo. Ma, insomma, depilarmi non servirebbe a niente, con tutte le cose che ho da fare. Ho guardato delle partite. Sul serio, dall’inizio alla fine, compresa la telecronaca. E ho letto interviste. Migliaia di pagine di gossip. Giornali sportivi, di cui ho capito ben poco. Di questo passo, un giorno mi sveglierò e scoprirò di sapere che cos’è il fuorigioco». Lui rise ancora. «Mi fai impazzire. È semplice». «La fisica quantistica è semplice. Il fuorigioco è un luogo comune che non mi interessa scalfire». «Ho pensato» disse lui, tornando serio. «Oggi parleremo della fama, no? Abbiamo parlato del calcio, abbiamo parlato della fatica... resta la fama. Quindi ti porto a una festa». «Sei diabolico». «E noi possiamo usare le due ore dell’intervista per volare alto. Visto che la fama, sai, come argomento non è molto alto». Lenny lo guardò con autentica ammirazione. Quel tizio lì. Quel tizio che per vivere tirava calci a una palla, posava sui manifesti della Nike e rappresentava i sogni di mezza nazione. Uno che non pronunciava nemmeno i “the” tutti interi.
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Desiderio oltre le stelle
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Lunaria Wilkinson ha faticato molto per arrivare a ricoprire il posto di assistente del Generale Larsen, lavorare sulla SIS Ales, l’ammiraglia della Societas Intermundi, e occuparsi di politica interplanetaria. Essere lì è un po’ come stare al centro dell’universo e, vista da lì, la guerra fredda con le ex-colonie della Secessione sembra lontana. Isabelle Lefebvre sulle ex-colonie ci è nata. La sua navicella è finita nelle maglie della Societas e ora è prigioniera su un mondo sperduto della Fascia Esterna. La sua posizione potrebbe essere peggiore, tuttavia. Mentre aspetta di venire scambiata con qualche altro prigioniero viene tenuta nella foresteria della residenza ufficiale del Governatore Brant. Il quale è gentile, seducente, bello come solo gli abitanti dei mondi interni... ma ci si potrà fidare di lui? Nel contempo Lunaria trova sempre più difficile non cedere al fascino dello scostante Larsen... e forse neppure lui è disinteressato alla questione. Gli basta uno sguardo per farle bollire il sangue... come fare, senza mettere a rischio il lavoro per cui ha tanto faticato? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Miss Wilkinson? Potrebbe farmi un favore personale?» mi chiese Larsen quella mattina. «Sì, certo». «Potrebbe, come dire... smetterla di provare a essere meno sexy?». Sbattei le palpebre. «Non funziona neanche questo, eh?». Avrei preso il muro a testate. «Non capisco. Per favore, me lo spieghi. So che ha cose molto più importanti a cui pensare, ma... solo per questa volta, okay?». Lui mi fissò. Era seduto dietro la scrivania e io ero in piedi su un lato. «Sarò sistematico e partirò dall’alto. Non c’è assolutamente nulla che possa fare per rendere meno attraente il suo viso, se non, forse, sfregiarsi. Ma non sono sicuro che funzionerebbe e comunque la invito a non farlo. Anche il suo collo è una causa persa: è lungo, bianco e probabilmente sa di panna. Lo guardi e ti viene voglia di leccarlo. Subito sotto...» fece anche un vago gesto con un dito «...la sua scollatura poco accentuata. Ha uno sterno, Miss Wilkinson, che sembra fatto apposta per essere baciato. Le tette sono coperte, okay, ma sono così sode, tonde e strette nella stoffa che tutto quello che vorresti fare è palparle finché i capezzoli non si induriscono. Come ora». E, be’... non mi aspettavo niente del genere, quando gli avevo chiesto di spiegarmi come migliorare nell’essere meno sexy. In realtà mentre parlava immaginavo che fosse lui a farlo e l’idea mi stava facendo letteralmente impazzire. «La gonna vela le sue cosce senza nasconderle. Chiunque sano di mente immagina di morderle... morderle dolcemente sul lato interno fino ad arrivare alla sua fica e succhiarla come un frutto maturo. Spero di essere stato esaustivo». Mi appoggiai alla scrivania. «Fin troppo». «Non faccia così». Presi aria. Avevo la faccia, il collo e il petto in fiamme. «Non posso evitarlo».
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Nel profondo
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Nella piccola città della Louisiana dove Lauren è nata e cresciuta tutti sanno che i Blanchard sono criminali. La loro grande tenuta si perde nelle paludi e Dio solo sa che cosa succede là dentro. Il fratello maggiore non si vede quasi mai, la sorella di mezzo è nota per le sue intemperanze e il minore, Rivet, sembra quasi simpatico, ma è anche il sicario della famiglia. Lauren esce con il suo autista da qualche mese quando lui la nota... ed è difficile dire di no, quando il tuo capo ti chiede di prestargli la tua ragazza per una festa, specie se il tuo capo potrebbe ucciderti se rifiuti. Lauren accetta di andare alla tenuta dei Blanchard, senza sapere che oltre quelle mura la attendono segreti e piaceri oscuri e inimmaginabili. Un uomo, Rivet, combattuto e complicato, due bambini capaci di conquistarti con uno sguardo e una famiglia dal cuore nero come l’acqua delle paludi... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Parcheggiò e vide che davanti alla vetrina principale c’era una Mercedes grigia. Il finestrino del guidatore era abbassato e spuntava il braccio abbronzato di Gage. Lauren si avvicinò, vide che era proprio lui e si sporse all’interno. «Mi sembrava di aver visto un bel tipo al volante di un macchinone» lo salutò, chinandosi per baciarlo. Gage rispose al bacio e le lanciò un’occhiata bonaria. «Dai, sto lavorando». «E anch’io, eh. Sono venuta a comprare del vino». «Pensavo che al Croc fosse tutto a base di gravy» disse una voce dall’accento educato, ma inconfondibilmente locale. Lauren si voltò di scatto. «Scusi, signor Blanchard» disse Gage. «Scusi, era solo un saluto veloce» aggiunse lei, con un sorriso un po’ teso. Rivet Blanchard era uscito dal negozio dei liquori seguito da due uomini vestiti di scuro, ognuno dei quasi trasportava una cassa di vino. Vero vino, non come quello che stava andando a comprare Lauren. «Rilassatevi» disse Rivet, con un sorriso divertito. «Scambiare due chiacchiere non è reato. È la tua ragazza, Gage?». Mentre lo diceva le lanciò una bella occhiata. «Sì, signore» rispose lui. Lauren pensò che sembrava nervoso. «Be’, stasera potresti prestarmela. Per la festa. Sarebbe un problema?». Ora, normalmente dopo una frase del genere Lauren non se ne sarebbe stata zitta. Avrebbe protestato, dicendo che non era proprietà di Gage e che di conseguenza non stava a lui decidere se “prestargliela” o meno, e probabilmente avrebbe aggiunto anche che poteva fare lo sforzo di chiederlo direttamente a lei. Dopo di che gli avrebbe detto che poteva scordarselo. Il problema era... che quello era Rivet Blanchard. Lauren se ne restò zitta per non mettere nei guai Gage. Gage deglutì e disse, a voce piuttosto bassa: «Suppongo di no». «No? Ottimo, allora puoi passarla a prendere dopo le otto. Ora andiamo». Lauren lo vide salire in macchina insieme ai suoi due scagnozzi e chiudere le portiere. La Mercedes ripartì senza che nessuno le dicesse più una parola.
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Il risveglio dei sensi
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Sono passati cinque anni dalla rivoluzione che ha cambiato la faccia del paese. Flor Garcia, figlia di un combattente morto, viene mandata come aiuto domestico nella casa di uno dei leader della rivolta, Santos Ruiz, che da anni vive isolato nella sua “finca” di campagna. Nessuno sa perché abbia rifiutato ogni incarico pubblico e si sia ritirato, ancora giovane, a vita privata. All’inizio Flor è intimidita da quell’uomo silenzioso, quasi seccato di averla attorno, ma presto tra loro si sviluppa un legame speciale, che diventa più profondo di giorno in giorno. Ma tutti i nodi vengono al pettine e non tutti sono felici degli esiti della rivoluzione, a partire da Santos... - "Mi voltai su un fianco per guardarlo meglio. «Be’, e hai pagato il prezzo dei tuoi errori, no? O sono balle propagandistiche anche quelle?». Quello che dicevano le cronache ufficiali era che durante la presa della capitale Santos Ruiz aveva guidato i suoi uomini in un cul-de-sac in cui erano rimasti intrappolati per più di tre ore sotto al fuoco dell’esercito regolare. Erano morti a decine. Alla fine erano riusciti a sfruttare le tenebre per aprirsi la strada con un’azione a sorpresa. C’erano state altre morti e Ruiz era rimasto gravemente ferito, tanto che per un giorno si era temuto che morisse anche lui. «No, no...» rispose. Si voltò a sua volta su un fianco e si sollevò la maglietta. Per qualche istante restai come ipnotizzata da quel torace incredibilmente appetitoso. Gli addominali definiti, la pancia piatta, i fianchi asciutti... e una lunga cicatrice, che partiva da sotto al suo capezzolo sinistro e attraversava il busto, finendo per scomparire in basso, oltre la cintura dei pantaloni. «Merda» commentai, senza riuscire a distogliere gli occhi. Santos fece per ricoprirsi, ma io stavo già percorrendo la lunghezza della cicatrice con la punta dell’indice. Era una linea sottile, sporgente, di un rosa più brillante del resto della sua pelle bruna. Senza avere un’idea di che cosa stessi facendo, allungai la testa e deposi un bacio delicato dove la cicatrice iniziava. Poi un altro, poco più in basso. Poi un altro. «Flor? Che cosa stai...» mormorò Santos, ma era troppo tardi anche per lui. Mi resi conto che qualcosa si era mosso dentro ai suoi pantaloni e continuai a baciarlo. Lo rivoltai sulla schiena e lui restò lì, con gli occhi socchiusi, passivo, ma certamente non contrario." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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La Danza dei Cent'Anni
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Comincia tutto con una grande luce. Audrey Clark, detective della polizia di Montreal, un attimo prima sta inseguendo un sospetto di omicidio e un attimo dopo si trova in un villaggio dall’aspetto antico, medievale. La gente la spinge verso una piazza e qua... un rogo è stato preparato per una ragazza vestita di bianco. Audrey pensa di essere morta, di essere in coma, di avere un’allucinazione; tutto è più credibile della realtà: è nel 1431, in Francia, e a quanto pare la Guerra dei Cent’Anni per lei non è più solo una nozione storica. Il suo involontario compagno di viaggio è Heraut d’Aubert, uomo orgoglioso e permaloso, che però sembra in grado di superare i pregiudizi del suo tempo e fidarsi di una donna... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Non so quanto tempo rimasi accucciata lì, sulla riva del fiume. So solo che a un certo punto qualcuno mi tirò su per le ascelle e mi fece allontanare. Ripresi a sentire: i miei stessi singhiozzi, le mie stesse parole smozzicate. Heraut mi abbracciò. Indossava la coperta come una specie di peplo romano. «Madame Audrey... che cosa vi succede, all’improvviso? Perché l’anno in cui siamo vi addolora così tanto?». Tirai su con il naso. «Non mi credereste». «Mettetemi alla prova». Lo guardai. Mi accigliai. «Dovevate restare fermo. Siete ferito». «Bene, non l’ho fatto. Ora ditemi che cosa vi turba così tanto. Vi crederò». «Sono nata nel 1985. Ieri mattina mi sono svegliata nel mio presente, il 2018. Poi c’è stata una luce bianca fortissima... mi sono trovata qua». Heraut non si mise a ridere. Come avrei scoperto in seguito, era il genere di persona che capisce in fretta le cose e che prende in fretta le sue decisioni, se necessario, ma sempre concedendosi un attimo per ponderare a mente fredda. Mi fissò per quasi un minuto, pensieroso. Toccò la stoffa del mio giaccone, su una manica. Fece scorrere un dito lungo la cerniera, mosse il tiretto su e giù. Non appena ne comprese il meccanismo, mi aprì la giacca. Osservò le tasche interne, la fondina ascellare, il maglioncino aderente che avevo sotto. Ne toccò il filato, in basso, vicino a uno dei miei fianchi. Studiò i miei jeans elasticizzati senza toccarli, poi i miei stivali. «Le vie del Signore sono misteriose, sapete. Sì, vi credo. Comunque non penso che sia impossibile».
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Lo scapolo d'oro
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Caleb Byrd è ricco e arrabbiato con il genere femminile. Dopo la firma di un accordo milionario, mentre beve un aperitivo a bordo piscina in un hotel a cinque stelle di Manhattan, scommette con il suo avvocato che una qualunque delle donne che in quel momento prendono il sole davanti a loro sarebbe disposta a passare una notte con lui, per una cifra adeguata. E la cifra, in realtà, è stratosferica: un milione di dollari, come nel famoso film. Anche le clausole non sono da meno, però: per un milione la prescelta si impegna a soddisfarlo fino all’ultimo capriccio. Caleb vince la scommessa e come previsto la notte dopo la ragazza che ha scelto a caso attorno alla piscina si presenta nella sua suite. Anche la notte va come previsto... o quasi. Cinque anni più tardi Caleb si troverà ad affrontare le conseguenze impreviste di un gesto avventato... e la sua vita di scapolo d’oro cambierà per sempre. - "Caleb fece un gesto vago nell’aria. «Era una scommessa» precisò. «E l’hai vinta o l’hai persa?» chiese lei, lasciando la borsa sul divano. «L’ho vinta. Avevo scommesso che qualsiasi donna attorno alla piscina dell’hotel... be’, lo sai». Leah, lì, rise e andò verso di lui con passo deciso. «È un’idea un po’ maschilista, anche se forse non sbagliata. Be’? Che devo fare?». I suoi occhi blu brillavano di divertimento, cosa che in un certo senso rassicurava Caleb. Se avesse visto che era preoccupata, imbarazzata, o persino disgustata avrebbe avuto dei problemi a portare fino in fondo la scommessa. «Non so» disse, con un sorriso appena accennato. «Lasciarti scopare, presumo». «Fin lì ci ero arrivata» rise lei. Si fermò esattamente davanti a lui, fissandolo negli occhi. «Prenditela con calma, cowboy. Rispetterò il contratto alla lettera, ma mi serve qualche minuto per entrare nella prospettiva giusta». Gli prese le mani e se le portò sui fianchi. Caleb pensò che era troppo diretta, persino un po’ intimidente, ma sentì anche la carne soda dei suoi fianchi e questo gli fece un’impressione... forte. Più forte di quello che si sarebbe aspettato. Si rese conto che la prospettiva di fottere una tizia di cui conosceva solo il nome per lui era profondamente eccitante. Non sapeva dove posizionare con esattezza i soldi, in quello che sentiva, ma avevano una parte anche quelli. Le infilò le mani sotto alla maglietta, reggendo il suo sguardo. Divertito, ma anche piuttosto deciso, a quel punto. Accarezzò la sua pelle e strinse leggermente, tirandola verso di sé. La brunetta, Leah, gli si appoggiò contro e gli leccò il collo. A quel punto l’escalation fu piuttosto veloce, per Caleb." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Sotto i suoi occhi
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Serena ha sposato l’uomo che la sua nobile famiglia ha scelto per lei. Il signore di Angtor è un uomo posato, un regnante capace, un marito assente. Sono riusciti a fare due figli senza quasi toccarsi e ora le loro vite scorrono su due binari paralleli e non si incrociano mai... e a Serena sta bene così. Ma tutto cambia all’improvviso quando una nazione vicina li invade e Serena, Blaze e i loro figli sono costretti a fuggire. Nei pochi giorni in fuga Serena capisce che l’uomo che ha sposato è più interessante di quanto pensasse e scopre il piacere di stare con lui. Il destino, tuttavia, ostacolerà questa nuova felicità in tutti i modi, sottoponendoli a una prova difficile, forse impossibile da superare... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Serena si sedette su una balla di fieno per disfarsi dei vestiti bagnati e prepararsi per la notte. Si infilò le mani sotto alle gonne e trovò la giarrettiera. Si slacciò le calze e si accorse che Blaze distoglieva lo sguardo. «Suppongo che non sia il momento migliore per fare i pudici» sospirò. «In ogni caso sono un disastro». Lui si sedette lì accanto e iniziò a scalzarsi gli stivali. «Vuoi scherzare. Con tutto quello che abbiamo passato i tuoi capelli sono ancora perfetti. Se ci fosse un concorso di portamento per le donne, come per i cavalli, il tuo primo posto sarebbe scontato». «È una parrucca, lo sai, vero?». Blaze si voltò dalla sua parte, un calzino fradicio in mano. «Sul serio? Ma sembrano i tuoi... capelli?» la sua voce si era fatta sempre più incerta. «Credo che tu non abbia mai visto i miei capelli» replicò lei, divertita. L’espressione di lui era piuttosto buffa. «Ma stai per avere questo onore, dato che devo toglierla». Serena si liberò della parrucca. Al di sotto aveva una treccia a crocchia. «Be’, sono simili. E sono... come si dice? Molto in ordine anche questi. Per un attimo ho pensato che fossi calva o...» Serena rise sottovoce e lui si interruppe. «Scusa» disse. «Non sta a me fare commenti sulla tua capigliatura. Dimmi come posso... ehm, che cosa dovrei...» «Per prima cosa la chiusura del vestito». «Molto bene». Sentì le mani di lui sulla schiena, veloci e delicate, che allargavano i nastri e li facevano scorrere nelle asole. Non erano mai stati così vicini, pensò, con vago stupore. Fisicamente vicini. Avevano avuto due figli, ma non si erano mai permessi confidenze. Ora, mentre si liberava del vestito bagnato, si rese conto che il suo sguardo la faceva arrossire. Non perché fosse Blaze, ma semplicemente perché era... un uomo. Gli diede di nuovo le spalle e si sfilò la sottogonna. Anche mostrargli le gambe nude le faceva bruciare le orecchie. «Ora... ehm... di solito tolgo anche il corsetto» spiegò, senza guardarlo. «È naturale. Sembra scomodo». Di nuovo sentì le sue mani sulla schiena. La aiutò ad allargare il corsetto, in modo che lei potesse sfilarlo. Serena lo posò accanto al vestito, rossa per la vergogna. Fino a quel momento l’unica a vederla con i seni nudi era stata la sua cameriera personale. Guardò Blaze e Blaze guardò lei. Gli occhi di lui scivolarono sul suo corpo. Prese fiato lentamente. Per un attimo Serena vide tutta la sua ammirazione, un sentimento che non aveva mai percepito in lui, poi Blaze si voltò per prendere la camicia da notte tutta lisa dal pacco di abiti vecchi che aveva loro consegnato la domestica.
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Amnesia
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Tess McKannon è appena uscita dal lavoro e sta per prendere la metro in una stazione centrale di Londra, quando viene travolta da un tizio che ha perso l’equilibrio sulle scale. A un esame più ravvicinato il tizio è un uomo elegante, alto belloccio... e ha un’espressione fin troppo confusa per essere solo stato spinto da qualcuno. Come Tess scoprirà di lì a poco, lo sconosciuto non ricorda più nulla, neppure il suo nome. Su una tempia ha una sbucciatura che suggerisce che abbia preso un forte colpo. Ma c’è qualcosa di strano. Attorno a “John K. Burke” ruotano personaggi equivoci della malavita internazionale e anche lui è convinto di non essere “una brava persona”. Qual è il segreto che nasconde? Se Tess vuole scoprirlo dovrà farlo a suo rischio e pericolo. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- L’uomo che aggredì Tess la spintonò bruscamente e la fece quasi cadere a terra. Le strinse con forza i manici della borsa ed esclamò: «Ehi!». Lui riuscì a recuperare l’equilibrio e la fissò con sguardo confuso. «Mi scusi…» mormorò, e Tess si rese conto che non era un aggressore. Invece era un tizio alto e magro, dal viso affilato ma non sgradevole, dall’aspetto serio e dall’abito di buona fattura. Indossava un cappotto leggero grigio scuro e aveva in mano il sacchetto di un negozio costoso. Un rivolo di sangue gli scendeva dalla tempia. «Lei è ferito!» esclamò, preoccupata. Lui si toccò la fronte, confuso. Ritirò la mano e osservò il sangue. Non sembrò stupito. Tirò fuori un fazzoletto da una tasca e si tamponò la ferita. Il sangue, fortunatamente, non era molto copioso. «Che cosa le è successo?» chiese Tess. «Si sente bene?». «Sì, grazie. Non ho idea di cosa sia successo, io…» sulla sua fronte si disegnò una ruga di concentrazione. «No, non riesco a ricordare». Aveva un accento americano. «Probabilmente qualcuno le ha dato uno spintone… venga, forse è meglio che si sieda un attimo». Lo condusse verso il Pret a Manger che era subito fuori dai tornelli della metropolitana. Tess lo fece sedere su uno sgabello e lo osservò mentre si tamponava la tempia. Poi le venne un pensiero. «Credo che sia meglio che controlli di avere ancora il portafogli». L’uomo si infilò una mano nella tasca interna della giacca. «È qua,» disse. «Come va, ora?» «Meglio. È stata molto gentile, io… mi dispiace esserle piombato addosso così». Un lieve sorriso. «Come minimo avrà pensato a un maniaco. Mi scusi». «Non lo dica nemmeno. Vuole che le vada a prendere qualcosa da bere? Un succo di frutta, un tè?». Lui fece un cenno di diniego, sempre tamponandosi la tempia. «Non ce n’è bisogno, grazie. Lei è già stata fin troppo gentile. Ora posso andare». Si alzò e le tese la mano. Tess la strinse, un po’ dispiaciuta di non averne saputo di più su di lui. Sembrava un tipo interessante, con i bei vestiti e l’accento americano. Ma non poteva certo obbligarlo a farsi aiutare, no? Lo salutò e tornò verso i tornelli della metro, tirando di nuovo fuori l’Oyster. Non seppe resistere alla tentazione di voltarsi un’ultima volta. Non c’era nulla di male, si disse. Se lui l’avesse vista gli avrebbe sorriso e l’avrebbe salutato con la mano. Lo individuò davanti ai distributori automatici dei biglietti. Aveva un’aria spersa e dietro di lui si stava creando una coda di passeggeri ostili. Tess lasciò perdere per la seconda volta i tornelli e andò a salvarlo. Perché poi si stava dando tanta pena per quel tizio? Perché era belloccio? Era davvero così frivola? Be’, probabilmente sì, decise, avvicinandosi. «Mi scusi, non vorrei sembrarle invadente, ma è sicuro che vada tutto bene?». Lui le rivolse uno sguardo smarrito. «Veramente no».
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Nell'ombra
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Che cosa succede se un’assassina decide di graziare una delle sue vittime e di scomparire? È molto semplice: un altro assassino viene spedito sulle sue tracce per risolvere la “questione”. China sa anche chi è l’assassino che il suo capo le ha messo alle costole. Nikandr Vassilkov è il più bravo della scuderia. Hanno lavorato insieme, tempo prima, ed è come lo descrivono: freddo, spietato, impeccabile. Le armi di China sono sempre state delle altre: il suo fascino naturale e la capacità di farti perdere la testa con una sola occhiata. Sembra che con Nikandr non possano funzionare, ma un imprevisto cambia tutto... e lei e lo spietato killer si troveranno a fare fronte comune contro un avversario ben più letale di entrambi, mentre la tensione sessuale tra loro diventerà il nemico più pericoloso... - Nikandr chiuse gli occhi, gemendo sottovoce. Si mosse leggermente, come a chiederle di accelerare. China lo fece. Il primo schizzo fu lungo, un lungo arco di gocce traslucide, mentre Nikandr gemeva e veniva scosso da un brivido. Poi un secondo schizzo, più breve, un terzo, ancora più breve, e un quarto, che le atterrò sulla mano. Lo accarezzò. Nikandr ormai era steso su un fianco e respirava sempre più lentamente. China gli sollevò il maglione per guardarlo. «Sei bello» sorrise. Nikandr socchiuse appena gli occhi. Poi sbadigliò. «Al massimo sono stanco» disse. Sbadigliò di nuovo. «Ma ora mi alzo, eh. I sonnellini post-coito hanno ucciso più gente della malaria». Lei sorrise. «Hai le statistiche?». «Non mi servono le cazzo di statistiche» borbottò lui. «Mi basta ricordarmi quanti ne ho fatti fuori io con il pisello ancora umido». CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Una gabbia dorata
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Tra le Terre dell’Est e quelle dell’Ovest infuria la guerra da quasi due secoli. Quello che un tempo era un unico popolo si è diviso più volte. Da un lato gli elfi bianchi e quelli silvani, e i loro alleati umani; dall’altro gli umani dell’Est e tutte le specie che a Occidente considerano ripugnanti o pericolose: elfi neri, golbin, troll, orchi... Elli Nakril è la figlia di un anziano del Consiglio dell’Ovest. È un’elfa silvana, una guerriera. Quando viene catturata e portata a Est sa che gli orientali la useranno come merce di scambio. Viene chiusa nella Cittadella della capitale dell’Est, prigioniera del loro odiato regnante: Syryt Thygarest, un mago oscuro, così magico da non sembrare neppure più umano. Eppure... è proprio quell’uomo terribile a parlarle per la prima volta di pace. Della possibilità di mettere fine alla guerra e agli spargimenti di sangue. Le parla, la convice... la affascina. E la prigionia di Elli diventa piacevole, gli ideali di Syryt sempre più allettanti. Ma nulla è facile. A ovest sospettano della buona fede dell’Est... e forse hanno ragione. Perché Elli inizia a rendersi conto di essere ancora in prigione, una gabbia dorata di cui è difficile persino scorgere le sbarre. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Thygarest era comparso accanto a me, seduto con le gambe accavallate, i capelli che si confondevano con il colore della notte e un’espressione divertita sul viso. «Non danzerò» ribadii. «No?» chiese lui. Scivolò ai miei piedi, inginocchiato come un pretendente, e mi sfilò le scarpe. «Tornerai a casa scalza, quindi» disse, rialzandosi e allontanandosi con le mie scarpe. «Ridammele!» protestai, inseguendolo. Lo rincorsi tra la gente che ballava. Thygarest non stava correndo, ma in qualche modo era sempre un paio di passi avanti a me. E io sentii l’erba fresca sotto i piedi e la danza mi travolse senza scampo. «Dannazione» borbottai. E iniziai a danzare. Danzai e piroettai, saltai e svolazzai, lasciandomi invadere dalla primavera. La frenesia del risveglio si impadronì di me e iniziai a cantare la mia magia, risvegliando tutto ciò che avevo intorno. L’erba cresceva, sotto i miei piedi, e gli alberi mettevano nuove foglie, i fiori aprivano le corolle come se fosse l’alba e i rami si muovevano, sgranchendosi. Il mio canto salì di volume, abbracciando tutto il parco, mentre danzavo e danzavo, completamente infiammata dalla primavera. Sentii due mani prendermi per la vita, alle mie spalle. Sapevo che solo una persona avrebbe potuto farlo, in quel momento, mentre tutta la mia natura era dispiegata attorno a me. Mi voltai e infatti era Thygarest. Danzò con me. Fu... stranissimo. La sua magia si intrecciò alla mia, si fece simile alla mia e anche lui cantò il risveglio. Non so che cosa vide la gente che avevamo attorno. Una coppia che ballava una strana danza fluttuante, forse. Tutto si fece intenso, profumato, sensuale. Il risveglio mi sciolse le gambe e i fianchi, riempiendomi del piacere così particolare della rinascita. Fu come fare l’amore. Thygarest doveva capirlo e assecondò quell’onda languida.
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Un vero uomo anzi due
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Wade Taylor è l’enigmatico titolare di un’azienda di import-export sospettata di essere una società di facciata per il traffico d’armi internazionale, Aidan O’Malley il suo fedelissimo braccio destro. Per Mable Phillis, giornalista d’inchiesta, avvicinarsi a loro sembra impossibile, a meno che... Nel corso di un’altra indagine Mable scopre che Wade ha un “vizietto”, ovvero assolda anche per lunghi periodi le professioniste di un’agenzia di escort, con cui intesse dei veri e propri rapporti personali. È la possibilità che Mable sta cercando... deve solo accettare di esaudire i desideri erotici, non proprio convenzionali, di Wade. Ma come la giornalista scopre presto, dove c’è Wade c’è anche Aidan. Tanto il primo è scostante e glaciale, quanto il secondo è umano, disponibile, affascinante. E restare intrappolata nella loro rete per Mable è questione di un attimo. Come uscirne? E vuole uscirne davvero? E che cosa lega i due misteriosi commercianti d’armi? Per scoprirlo Mable dovrà prima di tutto esplorare i limiti del proprio desiderio. - "Aidan O’Malley strinse la fascia di morbida pelle nera sulla coscia della nuova ragazza e la bloccò con il velcro. Era un materiale sorprendente, il velcro. Tiravi verso l’alto e si staccava immediatamente, tiravi in senso laterale e non cedeva di un millimetro. La nuova ragazza verso l’alto non poteva tirare, dato che era legata alla poltrona sia per le braccia che per le gambe. Una fascia di pelle bloccava ogni avambraccio agli appositi anelli della poltrona, un’altra bloccava le cosce in posizione ginecologica. Be’, la poltrona stessa era simile a quella di un ginecologo, solo che la seduta era vuota al centro. Era una cosiddetta fucking chair, una poltrona fatta apposta per scopare chi c’era legato sopra. Ossia la nuova ragazza. La nuova ragazza a Aidan piaceva. Aveva un viso delizioso, con gli occhi blu, le labbra carnose e un bel nasino. I capelli erano scuri e lucidi, ondulati, e aveva anche qualche lentiggine. Fisicamente, Wade aveva visto di meglio, anche se la nuova ragazza era comunque carina. Le cosce erano un po’ troppo in carne, i fianchi un po’ larghi, le tette piccole e puntute. Quelle cosce, in realtà, a Aidan piacevano molto. Erano sode, morbide, femminili. In ogni caso, avrebbe giudicato Wade. Finì di sistemare la poltrona, reclinandola leggermente." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Le notti di madeline 2 (b**m)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Madeline ha dovuto mettersi in gioco, per riuscire a diventare la schiava personale di Diomedes, e nemmeno adesso può dormire sugli allori, perché il suo Padrone non è il tipo da darle troppe certezze. Inoltre, in seno al consiglio dei vampiri sta crescendo il dissenso per l"indulgenza che il nuovo capo, Adrian, riserva ai lupi, nemici storici dei bevitori di sangue. Madeline resterà invischiata in un complotto contro Diomedes e Adrian stesso, e dovrà lottare per sopravvivere... tutto questo su un paio di tacchi dodici, imbavagliata e con i polsi legati dietro alla schiena. "«Quindi... è questo l’effetto che ti fa venire rapita?» disse, accarezzandole il corpo con le mani guantate. «Ti bagni e inizi a godere?». «Se... se mi rapisce lei sì, Padrone...» ammise Maddie. Diomedes si sfilò il passamontagna e lo buttò da un lato. «Dio... guarda che puttanella viziosa... stai per cominciare a gocciolare per terra». Maddie si sentì tagliare di nuovo, tra i seni, e gemette più di piacere che di dolore. Era semplicemente troppo eccitata per distinguere tra l’uno e l’altro. Inoltre erano giorni che Diomedes non le consentiva di venire, quindi era carica come una molla. Lui le allargò le cosce con le mani e Maddie sentì la punta di un guanto sul clitoride. Iniziò ad ansimare, senza riuscire minimamente a fermarsi. Diomedes si sfilò un guanto e le accarezzò le labbra con le dita nude. Maddie iniziò a leccarle. «La vuoi la mia mano? Tutta quanta?» le chiese." BDSM - CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Il bersaglio
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando degli uomini sconosciuti bussano alla sua porta e minacciano il suo ragazzo Lydia non ha idea di che cosa stia succedendo, ma la verità viene presto a galla: Tommy è pieno di debiti e quelli sono gli esattori. Il problema è che è Lydia che portano via, pensando di convincere Tommy a pagare, solo che Tommy scappa, abbandonandola. Lydia pensa di essere spacciata, ma uno dei suoi rapitori, Sidor, è diverso dagli altri. Cerca di aiutarla e fa in modo che non le succeda niente di male. E presto tra lui e Lydia inizia a nascere qualcosa... - "«Mi dispiace» disse, quando io ebbi smesso del tutto di singhiozzare. «Non ho intenzione di farti del male, va bene? Non ti avrei portata qua, altrimenti. Non ti avrei parlato e tutto. Doveva servire solo a spaventare il tuo ragazzo... che comunque non si è spaventato. Non ti preoccupare, tra qualche giorno potrai tornare alla tua vita». Annuii appena, contro la sua camicia. Sidor mi accarezzò i capelli e di nuovo pensai che mi avrebbe baciata. Trovavo confortante la massa solida del suo torace e se mi avesse baciata avrei risposto al bacio, nonostante tutti i motivi che avevo per non farlo. Fortunatamente fui salvata da questa eventualità dall’irruzione di un commando di uomini armati." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Senza cuore
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
C’è una città, dentro alla città. O meglio, un Distretto. Nel Distretto vive chi padroneggia l’arte della magia, un’arte complessa e a volte pericolosa. Frisson Keller è una telepate di grande talento, che si è rifiutata di lavorare per il Rettorio. Ha cercato di volare basso, ma adesso è in pericolo ugualmente, perché a Thren Valedictorian, il terribile panteologo, serve una nuova antenna. Frisson dovrà cercare di sopravvivere al suo terribile potere... e al suo terribile fascino. Perché Valedictorian è senza cuore, ma non è questo il suo aspetto più pericoloso... "Emisi un breve grido, iniziando ad andare a fuoco. Era come se il flusso telepatico di Valedictorian mi attraversasse completamente, dilagando nelle mie vene e in tutti i mie canali di pensiero. Sentii le sue mani tra i capelli, sulla testa, mentre lui completava e sigillava la sua opera. Gridai di nuovo. Era terribile ed era bellissimo. Era adrenalina allo stato puro. Ero letteralmente eccitata, ma ero anche in agonia. «Shh» mormorò Valedictorian. Le sue mani scivolarono di nuovo sul mio collo e poi sulle mie spalle. «Shh, si calmi, Frisson. È stata molto brava...» «Sto... bruciando... sto ancora... bruciando...» ansimai io. Il sesso mi pulsava dolorosamente, il collo e i capezzoli sembravano due blocchi di marmo. «Non doveva costruire il suo sensorium così attentamente. Al contrario, in questo modo è una struttura troppo raffinata, troppo sensibile. Respiri e non tolga le mani dalle maniglie. Non appena scenderà il livello energetico tornerà tutto normale». «Lo... lo sente?». «Sì, certo. Ma sono scarsamente permeabile a questo tipo di sensazioni. Respiri, ma non ripristini il sensorium danneggiato». Annuii. Ebbi un veloce flash in cui venivo penetrata da un fallo infuocato, che poi si ritraeva altrettanto velocemente. «Sta finendo» commentò Valedictorian, in tono distaccato." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Dèi in terra
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
In un lontano futuro, il mondo occidentale è governato da una timocrazia di sei regnanti. I Timocrati non sono normali esseri umani... la cosa a cui assomigliano di più sono divinità altere e distanti. Julie è una scienziata, una genetista il cui lavoro ha destato l"interesse della Timocrazia e in particolare dell"essere conosciuto come Marte. Marte le dà tutto quello che ha sempre voluto: fondi, personale, appoggio politico... ma presto Julie inizia a sognarlo e in quei sogni lui non è una divinità altera e distante. E Julie inizia a chiedersi: può un essere umano come lei risvegliare l"amore di un dio? "Quella notte ebbe il primo sogno. Non lo considerò strano, né anomalo. Era stesa a pancia in giù su una superficie morbida. Dormiva, o meglio, sapeva di aver dormito. Si era svegliata, ma aveva gli occhi socchiusi. Aveva la sensazione di essere in un luogo confortevole, dalla luce chiara e rosea, dall’odore pulito. Qualcuno le scostava i capelli dal collo, ma lei non si voltava. Era abbandonata e fiduciosa. Le dita di una mano la toccavano sulla nuca, nel punto in cui la colonna vertebrale diventa scatola cranica. Quelle dita la accarezzavano e poi iniziavano a scendere lungo la sua schiena, contandole delicatamente le vertebre. Julie diventava consapevole di essere nuda. Le dita scivolavano sempre più in basso e Julie iniziava a desiderare il loro tocco. Non faceva nulla, ma si tendeva lievemente e si inarcava. Quelle mani sconosciute le accarezzavano le natiche. Julie, nel sogno, voleva che continuassero a toccarla, voleva che la esplorassero in modo autenticamente erotico, ma non diceva nulla. Non parlava. Emetteva solo un lieve sospiro, sperando che quella persona, della cui identità non si preoccupava minimamente, capisse che doveva continuare. E quella persona continuava. Le solleticava l’interno delle natiche e Julie si inarcava di più. La accarezzava sulle morbide labbra glabre del suo sesso, per poi far scivolare le dita tra loro, nella sua fessura umida e accaldata. Quelle dita la dischiudevano, delicate e ferme, per poi sprofondarle dentro. Le procuravano un piacere... un piacere lento che saliva e saliva, diventando sempre più corporeo e bruciante. Julie si rendeva conto di ansimare forte e di essere vicina al culmine. Le dita si trasformavano in un membro maschile e qualcuno le posava le mani sulle spalle. «Continua, ti prego» mormorava Julie." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Un'abitudine pericolosa
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Aidan Smith ha perduto l’amore. Almond se n’è andata con un altro e non tornerà più. Forse per questo, quando gli hanno chiesto di tornare in medio oriente e di rischiare la vita per il suo Paese, non ha trovato nessun motivo per rifiutare. Brooklyn Wilson la vita ha scelto di rischiarla coscientemente. Essere una marine per lei non è più abbastanza, da quando suo fratello è morto in Afghanistan, così decide di entrare in una squadra per le operazioni speciali. In quella squadra ognuno ha un motivo, chissà quale, dal tenente Cruz, un concentrato di testosterone e sex appeal, alla bella caporale Scott, al silenzioso Daniels, a Fisher il cui matrimonio è finito, a Cole dal sorriso aperto. Le storie di tutti loro stanno per incontrarsi tra le montagne aspre al confine tra Pakistan e Afghanistan, dove la vita vale poco e l’amore è un lusso che nessuno può concedersi. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Quando il debriefing era finito, Wilson gli aveva chiesto se aveva qualche altro minuto per parlare con lei, senza il registratore. «Ma certo» aveva risposto Aidan, anche se tutto quello che voleva era andare a letto. E così ora erano seduti al banco del bar dell’hotel dove Stonewall l’aveva portato la sua prima sera a Islamabad, dove l’aveva interrogato facendola passare per una conversazione amichevole, per poi annunciargli che il giorno dopo gli avrebbero fatto il poligrafo. Procedura standard. Aidan aveva passato la macchina della verità senza sforzo. Era una di quelle persone, di quelle il cui battito resta costante, che non sudano quando mentono e le cui pupille si allargano solo quando hanno paura o sono eccitate, ossia non durante uno stupido test. «Non sono riuscita a capirlo» gli disse Wilson, con davanti un bicchiere di bourbon. «Che cosa ne pensa lei, no? Di solito lo capisco, ma lei è davvero impenetrabile». «Sì?». «In senso positivo. Dev’essere bello essere così... distaccato. Scusi, non dormo da troppo tempo, parlo a vanvera». «Lo dica a me. Ma non sono distaccato, lo sembro solo». Lei rise, bevve un sorso. «Un bel vantaggio. Non so che cosa pensare di tutta questa storia. Ho già cambiato idea mille volte. Eppure non è difficile: Cruz ha preso la decisione giusta. Come ha fatto non lo so...» «Perché aveva una relazione con Scott». «Ah, quindi lo sa». «È più o meno la prima cosa che mi ha detto. È abbastanza devastato». Wilson guardò nel bicchiere. «Uhm, le ha detto anche...» Certo che glielo aveva detto, ma Aidan fece il finto tonto. «Che cosa?».
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Educazione sentimentale di un rapinatore di banche
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dale Carter ha già rapinato trentaquattro banche quando entra nella vita di Robin Hare. È il criminale più conosciuto d’America, il nuovo Dillinger, una specie di star. La gente impazzisce per lui, le ragazze agli sportelli gli chiedono l’autografo durante le rapine. Robin ha appena finito la scuola di giornalismo e si trova coinvolta suo malgrado nella vita di Dale. Coinvolta anima e corpo, per così dire. Lentamente, si rende conto che il sex symbol che tutti adorano è braccato da anni, non può uscire dal covo in cui si nasconde in quel momento senza correre il rischio di essere riconosciuto e catturato, non ha una vita sessuale degna di questo nome e ormai è stanco di scappare. Solo che... come può risolversi, una carriera come la sua? Sembra inevitabile finire ammazzato o arrestato. A meno di non avere un piano davvero audace... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Mi lavai un po’ usando il bagnoschiuma che era nella piccola doccia. Supponevo che fosse di Carter, visto che sembrava nuovo e aperto da poco. L’acqua era tiepida e in un certo senso fu tutto piacevole. Unico problema: non c’erano asciugamani. Aprii la porta di uno spiraglio. «Dale!» chiamai. Lui arrivò di corsa, a petto nudo. «Stai bene?». «Sì, sì, solo che non ci sono asciugamani e sono tutta...» «Preferisco non sapere» mi interruppe lui. «Aspetta. Ti porto qualcosa». Restai lì, in piedi, in mutande, con il pezzo di sopra del mio pigiama in mano, il torso bagnato e la pelle d’oca dappertutto. Carter tornò con un rotolo di scottex. «Cioè, sul serio non c’è...» «Non lo so, dolcezza. Non ho guardato bene. Voglio dire, non ho guardato dappertutto». Sospirò. «Voglio dire: non ho guardato. Ma comunque in realtà ho guardato. Adesso ti dispiacerebbe chiudere questa porta?». Ridacchiai e lo chiusi fuori. «Non è divertente!» lo sentii lamentarsi, nel corridoio. Mi asciugai usando lo scottex, per poi rimettermi il pezzo di sopra del pigiama. Riaprii la porta e Carter era appoggiato al muro a braccia conserte. «Volevo andarmene sdegnosamente, ma poi ho pensato che devo riportarti a letto». Chiuse gli occhi e sospirò. Li riaprì. «Ora mi passa. Non sono pericoloso». Risi di nuovo. «Sei carino. E forse ora riesco a camminare. Se mi sorreggi un po’». Gli passai un braccio sopra alle spalle e lui praticamente mi sollevò. Emisi un urletto. Mi portò fino in camera da letto, dove mi riappoggiò delicatamente a terra. «Sei carino davvero» dissi, con un sorriso grato. «Il premuroso rapinatore».
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L'imbrogliona
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Darien Ashtiaend è un mago leggendario: le sue imprese vengono raccontate attorno al fuoco, le sue magie hanno stupito il mondo. Si mormora che abbia scoperto la formula dell’eterna giovinezza e dell’infinita ricchezza... insomma, è la vittima ideale per Lesdra Lawerban, detta Les. Les è una truffatrice. In teoria sarebbe una maga, ma non ha mai potuto permettersi un maestro decente, anche perché i maghi sono tutti dei vecchi porci e nessuna allieva giovane e carina può illudersi di fare l’apprendistato “gratis”. Ora Les ha messo a punto un piano difficile e avventato per introdursi nella torre al confine delle terre fatate di Darien, per sedurlo e per portargli via tutto. È un piano davvero complicatissimo e Darien è smaliziato, pericoloso e anche un po’ bastardo... come potrebbe non funzionare? C’è un unico problema: Darien si accorge subito delle intenzioni di Les, le trova divertenti e si spinge fino a darle consigli su come raggirarlo meglio. Non è così che una vittima dovrebbe comportarsi. E i suoi suggerimenti su come venire sedotto sono... piuttosto immorali. - "Il suo sorriso si allargò. «Sigliamo il patto». Mi porse la mano. Così, nel suo letto, nudi, mi tese la mano come se intendesse stringerla. La presi con una certa cautela e, come in fondo mi aspettavo, sentii il formicolio della magia arrampicarsi per il mio braccio e fare una sorta di tuffo nel mio cuore. Emisi un singulto, un suono a metà tra il colpo di tosse e il singhiozzo, e dalle mie labbra uscì un alamaro dorato. Ashtiaend lo prese al volo e se lo infilò in tasca. Ora, so di aver detto che era nudo, almeno dal torace in su, ma l’impressione fu proprio che se lo mettesse nei pantaloni del pigiama – che avrete già capito che non aveva, dato che era nudo anche dal torace in giù. «Ecco fatto» disse. «Credo che ora tu possa procedere con il tuo piano e sedurmi». Pensateci un attimo. Non era così facile. Come ho già detto sono piuttosto carina, aldilà dei capelli rossi. Un vero bocconcino, mi hanno definito alcuni dei miei... estimatori. E me la cavavo anche tra le lenzuola, per forza, ma niente di tutto questo poteva definirsi seducente. In una parola, potevo senz’altro farlo venire, ma conquistarlo? Non credevo. Per il momento mi misi al lavoro per farlo venire. Mi tuffai sotto alle coperte, nuotai fino a lui. Nuotai? Oh, ma naturalmente ora eravamo in un laghetto dall’acqua cristallina, circondato da una foresta rigogliosa. Ashtiaend era appoggiato con la schiena contro il bordo, nella stessa posizione che aveva avuto nel letto, ma senza più il piumino a coprirlo. Nuotai fino a lui, liberandomi della sciarpa di piume rosa, ora completamente zuppa. Mi immersi sotto al pelo dell’acqua e lo baciai sulla pancia. Mi inginocchiai tra le sue ginocchia e guardai verso il basso. Mi sfuggì una piccola esclamazione di sorpresa. Diciamo solo che era bello anche lì, quando era di buon umore." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Oscura passione, raccolta The Little Black Chronicles 1-4
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Sarah Adams è fuggita dalla Scozia per dimenticare una brutta esperienza, ma a Londra la attende di molto peggio. Si troverà coinvolta nella lotta secolare tra vampiri e lupi mannari, solo per scoprire che sono sempre gli esseri umani i predatori più temibili. Ma non tutto è da buttare, nella nuova vita di Sarah. Anche tra gli esseri sovrannaturali si trovano persone interessanti. E uomini sexy. Molto sexy. Forse persino troppo per far bene alla salute. La raccolta che riunisce i primi quattro romanzi delle Little Black Chronicles: -Il mio incubo preferito -Nella tana del lupo -Il vampiro bianco -Segni sottili - "«Potresti... ecco... stare fermo?» mormorai. Mi alzai su un gomito. «Sei così bello. Potresti... lasciar fare a me, solo per oggi?». Lui sbatté le palpebre, perplesso. «Non dubito che tu possa riuscire a farmi godere, con un po’ di impegno, ma non vivo di autotrasfusioni, se capisci quello che intendo». Sorrisi. «Piacerà anche a me. Davvero. Posso farti da colazione, pranzo e cena... non è un problema, per me. Posso anche farlo volentieri e produrre quintali delle sostanze più ghiotte del mondo... ma stasera lasciami fare a modo mio». Lui sbuffò e fece un gesto come a dire: “Accomodati”. Mi accomodai. Per prima cosa gli slacciai il pezzo di sopra di quell’elegantissimo pigiama di seta. Ne aprii i lembi, denudandogli il petto. Era pallido, dalla carnagione perfetta, con i muscoli definiti e armoniosi. Iniziai a baciarlo partendo da una clavicola. Adrian rimase fermo proprio come gli avevo chiesto, con gli occhi socchiusi, tranquillo. Lo baciai e lo accarezzai. La sua pelle aveva una consistenza unica, serica ed elastica nello stesso tempo. La leccai, cercando di definirne il sapore. Qualcosa di pulito, di fresco. Quello era un altro fatto sorprendente: non era caldo. Non era neanche freddo, strettamente parlando. Era della temperatura degli oggetti. Nei film dell’orrore quelli come lui sono dei cadaveri ambulanti, ma Adrian non aveva nulla del cadavere. Piuttosto, sembrava una statua. La perfetta riproduzione di un corpo umano maschile molto gradevole. Esplorai ogni centimetro del suo torace, scendendo sempre. Lui rimase fermo come promesso, tranne quando gli diventò duro. Lo spogliai completamente. Lo leccai completamente, fino alla punta dei piedi, fino alla punta delle dita." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Liaison Secrète
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Neptune Morgan ha una cicatrice sulla gola che le ricorda di non fidarsi degli uomini, specie di quelli che ami. Sono passati dieci anni da quando il suo ex-marito ha cercato di ucciderla e nel frattempo ha fondato un’associazione per proteggere le donne come lei. Ora è stata chiamata a far parte come membro esterno di una commissione parlamentare che deve discutere una nuova legge sulla violenza di genere. Neptune non è una politica, non sa come muoversi, ma trova un aiuto inaspettato nel cancelliere in persona. Ray si porta dietro un lutto che lo opprime, ha lo sguardo triste come una mattina di febbraio, un figlio adolescente che è tutta la sua famiglia... e capisce che Neptune ha bisogno di una guida. È così che si rende conto che forse non tutto è morto, dentro di lui... -- SI LEGGE INDIPENDENTEMENTE DAGLI ALTRI LIBRI DELLA SERIE CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "Si sedettero su un muretto per rimettersi le scarpe. Il cancelliere si diede una spolverata ai piedi lunghi e magri, Neptune ci mise un’infinità solo per liberare dalla sabbia metà del primo piede. «Dia qua». Il cancelliere usò il suo fazzoletto per asciugarle e ripulirle il piede destro, mentre lei si dedicava al sinistro. La sua posizione, con entrambe le appendici in aria, doveva anche essere piuttosto buffa. Ma le sue mani sulla caviglia la facevano rabbrividire. Lui le tirò su l’orlo dei pantaloni, asciugandola fino al ginocchio. Il suo palmo scivolò giù per la sua gamba, fino al dorso del piede. Poi le sue labbra, leggere sul perone, sulla caviglia. Neptune avvampò per la sorpresa. Il desiderio la stordì come un colpo improvviso. La sua fica era già in fiamme, ma ora si bagnò così tanto che i suoi umori si mescolarono con l’acqua salata sulle mutande. Lui non disse niente.
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Victorian Erotic, La macchia dell'immoralità
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Londra, 1891. Elisabeth Currant è l’amante di Sir Louis Roswell Spencer da tre anni. Lo ama immensamente, ma la loro relazione non sembra avere sbocchi ed Elisabeth sa che prima o poi dovrà finire. Poi, l’inaspettato: la moglie di Louis, con cui lui non parla da tempo, muore di parto e Louis dà il via a una sorta di folle indagine per capire chi sia il padre del bimbo. Elisabeth, sballottata tra i propri sentimenti e quelli di lui, dovrà riuscire nell’impresa più difficile di tutte, combattere per la serenità dell’uomo che ama... mentre la passione rischia di travolgerla. Dopo OSCURI ABISSI DI DESIDERIO una nuova indagine nell’erotismo vittoriano per Elisabeth e Sir Louis. - "Mentre parlavamo iniziò ad accarezzarmi l’esterno della coscia, sovrappensiero. O forse era un modo per scaricare la tensione. Di certo non pensava a eccitarmi, in quel momento, anche se confesso che iniziavo a trovare il contatto dei nostri corpi piuttosto stimolante, quasi erotico. «“Louis” niente» continuò lui. «Sono di vedute ampie, lo sai, ma dovrei riconoscere il figlio di un altro? Che lo faccia lui, chiunque sia». «Sei troppo arrabbiato per ragionare». Lui sbuffò, ma finì per rivolgermi un sorriso vagamente dispettoso. «Sì, sono arrabbiato. Hai ragione, è naturale». Mi baciò un seno, al di sopra del vestito. «Sono arrabbiato e leggermente eccitato. Non ho idea di come sia possibile. Piccola, hai i capezzoli duri». Non risposi, visto che non potevo negare che fosse così e non c’era bisogno di commentare la cosa. Louis mi baciò di nuovo un seno e lo mordicchiò anche leggermente. E il suo tocco, la sua bocca, sentire che mi desiderava... per me era e sarebbe sempre stata la sensazione più bella del mondo. La sua mano scese fino a raggiungere la mia caviglia e poi risalì lentamente al di sotto della gonna. Sentivo il suoi polpastrelli sfiorarmi la pelle, raggiungere la fascia delle mie calze e salire ancora. Nel farlo aveva sollevato anche la gonna, ma era ampia, così il resto delle ruches confondeva le acque. Sentii la sua mano che si infilava nelle mie mutande e mi accarezzava i riccioli del sesso. «Sei così bella, Liz» mormorò lui, tornando a baciarmi i seni. Mi limitai a sospirare, non capivo già più niente. E anche Louis stava seguendo un impulso quasi subliminale, ne ero certa, perché in un altro momento non si sarebbe mai messo ad amoreggiare nello scompartimento di un treno, con la campagna assolata che scorreva fuori dai finestrini e il rischio che passasse il capotreno o che il convoglio si fermasse in una stazione. Ma le sue dita, ormai, solleticavano il mio sesso, stuzzicandomi e come assaggiandomi. Sapevo di essere molto bagnata, a quel punto. Non c’era niente che trovassi più eccitante della consapevolezza che Louis mi desiderava." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Quel bravo ragazzo
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Il compito di Janet Bellini sulla carta non è difficile: portare una bozza d’accordo a un capo-clan pronto a pentirsi, farglielo firmare a tornare alla procura federale. Angelo Balistreri si sta nascondendo con l’intera famiglia in un compound estremamente protetto a nord dello Stato di New York. Sembra che nulla possa andare storto, ma quando Janet e il suo collega arrivano sul posto la villa viene colpita a colpi di lanciarazzi. Janet si trova a dover proteggere Angelo Balistreri e la sua famiglia dagli attacchi delle famiglie rivali, che vogliono azzittirlo prima che testimoni contro di loro. Non è un compito semplice: Angelo è paranoico, preoccupato e nutre una profonda sfiducia nel genere femminile. Le donne, per lui, servono solo a una cosa e non fa mistero delle sue idee. Il problema è che Janet lo trova attraente... primitivo, ma sexy da morire. E Angelo non ha mai rifiutato una “femmina” in vita sua... - "Janet uggiolò di dolore, ancora scossa dal piacere, e Balistreri si sfilò, per poi caderle addosso. «Quindi... agente Bellini, ce l’hai un nome?». «J-Janet» rispose lei, un po’ perplessa. Lui le leccò il collo. «Piacere, Angelo. Lasciamoci alle spalle i brutti momenti e cerchiamo di uscire vivi da questa storia. Fino a poco fa ti consideravo sacrificabile, ma negli ultimi minuti ho deciso che il tuo culo merita di essere preservato. In senso letterale». Lei sospirò. «Bene. Molto romantico». Angelo le lanciò un veloce sorriso. «L’ultima donna con cui sono stato romantico è saltata in aria»." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Involontarie seduzioni
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
La congiura dell’anziano duca Athesdel per detronizzare l’imperatore è fallita. Lui è stato giustiziato, suo figlio Kalel è stato costretto a rinnegarlo e a rinunciare a terre e titoli. Il Concilio non è riuscito a provare il coinvolgimento dei Torsenth, una famiglia della nobiltà minore, ma ha deciso di punirli ugualmente, promettendo la loro primogenita a Kalel e forzando lui ad accettare una sposa socialmente inferiore. Dopo il matrimonio quel che resta della famiglia Athesdel è esiliato nell’unica proprietà sopravvissuta alla confisca: Briendad. Qua, nella tranquillità e nella solitudine di un palazzo ammaccato dal tempo, Kalel e Ona impareranno a conoscersi e scopriranno che non tutto è perduto. Nel cercare conforto in tutte le sfumature della passione costruiranno qualcosa che nessuno dei due si aspettava... - "«Mi... dispiace» mormorò lui. Ona lo tirò verso di sé. Chiuse le cosce e gli circondò la vita con le braccia, tenendoselo sopra. «Kalel?» chiamò. «Sì?». Si rese conto che aveva appoggiato la testa accanto alla sua, sul cuscino. Ora riusciva a sentire il suo corpo contro al proprio. Il suo torace e le sue braccia. La sua carne soda e le sue ossa. «Non è così che sei abituato, è vero?» gli chiese. Lui restò in silenzio per qualche istante. «No. Mi dispiace, non... dammi qualche minuto, va bene?». Ona osò accarezzargli i capelli. Vedendo che non scacciava la sua mano, continuò ad accarezzarlo. «No, dai tu qualche minuto a me. Non dev’essere per forza sgradevole». «Mi dispiace» ripeté lui. Lei non gli rispose. «Posso baciarti?» gli chiese. Sentì il rumore silenzioso di una risata. «Naturalmente». Gli baciò una guancia e il mento. Si rivoltò in modo da essere lei quella sopra di lui. Le piaceva stringerlo. Le piaceva la consistenza del suo corpo. Trovò i bottoni del suo pigiama e iniziò a slacciarli. Sapeva che non indossava più i pantaloni, perché sentiva le sue gambe nude sfiorarle le gambe, ma voleva accarezzargli e baciargli anche il torace. Ora, per qualche motivo, non aveva più paura, forse perché sapeva che poteva essere anche gradevole, molto gradevole. Stesa su di lui, le sembrava di avere la situazione sotto controllo e si sentiva in grado di renderlo appagante. Non voleva che Kalel ricordasse quell’esperienza come un disastro. Non voleva ricordarla come un disastro neppure lei." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Dovere di cronaca (Sesso e Potere 2)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Le Svetlands sono appena uscite da venticinque anni di doylismo. Come tutti si aspettavano, le elezioni sono state vinte dal conservatore Reid Turner. Jacqueline Dunn è a capo della sezione politica di un importante quotidiano di area democratica e – sulla carta – il cancelliere Turner è suo nemico. Ma durante la festa di insediamento i due si trovano nell’appartamento vuoto della cancelleria e finiscono a letto insieme. Inizia una relazione fatta di alti e bassi, ad altissimo tasso erotico. Jacqueline cerca di resistere: Reid è un suo avversario politico ed è anche sposato. E poi... c’è qualcosa di strano nel modo in cui è arrivato al potere, come se dietro alla sua cancelleria ci fosse un segreto inconfessabile. Un segreto che Jackie vuole svelare. (Precedente edizione: Power Station 2 - Nido di vipere, Fiona Gray) - Turner andò verso il letto che era stato di Doyle e ci saltò sopra di schiena. Il telo di plastica che lo copriva crepitò, mentre lui si spingeva verso la testiera puntando i piedi. «Dovrebbe almeno togliere il telo di plastica. Fa un rumore raccapricciante» disse Jackie. «Mi piace, questo rumore». Turner fece ondeggiare il materasso, producendolo di nuovo. «È sexy». Jackie si strinse nelle spalle. Cominciava anche ad avere freddo, solo con un asciugamano addosso. «Se torniamo in cucina, mi siedo anch’io. Anzi, se non sbaglio c’è anche un soggiorno con un divano e tutto». Lui non si mosse. «Mh-mh. Un paio di studi... una palestra... così mi hanno detto. Venga sul letto, invece». Jackie restò ferma sulla porta. Era esattamente il genere di situazione in cui non voleva trovarsi. Il tipo di situazione in cui non puoi vincere. Di solito era lei a infilare gli altri in situazioni del genere. «Mi perdoni, ma era fraintendibile» si limitò a una replica fiacca. «Ha ragione» annuì il neo-cancelliere. «Volevo dire: venga sul letto e si liberi di quell’asciugamano umido».
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Tutto per una ragazza "facile"
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Lila si è trovata una strana professione: fa recensioni piccanti su You Tube. D"altronde nell"area di New York, per una ragazza laureata da poco in giornalismo non ci sono molte opportunità di lavoro stipendiate decentemente... e il suo canale ha moltissimi follower. Un giorno come tanti, in un"estate soffocante come solo a Brooklyn, il suo pigrissimo gatto decide di fuggire e di restare intrappolato su un albero. Lila lo insegue ancora vestita da casa, una vicina impicciona chiama i vigili del fuoco e queste sono le imbarazzanti circostanze in cui incontra Jackson, un uomo che sembra scappato da una pubblicità di intimo maschile. La sua amica Sally lo definisce all"istante "un manzo esagerato", ma Jackson non è solo questo: il suo matrimonio è agli sgoccioli e ha paura di come potrebbe prendere un divorzio sua figlia di sette anni. In un momento del genere le donne proprio non gli interessano, ma Lila ha qualcosa di diverso, qualcosa che lo attrae che lo voglia o meno. E non conta nulla che lei non abbia nessuna intenzione di avere a che fare con un uomo ancora formalmente sposato, non conta neppure che lui non stia cercando una relazione... quando la scintilla scocca è difficile ignorarla. Nonostante i problemi, i sensi di colpa e il cattivo tempismo. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Che manzo esagerato» commentò Sally mentre lui si allontanava, a voce bassa per non farsi sentire. Mentre ognuna delle donne in piedi attorno all’albero – e di sicuro anche qualche uomo – si scioglieva nella sua personale nuvoletta di endorfine, il pompiere moro saltò sul camion e iniziò ad arrampicarsi sulla scala. Il gatto George lo guardò con profondo sospetto e si voltò per mostrargli il suo lato B. O, più probabilmente, per cercare una via di fuga che gli risparmiasse l’umiliazione di essere preso in braccio da uno sconosciuto. Non ne trovò e il pompiere lo sollevò delicatamente, tenendolo nell’incavo di un braccio come un pupo peloso e dagli occhi a fessura. George se ne restò buono. Il suo salvatore ridiscese la scala tenendosi con una mano sola, saltò giù dal camion e tornò verso di me. Non so perché, ma il tempo sembrò rallentare. Okay, magari lo so anche, perché. Diciamo che mentre George mostrava a tutti il suo lato B peloso, il suo pubblico si era un po’ distratto guardando il lato B del pompiere. Era un ottimo lato B. «Ecco qua l’arrampicatore» annunciò lui, con un sorriso divertito. Si avvicinò per farmi prendere George, il quale pensò bene di aggrapparsi al suo braccio con le unghie. Chiusi gli occhi e sospirai, mortificata. «Se potesse staccarlo...» disse lui. Staccai entrambe le zampette di George dai bicipiti del pompiere. «Mi dispiace davvero moltissimo, mi creda». Lui si guardò il braccio. «Nessun danno». Era parecchio più alto di me e per passarmi George si sporse sopra la mia spalla destra. Sentii una goccia cadermi su una clavicola e poi scivolare giù, tra i miei seni, e mi resi conto che era una goccia del suo sudore. Presi il gatto. Il pompiere mi sembrò imbarazzato. «Mi... dispiace» borbottò."
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Le notti di madeline (b**m)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Madeline non sa da quanto tempo sia prigioniera di quel... mostro. Il mostro la batte e la morde. Il mostro è un vampiro, come quelli dei film dell"orrore. Anzi, peggio. Poi, inaspettatamente, un altro vampiro la porta via, nella sua grande casa... come schiava. O meglio, Madeline dovrà convincerlo di essere la migliore schiava che abbia mai avuto, se non vuole essere rispedita dal suo vecchio Padrone. Ma lo stile di Diomedes, essere secolare e membro del Consiglio, è molto diverso da quello del suo predecessore e Madeline scopre presto di essere disposta a fare qualsiasi cosa pur di restare con lui.Un libro di dominazione e sottomissione ambientato nell"universo narrativo delle Little Black Chronicles. -- "La frusta tornò a morderla sulle natiche calde e sensibili. Lievemente più piano, come una carezza rovente. Madeline si morse le labbra più forte per non ansimare di piacere. «Tre...» singhiozzò. «Quindi... la frusta sì, le sculacciate sì, farti infilare roba dentro sì... Madeline, cerchiamo di mantenere le apparenze: ti sto torturando» sorrise lui. «P-per favore, continui, Padrone...» gemette lei. Diomedes tornò a colpirla. La colpì nella parte bassa delle natiche, dove la pelle è sottile e sensibile, e la colpì forte. Madeline lanciò un piccolo grido. «Quindi?» le chiese lui, inarcando un sopracciglio.Lei deglutì. Giusto, doveva contare. Dove erano arrivati? «T-tre...» ansimò. «Risposta sbagliata» le fece notare Diomedes, freddamente. «Quindi, visto che non ti ricordi nemmeno quante volte sei stata colpita, ricominciamo da capo». Detto questo, la frusta sibilò di nuovo nell’aria. «Uno!» gridò Madeline." BDSM - CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Il suo migliore amico
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dopo la morte di Mark Charlotte è sicura che non si innamorerà mai più. Perderlo ancora giovane è stato troppo doloroso, e anche se sono passati degli anni e parte della tristezza se n’è andata non pensa di poter mai più provare qualcosa di così intenso per un uomo. Finché non è proprio una lettera “postuma” di Mark a farle rincontrare il miglior amico di lui, Victor, donnaiolo incallito da sempre disinteressato a lei. O così crede Charlotte. -- ATTENZIONE, CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Ero amico di Mark, okay? Non... non sarebbe stato...» «Non sarebbe stato?». «Ah, lascia perdere». Lei ridacchiò. Si voltò su un lato per avvicinare il naso alla sua faccia. «No, dai. “Non sarebbe stato” che cosa? Appropriato? Cazzo, tu e Mark eravate come fratelli. Non avrebbe mai pensato che volevi portarmi a letto». Victor si voltò dalla sua parte, innervosito. I loro nasi si sfiorarono. «Voglio portarti a letto ora, però». Charlotte restò praticamente fulminata. Non ci aveva pensato. Si era avvicinata sempre di più, con la massima naturalezza, e ora... Be’, Victor l’aveva colta alla sprovvista. Guardò nei suoi occhi per un tempo che le parve interminabile, bloccata. Occhi blu scuro, un po’ addolorati e tuttavia pieni di desiderio. «Mmmh, sono sbronzo» ammise lui, alla fine, vedendo che Charlie non dava segno di vita. «A-anch’io» sussurrò lei. «Sì, lo so. Ne hai bevuto quanto me e la tua massa corporea è sicuramente inferiore alla mia, dunque sei più sbronza di me». «No, intendevo...» Si sporse ancora un pochino e lo baciò sulle labbra. Dopo un secondo di confusione Victor rispose al bacio. Le accarezzò la nuca, infilandole le dita tra i capelli. Charlotte chiuse gli occhi e gli appoggiò una mano sul petto. Il suo cuore batteva così forte che riusciva a sentirlo attraverso la maglia. «Dio, è... strano» le mormorò nella bocca. «Strano-bello, ma...» «Per favore. Non scopo da una vita». Lui si mise a ridere. «“Per favore” che cosa?». «Per favore non dire qualcosa come che ti sembra di scopare con la moglie del tuo amico. Non sono più sua moglie. Abbiamo divorziato quando è morto, okay?». Lui rise di nuovo. La baciò di nuovo. «Non mi stavo tirando indietro, eh». «Ah. Meno male» sospirò lei. Lo spinse sul pavimento, continuando a baciarlo. «Potresti, tipo...» «Tipo?». «Sbattermi. Forte». Sospirò. «Per favore». «Cristo, è sexy che continui a chiederlo per favore».
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Il giardiniere
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Non è facile gestire un albergo a cinque stelle. I clienti sono esigenti e avanzano strane richieste. Il Blue Springs Hotel ha anche una spa e un grande parco, piscine termali, saune e boschi tutto attorno. Un vero paradiso... se sei un ospite. Courtney Staples è la direttrice e prende il suo lavoro molto sul serio. Specie ora, che l’albergo è stato acquistato da una catena internazionale e tutti si sentono un po’ sotto esame, Courtney si attiene a un codice deontologico molto preciso. Certo, c’è Mike, il massaggiatore che vuole sedurla a tutti i costi, e c’è Kovach, il nuovo giardiniere che fa sospirare tutte le clienti dell’hotel. È proprio con Kovach che Courtney rimane convolta in una sgradevole avventura, un episodio che è solo l’inizio di un’amicizia più profonda. Ma che fare se il giardiniere che hai conosciuto e per cui provi qualcosa ha un segreto e non è l’uomo che sembra? E se di segreti ne ha due? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- “Quell’uomo”. Lo chiamo così perché da quando mi accorsi di lui a quando appresi il suo nome, per me fu semplicemente “quell’uomo”. Quell’uomo era alto come un grizzly, con i capelli ispidi, le spalle possenti, il viso spigoloso. Le ospiti si voltavano per ammirarlo, mentre andavano verso le piscine. Le loro testoline avvolte negli asciugamani candidi si voltavano come in una coreografia, se quell’uomo stava potando le siepi lungo il viale che dal padiglione massaggi portava alla zona termale. Se il sudore gli incollava la maglietta alla schiena muscolosa, scatenava veloci tempeste ormonali. Alla vista del suo corpo scolpito dal lavoro, le signore inarcavano sopracciglia, sorridevano, si scambiavano occhiate e risolini. Anch’io mi ero accorta di lui quasi subito, ma per altri motivi. Non ho mai avuto una mente frivola e in quel periodo tutti i miei pensieri erano occupati dall’imminente passaggio di proprietà, quindi non era stato per il suo aspetto fisico. Avevo notato quell’uomo al suo secondo o terzo giorno all’hotel, una sera in cui aveva cacciato via da una delle piscine un gruppetto di ospiti adolescenti.
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In cattività: la seduzione del male
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Jillian Clarke era una detective dell’NYPD, la polizia di New York, ma è stata retrocessa e ora è di nuovo semplicemente “l’agente Clarke”. Il suo capitano, però, non crede nell’utilità della retrocessione e le assegna un compito particolare: fare da collegamento con un criminale agli arresti domiciliari che sta aiutando il dipartimento con un’indagine ad alto rischio, quella conseguente all’evasione di un serial killer. Ma mentre le vittime del serial killer si moltiplicano, Jillian inizierà a provare un’inopportuna attrazione per l’uomo in cattività che li sta aiutando a rintracciarlo... - "Jillian lasciò la borsa sul carrello portavivande. Si sfilò la giacca, posandola sulla poltrona. Lo sguardo di Raven era incuriosito, nient’altro. Jillian si liberò anche del maglione leggero e della t-shirt che portava sotto, restando a seno nudo. Scoprì che il modo in cui la guardava la metteva a disagio. Si voltò e posò i palmi delle mani contro una parete, come durante una perquisizione. «Ora puoi... farlo» sussurrò. «Ma non mi guardare in faccia. Non... ancora». Lo sentì avvicinarsi. Percepì il suo corpo, dietro di sé. Poi le sue mani, direttamente sui seni, che li sfioravano delicatamente. «Oh, Dio» mormorò lui. Le sue labbra si posarono sul collo di Jillian, mentre le sue mani le accarezzavano i capezzoli in punta di dita. Poi sentì la sua lingua. Le dita di lui scivolarono verso il basso, fino al bottone dei jeans di Jillian. «Posso...?» chiese. Lei annuì." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Infiltrata
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Snow è una professionista particolare. Si infiltra nelle organizzazioni criminali per distruggerle dall"interno. Questa volta il suo bersaglio è "Bowie" Noyle, che è a capo di una "Anonima Omicidi", e per Snow sarà molto difficile portare a termine il suo incarico... "Lei lasciò cadere l’asciugamano e si stese sulle cosce di lui come un gatto. Bowie le accarezzò la schiena e il sedere, ancora umidi per la doccia. «Perché controllavi il meteo?» chiese lei. Lui le fece scorrere le dita tra le natiche. Gli stava tornando duro, chiaramente. Il peso del suo corpo steso di traverso sulle gambe sarebbe stato sufficiente anche se non fosse stata nuda. Nemmeno la posizione aiutava: sembrava che Blanche volesse venire sculacciata. «Controllavo se pioverà. Sarebbe una bella fortuna». «Perché?». Lui iniziò ad accarezzarla nella fessura tra le labbra. Non era solo ancora umida per la doccia, era anche eccitata e bagnata dei propri umori. Le infilò un dito dentro alla fica. Lei gemette, ma lui non era soddisfatto. «Ricordi che cosa voleva Faust? Non deve sembrare un omicidio…» disse, un po’ distratto. Allungò una mano verso la ciotola delle caramelle e ne scartò una. Era tonda e di zucchero duro, arancione. La mise davanti alla bocca di Blanche, che si voltò per lanciargli un’occhiata divertita, prima di prenderla in bocca e iniziare a succhiarla. Bowie ne scartò un’altra, verde, e questa volta gliela infilò dentro la fica. «Be’, ho pensato che quello che intendeva era che… non deve sembrare un omicidio intenzionale. Ho trovato una soluzione che farà guadagnare un extra a me e a lui. Spero che ti piaccia anche gusto menta». «Sei un ragazzo creativo in tutti i sensi» sorrise lei." SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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Per soldi o per amore
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Lerer sta viaggiando in carrozza verso il proprio matrimonio, un matrimonio politico che ha ogni intenzione di boicottare. Quando il suo convoglio viene assalito da un drappello di mercenari in un primo momento pensa che la sua fine sia vicina. Freddamente, prova a concedersi solo al loro comandante per evitare di venir passata tra tutti gli altri, ma presto scopre di aver sbagliato a giudicare quegli uomini – e il comandante in particolare. Sareth ha un codice, un codice a cui cerca di attenersi sempre: portare a termine gli incarichi, prendere soldi da un solo committente per volta, non sgozzare innocenti se è possibile evitarlo, non derubare i civili, non distruggere per il gusto di farlo. Lerer è costretta ad ammettere che il suo codice è molto più nobile di quello dei nobili di nascita... e che Sareth è un uomo migliore di qualsiasi marito la sua famiglia potrà mai imporle. - "Lerer chiuse gli occhi e posò la fronte sul petto di lui. O meglio, sulla coperta che lo copriva. Non era proprio il massimo, rifletté, autoindulgente: la coperta era piena di peli di cavallo e ne aveva anche l’odore. La scostò un po’ per posare la fronte almeno sul giustacuore di pelle di lui. Serath le sistemò i capelli con le dita e le coprì un po’ meglio la testa. «Oggi pomeriggio, a cavallo...» mormorò Lerer, contro di lui. Serath non rispose. «Mi sento strana anche ora... perché?». Lui sospirò silenziosamente. Lerer sentì il movimento del suo petto. «Suppongo che sia... l’età» borbottò, a voce così bassa che lei fece fatica a sentirlo. Sollevò lo sguardo verso il suo. «Che cosa vuol dire? Che cosa...» I loro nasi si sfioravano, le loro bocche erano vicine. Lerer si rese conto che voleva baciarlo, ma prima di riuscire a mettere in pratica questa idea fu Serath a baciare lei. Sul collo, molto piano. A Lerer sembrò di andare a fuoco." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Al servizio della nazione (Sesso e Potere 4)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dopo due mandati di Mirian Winchester, il primo cancelliere donna delle Svetlands, un nuovo primo ministro è appena stato eletto. Sherman Lyndon ha combattuto durante la sanguinosa guerra in Harbat e ne è tornato con un fianco crivellato di schegge di granata, un disturbo post-traumatico da stress e una medaglia al valore. Da quel momento sono passati tredici anni. È guarito, ha studiato e si è arrampicato fino al gradino più alto del potere. È qui che incontra il maggiore Vera Lin, il capo della sua scorta. Vera ha qualcosa di speciale e lo dimostra durante il loro primo drammatico incontro. Ma ha anche un passato doloroso almeno quanto quello di Sherman e superarlo non sarà facile per nessuno dei due. Anche perché la questione con l’Harbat è tutt’altro che chiusa e le Svetlands rischiano di dover affrontare un altro periodo di terrore... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Non posso abbracciarla» disse Vera. Ci fu un secondo di silenzio, forse di stupore. «No, lo capisco, non volevo...» «No. Intendo: non posso abbracciarla, signore. È troppo più alto di me. Sarei con la testa all’altezza sbagliata. Lo so, fa un po’ ridere». In effetti, Lyndon ridacchiò. Almeno fece un tentativo. Vera si limitò a sorridere nel buio. Si voltò e retrocesse lentamente, come se stesse facendo retromarcia in macchina senza specchietto, fino a sentire il paraurti posteriore toccare. Fu la sua schiena a “toccare”. Percepì il busto di Lyndon, dietro di lei, e si appoggiò delicatamente. Lui le circondò la vita con un braccio. Il suo alito le accarezzò la nuca. In quell’istante sentì un brivido in tutto il corpo. Desiderò improvvisamente che lui spostasse una mano e le stringesse un seno, forte, e che la tirasse contro di sé. Quel desiderio così repentino la lasciò stordita. Strizzò gli occhi e li riaprì. Prese fiato e lo rilasciò come aveva fatto lui pochi minuti prima. Lui la strinse più forte. Le posò la bocca sui capelli. Vera mise la mano sul suo polso, glielo accarezzò. Fu una carezza ipocrita, falsamente confortante, ma non riuscì a trattenersi. Pensò confusamente che Lyndon poteva sopravvivere qualche ora abbracciato a una tizia arrapata senza un motivo. Chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Ma sapeva che cos’era, c’era un motivo: quello che avevano visto. Tutta quella morte, tutto quell’orrore. Il suo corpo riaffermava il fatto di essere vivo. Anche quello di Lyndon lo fece. Lo sentì chiaramente contro il sedere, prima che lui si scostasse. «Cristo. Penserà che sono un...» «No» disse lei."
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Desiderio e attesa
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Una bambina è scomparsa, su nel nord dell’Inghilterra. A indagare sul caso viene mandato l’ispettore James Artington, della National Crime Agency, che aiuterà il sergente Fillmore della polizia locale. Quando la ragazzina ricompare in stato di shock le autorità si rivolgono alla dottoressa Alexandra Von Röeten-Loewe, ultima rampolla di una famiglia nobile dalle immense ricchezze che cerca di espiare i propri privilegi aiutando i più bisognosi. E lavorando fianco a fianco su quel caso cupo, in un inverno senza pietà, Alexandra resta affascinata dall’ispettore Artington e dal dolore che nasconde. Neanche lui è indifferente alla dottoressa, ma è combattuto. E Alexandra dovrà armarsi di molta pazienza, dato che il desiderio non è sufficiente perché Artington venga a patti con il suo passato. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Chiuda gli occhi, forza. Si rilassi». Artington obbedì. Con gli occhi chiusi si portò il bicchiere alle labbra e annusò la complessità del whisky che conteneva. Sentì Alexandra posare lo sgabello davanti al tavolino e sedersi. «È davvero... buono...» mormorò. Lei gli sfilò un calzino. Artington non se l’aspettava. Non se l’aspettava minimamente, ma riuscì a non riaprire gli occhi. In qualche modo sapeva che se avesse riaperto gli occhi Alexandra ci avrebbe letto dentro... tutto. Il desiderio, il senso di colpa, una speranza inappropriata e un po’ patetica. «Be’, è invecchiato trent’anni e tutto, sa. Non c’è motivo di bere robaccia» commentò lei, con una risata leggera. Iniziò a massaggiargli un piede. Così, a mani nude, come se nulla fosse. Si posò il suo piede sulle cosce e gli massaggiò bene il tallone e la pianta. Artington lo trovò profondamente piacevole. Profondamente erotico, in realtà. «Che meraviglia» sospirò. Bevve un altro sorso. Il calore del whisky gli incendiò lo stomaco, mentre le mani di Alexandra lo massaggiavano delicate. L’arcata, di nuovo il tallone... gli fece piegare le dita e poi le spinse verso il basso, sciogliendo ogni tensione. Per un attimo pensò che lo avrebbe leccato. Che gli avrebbe succhiato le dita una per una, solleticandolo con la lingua tra un dito e l’altro. Non era il suo genere di cosa, ma il pensiero gli procurò un’erezione. «Meglio, vero?». «Mh-mh»."
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Cadranno i tuoi veli
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Samantha, detta Sam, è tornata dall’Africa da pochi mesi e Brooklyn le sembra un paese ostile e straniero. Ha problemi di ansia e il lavoro che le ha trovato la ONG per cui lavorava in Kenya la deprime profondamente. Immaginava il suo futuro in modo diverso. La prima notte nella nuova casa, per di più, viene svegliata da dei rumori inconfondibili nell’appartamento accanto: la testiera di un letto che batte contro il muro e gli ululati di piacere di una donna. Il giorno seguente conosce un tipo simpatico nella lavanderia del palazzo e solo alla fine si rende conto che è lui, il vicino di casa che le ha dato quel benvenuto così particolare. Nell’arco di qualche settimana capisce che Asher è un seduttore seriale, che si libera delle conquiste subito dopo aver fatto sesso con loro. E che lei ha il dubbio privilegio di poter sentire attraverso il muro buona parte delle sue “prodezze”. Se Asher fosse solo questo Sam cambierebbe stanza alla propria camera da letto e la finirebbe lì. Ma quel ragazzo bello e amichevole ha dentro delle ombre che conoscere non è facile e un passato doloroso che, in un certo senso, rispecchia quello della stessa Sam... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Il tizio mi rivolse un educato cenno di saluto, aprì il cestello e iniziò a svuotarlo. «Oh, merda» sospirò. Avevo vissuto per anni in un posto dove la privacy non ha grande considerazione. Allungai il collo, incuriosita. A quel che pareva le sue mutande e i suoi calzini erano diventati tutti rosa. Gli offrii un sorriso di simpatia. «Succede» dissi. «Non ha senso» ribatté lui, aggrondandosi. Era di poco più vecchio di me. Alto, in forma, direi piuttosto belloccio. E ora era irritato a morte, cosa che lo rendeva un po’ buffo. Lo vidi frugare nella sua biancheria, fino a estrarne uno straccetto rosso. «C’è sempre qualcosa che va a finire nel posto sbagliato» commentai, fatalista. Lui aprì lo straccetto. Era un tanga di pizzo rosso. «Non è il mio» disse, molto scocciato. «Un po’ lo pensavo». Mi lanciò un’occhiata innervosita. Okay, forse ero invadente. Mi ripromisi di andarmene senza fare ulteriori commenti, ma lui disse: «Nel senso che non è della mia ragazza». «Non so se è il caso di dirglielo». Sbuffò. «Volevo dire: non ho una ragazza. Questo è un sabotaggio». «Un sabotaggio» ripetei, perplessa. «Quella stronza deve averle infilate in un calzino o qualcosa del genere, non pensi? Poi, durante il lavaggio, le mutande sono scivolate fuori dal calzino e voilà. È un piano astuto, a suo modo». «Ehm».
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Dal fuoco
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Comincia tutto con un incendio, durante la consegna di una partita di cocaina. Solo due persone sopravvivono, a stento: Beth Hoffman, agente speciale FBI, e Sven Myers, narcotrafficante. Da quel momento in poi inizia una specie di strano incubo: l'FBI abbandona il luogo dell'incendio, senza curarsi di controllare se ci siano sopravvissuti e Beth e Sven si ritrovano nel mezzo del nulla, a tre giorni di distanza dal paese più vicino, senza cibo e senza acqua. Confrontati con la concreta possibilità della morte, stanchi, spaventati e affamati, i due si trovano a fare fronte comune in più di un senso... anche perché l'operazione che li ha quasi uccisi ufficialmente non è mai esistita, Beth è stata bruscamente licenziata e la coca sequestrata è scomparsa nelle tasche di qualcuno... "«Perché l’hai fatto, stanotte?» chiese Myers, di punto in bianco. «Mi detesti… perché?». Lei guardò le fiamme salire guizzando verso il cielo. «E perché tu l’hai fatto?» replicò. Lui sorrise appena. «Hai un gran bel culo. Sei simpatica, tutto sommato. Eri attaccata a me, e ti andava. Non è una buona domanda. Un uomo ha sempre un motivo per farlo, il primo dei quali è: potevo. Ora la domanda è questa» continuò Myers. «Potrei? Di nuovo?». Beth fissò in silenzio il suo volto stanco, la barba di due giorni, i capelli in disordine. Quell’assassino mezzo morto di fame e di fatica. «Non credo» disse. «Più tardi verrà freddo e ne avrai voglia» sbuffò lui. «E io mi volterò dall’altra parte e ti dirò: “troppo tardi”». Si passò una mano sulla faccia, in un gesto di stanchezza. «See, magari avessi quell’autocontrollo. Però devi ammettere che sono più onesto di te, in questo campo». Beth rise sottovoce. «Proprio non concepisci che non ti trovi così attraente? Sven, questa non è Los Angeles e io non sono una delle tue ragazze». Lui le lanciò un’occhiata pensierosa. «No, questo è un cazzo di bosco e tu sei l’unico essere umano nel raggio di chilometri». Si alzò e si andò a sedere dietro di lei. Le circondò la vita con le mani e le appoggiò la testa su una spalla. «E no, non sei una delle mie ragazze» mormorò. «Visto che passerò in prigione i prossimi vent’anni, sono contento che tu non sia una di loro». «Stai giocando sporchissimo» gli fece presente lei. «Voglio venire a letto con te fortissimo» spiegò lui." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Mani calde, cuore freddo
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Si può finire a letto con qualcuno senza averne l’intenzione? È quello che succede a Kerry Arveda, operativa della CIA alla prima missione sul campo. Il suo obbiettivo è scoprire se un’azienda di componentistica meccanica aggira le sanzioni internazionali verso gli “stati canaglia” e per farlo pensava di fare amicizia con Ethan Fairchild, uno dei dirigenti della compagnia. Ma le cose non sono andate come previsto, anche perché Ethan «non pratica il romanticismo» e il loro primo appuntamento si è trasformato in una sessione di sesso torrido. In un certo senso imbastire una relazione con lui è un modo come un altro per farsi portare in Europa con il gruppo incaricato di incontrare i clienti internazionali, in un altro... Ethan è la persona più fredda del mondo, incredibile a letto, ma senza cuore. Oppure no? Forse le cose non stanno proprio come sembrano... in tutti i sensi. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Come descrivere quei venti minuti o poco più? Probabilmente fu l’esperienza più strana della mia vita. Quando ero piccola e mia madre tornava a casa nei freddi inverni dell’Indiana, mia nonna le stringeva le mani per scaldargliele e commentava sempre, in italiano: “Mani fredde, cuore caldo”. E mia madre il cuore caldo lo aveva davvero, dato che lavorava come una pazza, come anche mio padre, per pagare gli studi a me e a mia sorella. Ecco, avrei scoperto di lì a poco che Fairchild era esattamente il contrario. Salii con le ginocchia sul divano e lui si tolse la giacca. Lo guardai un po’ perplessa. Lui non guardò me, non negli occhi, ma fece di nuovo una specie di carrellata sul mio corpo. Ragazzi, se non è una situazione assurda questa... Si allentò la cravatta, se la sfilò e la posò sulla giacca. Si slacciò i primi due bottoni della camicia. Mentre lo faceva, disse: «Tirati su la gonna, dai». Deglutii. Adesso mi sveglio. Per forza. È troppo, troppo strano... Portavo una gonna grigio scuro, da ufficio, dei collant e delle ballerine nere. Sopra avevo una maglia elasticizzata, niente di speciale. Mi tirai su la gonna. Cioè, iniziai a farlo, ma fu lui a concludere il gesto. Io mi sarei fermata, credo... subito sotto al sedere. Lui me la tirò su del tutto, appallottolandola attorno alla mia vita. Avvampai di vergogna.
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La pelle del mostro
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
In una città lagunare ormai in rovina, Raina ha rinunciato a tutto: al proprio lignaggio, a ogni affetto e alla speranza. La città è a pezzi, dilaniata da una lotta intestina tra fazioni e accerchiata da un nemico soverchiante. La povertà dilaga, i canali sono invasi dai serpenti marini, non resta quasi nulla dell’antica tecnologia e dell’antico splendore. Raina è alla deriva, finché non le capita di salvare una ragazzina coraggiosa e sventata: Jayde. Jayde è la figlia di Uno dei signori della città, il famigerato e crudele Argent Sephiran, ma non è come lui. È affamata d’amore e vuole dimostrare al mondo di valere qualcosa. Così tra la ragazzina senza una madre e la giovane donna senza una famiglia si crea una strana, profonda, amicizia. Argent è sospettoso nei confronti di Raina, ma ama sua figlia più di qualsiasi cosa al mondo e per lei è disposto a proteggere anche la nuova arrivata. Che, tra l’altro, è un’incredibile cacciatrice di serpenti marini. Ma in una città come la loro nessun affetto è semplice, e ogni speranza ha il suo prezzo. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Presi il mio equipaggiamento e iniziai a trasferirlo sul mio barchino. Del serpente si sarebbero occupati gli uomini di Sephiran, grazie al cielo. Scuoiarne uno non era molto simpatico. «Non intendi reclamare questa pelle, Raina Tempest?» chiese una voce divertita, dalla banchina. Alzai lo sguardo. Argent Sephiran stava seguendo le operazioni attorno alla nostra preda, le braccia incrociate sul petto e un mezzo sorriso sul volto. Mi inchinai. Sephiran mi chiamò con un dito. Merda, pensai, ora che cosa succede? Saltai sulla banchina, rassegnata a perdere il mio nuovo posto di lavoro. Mi inchinai di nuovo. «Signore?». Lui indicò il serpente con un cenno del capo. «Sul serio. Non reclami questa pelle?». «È di Jayde». «Sì? È stata lei a finirlo?». Un altro gesto nei confronti del serpente. «È stata lei a colpirlo all’occhio? A portare quel colpo da maestro?». Sospirai. «Sta imparando». «A me pare che stia rischiando la buccia per l’unico motivo di irritare la sua matrigna. Ma ammetto che irritarla può essere divertente». «Vuole conquistarsi il suo posto». «E anche oggi è finita in acqua» puntualizzò lui. «Sa nuotare» dissi, prima di riuscire a trattenermi. Poi sospirai di nuovo. «Ma sono sicura che lei ha presente meglio di me che cosa sa o non sa fare Jayde». Sephiran mi rivolse una lunga occhiata, che mi guardai bene dal ricambiare. «La cosa interessante sembra un’altra. Che cosa sai o non sai fare tu. Ammetto che, se mia figlia non avesse scavato, mi sarei bevuto la storiella della Lontra. Fammi un favore...» Ci siamo... qua è dove mi gioco il lavoro e forse anche la buccia. «...Fatti dare una tuta con le mie insegne. Non voglio che mentre voi ragazzine siete a giocare nei canali vi metta gli occhi addosso qualche malintenzionato». Inarcai un sopracciglio, ma non commentai. Quale malintenzionato se la sarebbe presa con due “ragazzine” con degli arpioni in mano? Ma forse il messaggio era un altro ed ero io a non capire. «Sissignore» dissi. Lui annuì e mi lasciò sulla banchina.
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Imprese erotiche di una spia a contratto
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Lolie Sebastien, spia freelance al servizio del miglior offerente, sa come sfruttare le sue molte doti: un viso d’angelo, nervi saldi e nessuna traccia di un cuore. Anche se poi quest’ultima cosa non è vera. Un cuore ce l’ha, solo che l’ha dato all’uomo sbagliato, una spia britannica a cui di lei non importa niente. Finché non incontra Zoran Brković, agente segreto anche lui, ma fatto di tutt’altra pasta. Di missione in missione, di paese in paese, di rivolta in rivolta, di guerra in guerra, Lolie e Zoran si inseguiranno in una danza sensuale e pericolosa, dalla quale entrambi usciranno cambiati, forse per sempre. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Nel suo profondo, credo che Zoran Brković sarà sempre un soldato» mi disse Quinn, la prima volta che mi parlò di lui. «Esegue gli ordini senza fare domande. Be’, perché non gli interessano le motivazioni, probabilmente, ma comunque... È disciplinato, ordinato. Quando lo vedi per la prima volta ti fa una strana impressione, ma non è sgradevole. Più lo guardi e più ti abitui a lui. Alla fine potresti persino trovarlo bello». «Non vedo che cosa c’entri, Quinn. Ne parli come se dessi per scontato che ci andrò a letto» risi io. Lui mi rivolse un sorriso a metà. «Be’, è un po’ la tua tecnica, no? E intendiamoci... non ho niente in contrario. Anzi, mi piace. Mi piace avere tra gli operativi una un po" ninfomane come te, Lolie Sebastien». «Bene, poniamo che me lo porterò a letto. A parte questo che cosa...» «È nato in Serbia trentasei anni fa. Fatti un paio di conti e capirai che non ha avuto un’infanzia particolarmente felice. Subito dopo la fine del conflitto si è ficcato nell’esercito... soldati addestrati dalle truppe NATO, hai presente. Profilo esemplare, ottimo cecchino, ma quelli non erano paesi per uomini ambiziosi, allora meno di ora. Si è dimesso e ha iniziato a lavorare a contratto». «Per il miglior offerente?» chiesi. Mi ricordava qualcuno. Io.
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Il filantropo
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Alla clinica pediatrica dove lavora Maggie Honeyville è in arrivo un paziente adulto molto particolare: Eli Talisman, il filantropo che li sovvenziona da anni e che – si dice – non esce mai dalla sua villa. Prima e dopo l’intervento Maggie ha modo di conoscerlo e di apprezzare la sua intelligenza, il suo sense of humour garbato e la sua acuta umanità. A sua volta Eli sembra vedere in lei un’anima affine, o comunque una persona in grado di lenire la sua solitudine. Maggie vorrebbe diventare sua amica, ma si rende presto conto di provare per lui un’attrazione che non è solo spirituale. E quel desiderio potrebbe mettere a rischio un legame reso già difficile dalle circostanze... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- La sutura percorreva in orizzontale e per circa sette centimetri il torace alabastrino di Talisman, dato che l’intervento non aveva potuto essere eseguito in endoscopia. Maggie scollò delicatamente tutti i punti dalla pelle, li tagliò e li staccò uno a uno. Talisman non dimostrò in alcun modo di trovare la procedura sgradevole, anche se di certo gradevole non era. «Le resterà una cicatrice quasi invisibile» disse. Maggie osservò gli addominali leggermente bugnati di lui, la sua pancia piatta e dura, i piccoli capezzoli circondati da una peluria poco pronunciata... poi le clavicole e il collo, la testa abbandonata sul cuscino e gli occhi socchiusi. «È andato tutto bene, no?» disse. E lo accarezzò. La tentazione era stata troppo forte, semplicemente. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma era convinta che a lui non sarebbe dispiaciuto. Lo accarezzò con la punta delle dita subito sotto alla cicatrice. Talisman si limitò a socchiudere gli occhi ancora di più. «Sì, tutto bene». Maggie gli fece scorrere un dito sul torace creando dei lenti cerchi. «Che cos’è?» mormorò lui, chiudendo del tutto gli occhi. «Da piccola mia madre diceva che erano formichine che si arrampicavano». Talisman accennò un sorriso. «Mi piace. È molto... rilassante». Maggie continuò a solleticarlo. "Che diavolo sto facendo?" si chiese. Ma ormai aveva iniziato e lui sembrava soddisfatto e assonnato. "Sì, e tu?" Lei lo trovava gradevole, intimo, persino sensuale. Lo solleticò attorno a un capezzolo e la bocca di Talisman si dischiuse in un sospiro muto. Maggie non osava sbirciare più in basso per capire se fosse eccitato oppure no. Lei lo era, anche se era un’eccitazione a bassa frequenza. Sfiorandolo in modo quasi impalpabile compose dei cerchi pigri attorno ai suoi capezzoli e più in alto, fino al suo collo. E i suoi capezzoli si erano induriti, dimostrando che gli piaceva. Ne accarezzò uno con il pollice e quello che avrebbe voluto fare, si rese conto, era inumidirlo con la propria saliva e poi soffiare. Non lo fece. Lo pizzicò dolcemente con le dita.
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Comprami
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Eve Rossini è quella che definiscono una escort top-level: guadagna cifre strepitose, ha clienti importanti, tiene in pugno la propria vita. Ama il suo lavoro. Ma forse qualcosa deve cambiare e il suo ultimo cliente la costringerà all"esperienza più estrema di tutte... "Gli rivolsi un sorriso sornione, passandogli le mani dietro al collo. «La verità? Mi piace quando mi guardi con il cazzo duro. È troppo volgare? Mi piace vedere che mi desideri. Non vedo l’ora di essere nuda sopra di te. O sotto. O davanti. O dove vuoi tu, nella posizione che vuoi tu, mentre mi fai... tutto... quello... che vuoi». John Miridian mi infilò due dita dentro e strinse. «Mi hai convinto» disse, con il respiro leggermente accelerato. «Fammi vedere queste altre stanze». Mi allontanai di un passo e, senza abbassarmi la gonna, camminando tranquilla sui miei tacchi a spillo, lo precedetti oltre la porta di sinistra. La mia porta. L’anticamera del mio regno." SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO missblack1.wix.com/missblack
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L'harem sull'82esima Strada
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
La carriera di Addison come fotomodella sta andando a picco. A soli ventinove anni lo spietato meccanismo delle agenzie di moda sta per espellerla e lei non sa che cosa fare della sua vita. Viene da una relazione difficile, non è mai stata così lanciata da avere un granché da parte, è demotivata e si sente senza valore. Per questo quando le propongono delle foto erotiche per un ricco committente anonimo si trova ad accettare. Dopo le foto viene un filmato, e dopo il filmato una proposta sconvolgente: diventare una delle sette professioniste sul libro paga del misterioso Signor K, professioniste destinate a intrattenerlo dal punto di vista sessuale, in cambio di una sistemazione di lusso e di una paga più che congrua. Il Signor K è il rampollo di una dinastia industriale e ha da poco subito un grave lutto. È cinico, insensibile, maschilista... ma almeno non è brutto e le cose, con lui, sono sempre chiarissime. Addison scopre che accontentarlo non è difficile e che la vita con le sue nuove “colleghe” non è poi male. E l’autista del Signor K, Joel, ha una faccia da criminale, ma un animo pulito... sarà forse lui a insegnarle di nuovo a volersi bene? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "Non mi aspettavo che mi venisse ad aprire Mayer in persona. Cioè, il Signor K. Fermo sulla porta, mi squadrò da capo a piedi. Era vestito in modo informale, con un dolcevita scuro e dei pantaloni sportivi. «Addison» disse. «Felice di conoscerti. Puoi chiamarmi Signor K». Bene, bene, mettiamo subito i dipendenti a loro agio, eh? «Sì, Signor K». Mi fece segno di seguirlo all’interno. Era un appartamento enorme, in penombra. «Non è la mia residenza di famiglia, è chiaro. È un posto riservato che tengo per i momenti di svago. Tu sei un momento di svago, si spera». L’ultima frase l’aveva detta con un sospiro un po’ infastidito. Cominciamo benissimo. «Si spera» confermai. Entrammo in un salone. «È tutto bellissimo» mi sentii in dovere di dire. «Sì? Sono felice che ti piaccia. Ora dovresti spogliarti». Restai interdetta. Mi aspettavo un approccio più soft, forse. Oddio, non so che cosa mi aspettassi, ma non un invito a spogliarmi appena entrata in casa. Comunque fosse... era quello per cui mi pagava, no? L’idea di andare a letto con lui non mi sorrideva in modo particolare, ma avevamo detto che potevo tirarmi indietro quando volevo... giusto? Lasciai la mia giacca leggera su un divano. Poi mi sfilai le scarpe a tronchetto, la maglia, la gonna... iniziavo a essere in imbarazzo, anche perché K, lì, era rimasto vestito. Fece una cosa strana. Prese un cuscino dal divano e lo buttò per terra, su un tappeto persiano sui toni del bordeaux. Non capii subito che cosa volesse. Poi ci arrivai. «Oh» dissi. «Scusi». Mi inginocchiai sul cuscino. Così com’ero, in slip e reggiseno. Era tutto piuttosto inquietante. K si avvicinò a me e mi trovai il cavallo dei suoi pantaloni davanti alla faccia. Non mi diede una buona sensazione. Era troppo intimo, iniziare con una fellatio. Capivo che mi pagava per fare quello che andava a lui, ma non ero solo un buco da fottere. Ero una sua dipendente... e ai dipendenti devi anche mostrare un po’ di rispetto, no? Potevo alzarmi e andarmene – vaffanculo i soldi. Ma K non se lo tirò fuori. Mi posò una mano sulla testa e mi accarezzò i capelli come se fossero il pelo di un animale domestico."
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tra le braccia di uno sconosciuto
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
È una giornata di pioggia e Pete sta fumando una sigaretta fuori dall’officina dove lavora, quando gli corre addosso una ragazza. Skye, fradicia, piangente, disperata, con mille sacchetti dello shopping in mano e un aspetto “costoso”. Pete le offre di usare il bagno dell’officina per asciugarsi e di chiamarle un taxi. Skye si stringe a lui e lo bacia, quasi lo costringe a fare l’amore con lei. Lì, su due piedi. Pete pensa che sia matta, ma è anche bellissima... la asseconda. Subito dopo lei scappa via, riprendendo tutti i suoi sacchetti tranne uno. Pete si ritrova con una gran confusione in testa e una borsetta di marca da restituire a quella sconosciuta fuori di testa. Ma lo è davvero? In qualche modo Pete sente che Skye è molto diversa dalla donna disperata che ha incontrato quel giorno sotto la pioggia... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "Le aprì la porta del piccolo bagno. «Ci sono degli asciugamani puliti in quell’armadietto» spiegò. Lei si decise a rivolgergli un sorriso. Un sorriso incantevole, in realtà, fatto di denti bianchi e perfetti. «Grazie. Sei gentile. Io sono Skye». «Io Peter. Cioè, in realtà sarebbe Petre, ma tutti mi chiamano Peter». Skye prese un asciugamano, lo esaminò per qualche secondo con vago scetticismo, e iniziò a strofinarsi i capelli. «Petre. Perché?». «Sono nato in Georgia». Lei aggrottò le sopracciglia. «Non sapevo che in Georgia...» Peter rise. «Non la Georgia americana. Quella europea». «Ah». E poi: «C’è una Georgia anche in Europa?». Lui rise di nuovo. «E già. Anche se è un po’ in Asia. È sul Mar Nero, hai presente?». «Come la Turchia?». «Proprio». «Ehm... wow. Si imparano sempre cose nuove. Senti, ti dispiace tenermi un attimo la giacca?». Aveva già seminato attorno a sé i sacchetti, ora si sfilò il giacchino leggero senza aspettare che Peter assentisse. Anche se lui non aveva niente in contrario. Prese l’indumento fradicio, cercando di non bagnarsi a sua volta e, specialmente, di non macchiarlo di grasso. Skye si piegò sul lavandino e si sciacquò la faccia, un gesto che Peter capì solo fino a un certo punto. Era già quasi tutta bagnata dalla pioggia. Il vestito bianco e dorato che portava sotto la giacca le si incollò alla schiena, rivelando la fascia del reggiseno. E quando si rialzò, in trasparenza... niente, la stoffa sottile e bagnata rivelò tutto, dall’ombelico di lei, al completo di pizzo bianco. Peter la guardò come un imbecille. La fissò del tutto disarmato, senza avere idea di che cosa fare. «Non avete un phon?» chiese lei. Peter scosse la testa. Il bagno stesso era poco più di uno sgabuzzino, con un water, un lavabo, l’armadietto con i loro asciugamani e i loro ricambi, perché lavorare in un garage sporcava parecchio... «Non puoi chiudere la porta? Solo un attimo?». Peter retrocesse. «Sì, certo, non volevo...» Skye lo tirò dentro per la felpa e chiuse la porta alle loro spalle. Peter si chiese che cacchio stesse succedendo, se lo chiese con queste esatte parole, ma poi il pensiero gli scivolò via dalla mente, perché Skye si era appena sfilata il vestito e lo stava strizzando nel lavandino in mutande e reggiseno."
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Lo sciamano
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Gli Scuri abitano la valle di Obsidian dall’alba dei tempi, praticando la loro magia in armonia con la natura, parlando con il vento e raccogliendo l’Ambra Sacra, una sostanza magica e preziosa. È a causa dell’Ambra Sacra che il potente esercito di Assiat invade la vallata, imprigionando i suoi abitanti. Sybil è tra i conquistatori, ma non è come gli altri. Vede la bellezza e la dignità degli sconfitti, in particolar modo di Zenith, il bellissimo cantore del vento che suo padre ha riscattato. Il loro sarà un incontro tra due diverse razze e culture, reso difficile dalle circostanze. Un incontro di menti e di corpi, nella sensuale cornice di una valle antica come il mondo... - "«Il vento... in che modo il vento ti attraversa?» chiesi. Zenith inclinò la testa da un lato, impassibile come un grosso corvo. «Mmh... qua, nella pancia». Mi prese le mani e le posò sul suo stomaco. La sua pelle era calda per via del sole, ma non era sudata. Inspirò ed emise di nuovo una nota bassa, musicale, vibrante. Sentii la vibrazione sotto alle dita, come il veloce battito d’ali di un uccello. «Il... diaframma?» chiesi. Zenith lasciò sfumare la nota. Allontanai le mani un po’ a malincuore, perché... Cercai di non arrossire, mentre mi rendevo conto di quanto avessi trovato gradevole il contatto con la sua pelle, il calore del suo corpo, quella sua vibrazione interna e la consistenza della muscolatura del suo torace. «Dia-fram-ma» ripeté lui, completamente all’oscuro della mia confusione. «Una sorta di membrana, proprio qua in mezzo. Si chiama diaframma nella vostra lingua, quindi». Annuii, cercando di ricompormi nonostante Zenith non si fosse accorto di nulla. «Sì, è... mh, l’ho sentito vibrare, penso. È una tecnica trascendentale, vero? Una magia, se vogliamo». «Se vogliamo, sì»."
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Fratelli
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
L’assassino seriale soprannominato dalla stampa “il Vampiro” uccide impunito da quasi dieci anni, appendendo le sue vittime a testa in giù e dissanguandole. Ma gli uomini che uccide si sono tutti macchiati del crimine più osceno: sono molestatori di bambini. Per questo motivo c’è chi crede che il Vampiro non vada neppure punito, visto che in un certo senso rende le strade più sicure. Ora, però, un nuovo indizio mette i suoi delitti in un’altra luce. Il DNA del Vampiro compare anche su altre scene del crimine, e questa volta le vittime sono giovani donne innocenti. Per fermare finalmente il mostro, l’FBI si avvale di una consulente fin troppo chiacchierata. Almond Holt, la profiler figlia di un assassino. Grazie alla sua sensibilità unica e talvolta disturbante, Almond si avvicina alla verità... una verità oscura, che affonda le radici nel passato doloroso di due fratelli. A distinguere le vittime dai carnefici avrà solo la sua coscienza... -- Data la tematica trattata si consiglia la lettura a un pubblico adulto.
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Scintilla (b**m)
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Scintilla Lilt è in trappola. È stata arrestata dalla polizia politica per crimini contro il Distretto. Il Distretto: la città dentro alla città, la Londra di chi padroneggia le arti magiche. Scintilla apparteneva a un gruppo terrorista che combatteva il Rettorio, il governo intrasingente e immobilista del Distretto, ma ora è tutto finito e quello che la aspetta è il Pozzo, dove impazzirà e si dissolverà lentamente. A meno che... L’uomo che la va a trovare in prigione si chiama Knismesis Riparian Sabrage ed è un uomo del Rettorio. Può salvarla, ma dopo lei gli apparterrà anima e corpo. E quello che vuole da lei non è un segreto: vuole ferirla, umiliarla e degradarla, perché è questo quello che gli piace. Scintilla accetta, non ha alternative, ma presto inizia a rendersi conto che Sabrage non è il mostro che sembra e che non l’ha liberata solo per il proprio piacere... "Sabrage mi scostò gentilmente la testa e spense la macchina. La mia eccitazione calò bruscamente, ma non scomparve del tutto. Volevo ancora che mi toccasse e che mi desse piacere. «E se invece volessi farti male?» disse lui, stringendomi un capezzolo. «Quello che... vuole...» risposi io, con il respiro accelerato. Le sue dita si strinsero attorno al mio capezzolo, finché non sentii una fitta di dolore. Gemetti, ma non era stato completamente sgradevole. Mi accarezzò i capelli. «No, è un diverso tipo di piacere. Ma devi ancora capirlo, hai ancora bisogno di un po’ di tempo». Non sapevo che cosa dovevo ancora capire, speravo solo che restasse lì. In quel momento avevo bisogno che restasse lì e mi consolasse per la mia stessa confusione. Come faceva ad accendermi così velocemente, dopo avermi terrorizzato e bulleggiato? La macchina l’aveva aiutato, certo, ma la macchina amplificava le sensazioni di chi c’era seduto sopra, non le creava dal nulla. «Quindi forse... farti terrorizzare e bulleggiare ti accende, non pensi?» mormorò lui, continuando ad accarezzarmi i capelli." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Chiamami tentazione
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Che cosa c’è tra Avery, attrice indipendente americana, e Ellis, consulente inglese? È difficile a dirsi. Si attraggono follemente e altrettanto follemente si respingono. Si incontrano, si consumano l’uno nell’altra e si allontanano. La prima volta durante una vacanza in barca. L’attrazione è istantanea e rovente, ma viene consumata solo in parte. Poi, per caso, in un ristorante di Londra. Poi... i due si incontrano e si inseguono per mezzo mondo, cercandosi e poi sfuggendosi, incapaci di restare lontani, ma senza riuscire a restare insieme. Almeno finché uno dei due non ammetterà che non c’è niente di più dolce che cedere a una tentazione... - "Mi massaggiò le spalle e la parte superiore delle braccia, poi la parte tra le scapole e ai lati delle scapole. Si spremette dell’altra lozione sulle mani e mi massaggiò sui fianchi. Chiusi gli occhi e suppongo che sospirai. Era meraviglioso e a quel punto era eccitante, non sapevo neanch’io perché. Forse per il modo in cui quasi arrivò a sfiorarmi il lato dei seni, quando mi spalmò la crema sui fianchi, forse proprio per il modo in cui mi prese per i fianchi. «Per qualche motivo non mi sembravi il tipo da vacanze al mare» disse Ellis, occupandosi della parte bassa della mia schiena. Il mio costume era bianco e non troppo scosciato, ma suppongo che la forma delle mie natiche non gli sfuggì lo stesso. «Un gentiluomo è lì che si fermerebbe» intervenne Jamal. Mi ero dimenticata di lei, un po’ per il perfetto massaggio di Ellis, un po’ perché era sempre immersa in una conversazione virtuale con qualcun altro. Sorrisi lievemente. «Un gentiluomo si fermerebbe quando gli chiedono di fermarsi» ribattei. «Non prima e non dopo»." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Traditori seriali
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Leight ha sempre tenuto religiosamente alla larga gli uomini sposati. È quello che fa anche con Logan, il suo capo nell’azienda in cui lavora, quando tra loro inizia a emergere un’attrazione sessuale sempre più forte. Logan sul momento sembra d’accordo con lei, ma resistere è difficile: quando sono insieme tutto il resto scompare, resta solo un’attrazione incendiaria. Poi Leigh conosce un altro uomo, Alec, e la situazione si complica ulteriormente... La storia di un’ossessione erotica e delle sue inaspettate conseguenze. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Sander indossava dei pantaloni classici, di cotone pettinato navy. Dalla mia posizione non potevo evitare di guardarlo a mezza altezza. Era proprio davanti ai miei occhi. E i pantaloni non erano aderenti, l’ho già detto, ma era impossibile non notare che lo portava a destra e che non era piccolo. In certi momenti sembrava quasi bazzotto. Cielo, dovevo smettere di guardarlo. Ma come facevo? Ero seduta sui miei talloni, sul cuscino di foamic, sul pavimento di parquet. Il busto eretto. Il mio vestito leggero iniziava a non nascondere che avevo i capezzoli sull’attenti. Mi sentivo una maniaca sessuale, era una reazione imbarazzante. Là sotto ero tutta umidiccia. E Sander continuava a spostarsi qua e là, e a ogni passo la stoffa dei sui pantaloni si tendeva e aderiva a quel grosso wurstel un po’ gonfietto. O che comunque lo sembrava. Forse mi stavo immaginando tutto io, okay. Non capivo perché fossi stata presa da quell’attacco di libidine. Solo per aver notato un dettaglio anatomico, per quanto indecente? Era uno sbalzo ormonale dovuto all’ovulazione? Non mi era mai successo nulla di simile. E Sander era un bel tipo, non dico di no, ma di solito non era il mio tipo. Con quel viso irregolare, quell’aria un po’ stazzonata? Di solito preferivo un modello dirigenziale-sportivo. Eppure. Ogni volta in cui mi passava davanti non potevo evitare di guardarlo lì. O di fissargli il culo, se era di spalle. Ma specialmente gli guardavo il pacco, gli occhi continuavano a tornarci. Lo visualizzavo stretto dalle mutande, costretto in una posizione un po’ scomoda. Immaginavo che premesse sulla stoffa e quasi lottasse per la libertà.
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Il signore della guerra
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Quando l’esercito nevariano attacca la città di Melita Sharrane lei capisce che la sua vita privilegiata è finita. Viene portata via e sta per finire nelle mani di un manipolo di soldati quando un cavaliere dell’esercito nemico la salva dal suo destino. Ma poi Lord Epsos l’ha davvero salvata? Inizialmente sembra che l’abbia semplicemente resa una schiava con cui divertirsi come vuole... o forse no. Senza più una casa né una famiglia Melita non può fare altro che fidarsi di quello sconosciuto. E presto dovrà trovare la risposta a una domanda difficile: si può provare attrazione per il proprio nemico? - Alzò la testa e le sue labbra trovarono le mie. «Continuo a desiderarti. Non riesco a smettere. E dentro di me so che voglio ancora una volta... sfruttare la mia posizione. Ordinarti di giacere con me. Prenderti fino a essermi tolto la voglia e pazienza se tu non mi desideri. È questo a farmi sentire in colpa. Non ne verrebbe niente di buono. Non avevi mai visto un uomo. Non sapevi neppure che cosa fosse il mio seme. Non hai mai voluto stringerti a qualcuno... non per affetto o conforto, ma per desiderio. Non hai mai provato piacere con qualcuno... forse neppure da sola. Ho distrutto la tua città, ti ho strappata alla tua famiglia, ti ho resa una schiava... e ora voglio prendermi pure la tua innocenza. Prima o poi lo farò, mi conosco». Tornai a stendermi accanto a lui, quieta. «Se non lo fai tu lo farà qualcun altro» dissi. Su quello non avevo alcun dubbio. Mezz’ora fuori dal recinto di casa mia, senza protezione, e in quanti ci avevano provato? «Sì, è vero» ammise Wymar. Mi accarezzò le labbra in punta di dita. «Spogliati. Voglio sentire il tuo corpo contro il mio». Mi sfilai la veste e la sopraveste. Il tepore nel suo letto era magnifico e sapevo che non sarebbe riuscito a prendermi contro la mia volontà, nelle condizioni in cui era. Ma trovavo gradevole la sua vicinanza e davvero ero disposta a concedermi a lui, prima di finire in mani peggiori. Mi appoggiai al suo fianco (quello ferito era l’altro) e lo sentii emettere un sospiro soddisfatto. Mi circondò con un braccio, mentre con le nocche dell’altra mano mi sfiorava un seno. Mi accarezzò in punta di dita. «Sei molto bella. È sgradevole, questo?». «No». Mi prese il seno nel palmo della mano, palpandolo delicatamente. La sua pelle era un po’ ruvida, ma il suo tocco era leggero. «Gradevole?». «In un certo senso. Per te lo è?». Lui mi rivolse un mezzo sorriso. «Per fortuna ho un buco nella pancia. Ma ci hai già pensato, è vero?». Sorrisi anch’io. «Lo ammetto». «È giusto. Fai bene. Poni che io voglia anche leccarle, queste tettine, ora...» Aggrottai appena le sopracciglia. «Leccarle?». CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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La luce di New York
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Evan McAllister è un pittrice in via di affermazione. Si è appena trasferita a New York quando incontra Ander Ross, che assomiglia al soggetto di un quadro che lei ama molto. Ander, però, è anche il dirigente di una grossa banca d"affari, un uomo influente e una persona per cui, normalmente, Evan non avrebbe nessuna simpatia. È tutto quello che lei non è: pratico e talvolta sprezzante, superficiale, tradizionalista... ma c"è qualcosa di più in lui, qualcosa che Evan non riesce a ignorare. "Posò il telefono sul comodino e si voltò verso di me. «Scusa» disse. Eravamo ancora parzialmente intrecciati. Lo guardai senza alzare la testa dal cuscino. «Di niente». «Dio, ne ho le palle così piene...» sbuffò. Si chinò su uno dei miei seni e mi succhiò un capezzolo. «Ma tu sei bellissima, è chiaro. Che botta di culo... come ho fatto a finire a letto con te?». Gli infilai le mani tra i capelli. Erano un po’ ispidi esattamente come sembravano a vederli. «Avevo voglia di scopare con qualcuno. Era una vita che non lo facevo. È stato pure un po’ strano». Mi posò una mano su una tetta e strinse delicatamente. «Mh, sì. Anche per me. È come se mi fossi dimenticato un po’ di cose. Senti... ora avrei voglia di leccartela». Risi, accarezzandogli la schiena. «Potrei ricambiare» dissi. Ander infilò la testa sotto alle lenzuola e scese verso il basso. Mi ritrovai con il suo uccello a due centimetri dal naso e ne approfittai per dargli un’occhiata. Era decisamente a posto, per quanto mi riguardava." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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L'alchimia del piacere, 1. Zolfo e mercurio
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Vivian Rivers ha lavorato duro per diventare quel che è, un medico del Presbiteryan Hospital di New York. Quando Jas Merrywater, suo mentore e vecchio amico di famiglia, le chiede di andare a visitare un suo paziente privato Vivian lo fa solo per l’affetto che li lega. Nella casa nei boschi in cui va ad assisterlo si aspetta di trovare un anziano disabile, ma si trova davanti un uomo giovane e affascinante... che è stato trapassato da un colpo di spada. Non solo: “l’incidente” è avvenuto quel pomeriggio, ma la ferita è già praticamente guarita. Vivian scoprirà così l’esistenza di un mondo che non aveva mai sospettato, fatto di esseri eccezionali e non esattamente umani. E il suo ruolo, in quel mondo, non è solo quello di spettatrice... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Sei così soffice» mormorò lui, con un sorrisino. «Sarebbe a dire?» feci io, sulla difensiva. «La tua pelle. È così liscia. E sei morbida». Mi strofinò il mento sui capelli. «Sei stata gentile ad aiutarmi. Anche se non eri d’accordo». Gli sfiorai il punto in cui fino a mezz’ora prima aveva una ferita fresca. «E non mi dirai chi sei». «Mmm... Rahel è più o meno il mio nome. Awad no, ma non importa. Non è brutto. E sono...» un lieve sorriso «...se può aiutarti sono un esperto di arte antica. Il lavoro con cui pago le bollette eccetera. Ti dispiacerebbe voltarti a pancia in giù?». «Eh? No, perché?». Mi rivoltai sulla pancia e Rahel scostò il piumino, poi mi spostò il capelli dalla schiena in modo da vedere le mie due voglie al caffelatte. «Eccole qua» disse. Mi sfiorò la scapola destra e io sentii un brivido in tutto il corpo. Non un brivido sgradevole... come un solletico caldo. Poi sfiorò anche la sinistra e di nuovo sentii quella specie di brivido. «È questo» disse lui. «Il motivo del lampo, dico. Sono ancora... mmh... in formazione, mi dispiace». Mi baciò la schiena, in mezzo alle scapole. «Sì, mi dispiace, avremmo dovuto conoscerci tra un po’. Nello stesso tempo... non mi dispiace. Ho voglia di baciarti fino in fondo alla schiena. Ho voglia di... oh, sì». Mentre parlava io avevo sollevato un po’ il sedere, inarcandomi e puntellandomi sulle ginocchia. «Non ho più preservativi» mi comunicò inutilmente. «L’ultimo l’hai vaporizzato. Se lo rifacciamo mi vaporizzerai le ovaie?». Lui rise sottovoce e mi baciò di nuovo in mezzo alla schiena. «Decisamente no. In realtà penso che non succederà più niente di strano. Mmm... ne sono abbastanza sicuro, ma non totalmente». Mi fece scorrere le mani sulla schiena, carezzevole e gentile. A quel punto era inginocchiato o seduto dietro di me, non lo sapevo, e io iniziavo ad averne davvero voglia. Di nuovo."
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Sulla parola
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Erin lavora nell’ufficio per la libertà sulla parola della contea, un lavoro che sua madre continua a definire “di merda”. E, in effetti, provare a far reinserire nella società i criminali appena usciti di galera non è una passeggiata. Quando Walker arriva nel suo ufficio non sembra un caso facile. È un rapinatore, uno che ha fatto dentro e fuori dalla prigione per tutta la vita. Ma dice di aver intenzione di cambiare e Erin gli dà una possibilità. Poi anche più di una possibilità... - "La seguì in camera come... sì, più o meno come un cane lupo che stringe le tue ciabatte in bocca e te le vuole assolutamente consegnare di persona, tutte amorevolmente sbavate. Nel caso di Walker le ciabatte erano un pacchetto di preservativi, che non le consegnò ma lanciò sbrigativamente sul comodino. Poi polverizzò ogni record di preliminari. Non che Erin fosse un’estimatrice assoluta del prendersela con calma – anche perché la maggior parte dei maschi era penosa, quando si trattava di scaldarti per bene prima di iniziare – ma non aveva mai assistito a un disbrigo più rapido di quella che Walker evidentemente considerava una formalità. Quindi, tanto perché restasse agli atti, la baciò. A Erin il cuore iniziò a battere come un tamburo, ma Walker era già passato al preliminare numero due, che poi consisteva nel palparle le tette intanto che si liberava della camicia di lei. Erin si trovò sul letto senza avere idea di come ci fosse finita e scoprì che Walker le stava sfilando anche jeans e slip in un unico gesto. A quel punto ci fu una specie di preliminare numero tre, quando lui le aprì le cosce. Cioè, probabilmente bisognava essere grati per le piccole cose: gliele aprì con le mani invece che direttamente con i fianchi..." CONTIENE SCENE ESPLICITE - SI CONSIGLIA A UN PUBBLICO ADULTO
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Caradoc
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
In un futuro vicinissimo a noi l’Inghilterra è diventata uno stato totalitario, dove ogni libertà individuale è bandita, tutti gli stranieri sono stati cacciati, l’economia è crollata e chi non si rassegna finisce nelle mani della polizia politica. È quello che è successo a Sienna McLane, la cui unica infrazione è stata sposare un suo amico gay per salvarlo dalla “rieducazione”. Riconquistata la libertà a caro prezzo, si è unita alla Resistenza, ma è stata catturata di nuovo. Ora, dopo tre anni di inferno, viene trasferita alla Sezione Speciale, un carcere diverso da tutti gli altri carceri, con un chiostro silenzioso e le celle sempre aperte... un luogo sereno in cui il direttore le dice con semplicità che avrà solo due scelte: collaborare o morire. Sembra che per Sienna tutto sia finito, ma nel direttore della Sezione Speciale c’è qualcosa di insolito. Caradoc Trelease ha la pelle scura e gli occhi pieni di segreti. È davvero un nemico? O è solo un uomo con un obiettivo da perseguire senza pietà? -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- La svegliò il suono della serratura che si apriva. Sienna spalancò gli occhi e li spostò sulla porta. Il Direttore Caradoc Trelease stava entrando da solo, con il mazzo di chiavi negligentemente alla cintura. L’aveva già visto quella mattina e le era sembrato fuori posto, un altro dettaglio inquietante di quella struttura inquietante. Trelease aveva qualcosa di pericoloso e diverso. La prima cosa che saltava agli occhi: non sembrava britannico. La società creata dall’Ordine era molto semplice e nei luoghi di comando non incontravi mai un inglese dalla pelle scura, che fosse di lontane origini indiane, pakistane, o giamaicane. Non incontravi anglo-asiatici, né anglo-mediorientali. Nei posti di comando c’erano sempre uomini bianchi e dai tratti britannici, con gli occhi chiari, le lentiggini, i capelli biondicci, rossicci o color topo, la pelle rosea e la tendenza a mostrare i capillari sul naso. Trelease sembrava nordafricano, con i capelli cortissimi, ma chiaramente scuri, gli occhi di uno strano colore ambrato, la pelle chiara, ma priva di qualsiasi sfumatura rosea. Era bello, in un modo angoloso e mascolino, e anche questo disturbava Sienna. Sienna aveva imparato a temere le cose belle, erano quelle che ti facevano più male.
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Solo un gioco
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Hally Degermark è una giovane sceneggiatrice televisiva la cui prima serie sta per andare in onda. David Ormond è un produttore importante, il cui divorzio dall’attrice Ellen Jacobs è finito su tutti i tabloid. I due si incontrano per caso, restando chiusi nel corridoio di un hotel durante una convention, e tra loro scatta immediatamente l’attrazione. Nessuno dei due vuole una storia seria: Hally sta ancora pensando all’uomo che le ha spezzato il cuore, David non ha nessuna intenzione di impegnarsi con una ragazza tanto più giovane di lui. È chiarissimo che sono troppo diversi e che tra loro sarà solo un gioco, ma a volte i giochi si fanno seri... - "Per un attimo, fu uno di quegli strani momenti. Ormond mi guardava e io guardavo lui, in silenzio. Il cuore mi martellava nel petto e mi resi conto con notevole sconcerto di essere semplicemente eccitatissima. A livello fisico, intendo. Avevo i capezzoli duri e mi sentivo le mutande bagnate. Era assurdo e devastante, ma riflettendoci mi resi conto anche di un’altra cosa: era cominciato prima. Mentre eravamo bloccati tra due porte antincendio, mentre provavamo a fare conversazione... avevo iniziato lì a trovarlo sexy da morire. Il modo in cui parlava e si muoveva, il modo in cui mi guardava, con gli occhi chiari e un po’ sornioni. Il suo odore, o meglio, il lievissimo odore della sua colonia. Mi chiesi se mi ero ridotta così perché era un uomo potente o solo perché, dopo Mike, mi bastava che qualcuno sembrasse trovarmi interessante. Che fosse per il primo o per il secondo motivo, non mi piaceva. Non volevo essere una che si bagna per il potere o semplicemente per un po’ di attenzione." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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L'alchimia del piacere, 2. Nigredo
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Metà del XVII Secolo. Amintha è nella prigione di un piccolo paese sui Pirenei, dove sarà processata per stregoneria. In attesa della sentenza è già stata “condannata” dagli uomini del conte, con l’accusa di essere giovane e bella. Quando Nathaniel de La Forge la incontra per la prima volta di lei è rimasto ben poco. Abbastanza, tuttavia, perché lui si renda conto che è un Seme d’Ombra e la porti via, salvandole la vita. Da quel momento in poi i loro destini saranno legati in un intreccio di passione e reciproche ferite. Nel corso dei secoli, tra le alterne vicende di entrambi, Amintha resterà fedele all’uomo complicatissimo a cui si è legata. Fino ad arrivare ai giorni nostri, quando ogni cosa sembra sul punto di cambiare per sempre... -- ATTENZIONE CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- "«Adesso toccati» disse Nathaniel. «Eh?». «La risposta giusta sarebbe “Sì, mio signore”». Amintha gli lanciò uno sguardo confuso. «Sì, mio signore, ma come...» «Mm... chiudi gli occhi. Dove hai bisogno di una carezza?». «Non lo so. Mi fanno male le costole». «Inizia da lì, allora. Sfiorale. Accarezzale». Lei lo fece. Provò una lieve fitta di dolore, seguita da una sorta di benessere. Il suo corpo era caldo e ancora saturo di energia, sfiorarlo era piacevole. «Un seno, ora. Mh-mh. Quella tettina lì va benissimo. Strofina il capezzolo con il palmo della mano... chiudi le dita sulla mammella... stringi. Piano. Palpala... massaggiala. Che cos’era?». Amintha aveva aggrottato le sopracciglia, se ne rese conto un istante dopo che Nathaniel gliene ebbe chiesto il motivo. «Non dovreste guardare» spiegò. «No?». «È... privato». «Quindi non ti piace che guardi. Nemmeno una piccola parte di te». «Non è questo, è che... se ora continuo, no? Ho capito che cosa volete che faccia. Posso farlo... se non guardate». «Mh-mh. Chiudo gli occhi, se me lo racconti tu». Amintha si mordicchiò il labbro inferiore. Non sapeva se così fosse meglio o peggio. Le faceva piacere che lui non si fosse semplicemente alzato, che non avesse interrotto quella specie di gioco. «V-va bene. Quindi ora continuo così per un po’, diciamo. È come quando impasti, ma alla fine». «Alla fine». «Sì, quando la pasta è già lievitata e morbida». «Non è tutta morbida». Lei sospirò. «No, è come... un’uvetta». «Il capezzolo». «Sì». «È eretto?». «Sì». «Che cosa provi?». «È... gradevole. Ho voglia di continuare a impastare e di stringere tra le dita... il chicco di uvetta. Ma...» La voce di Nathaniel era vicina al suo orecchio, ma non era invadente. Con gli occhi chiusi, era come una presenza incorporea. «Ma c’è un’altra parte che richiede la tua attenzione, è vero?». «S-sì». «Hai piegato le ginocchia? Hai aperto le cosce?»."
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Trasgressione
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Per Chris Keller la routine è fondamentale: accompagnare il figlio a scuola, andare al lavoro, riprendere il figlio a scuola, portarlo dalla madre e dal suo nuovo compagno quando è il loro turno, non creare scossoni in un equilibrio ottenuto a fatica... Le sue storie sono sempre brevi e inconsistenti, lui stesso spiega alle sue partner al primo appuntamento che non vuole complicazioni. E con Alexis... sembra che sarà più o meno come con tutte le altre. Certo, Alexis non è nata donna. È qualcosa di diverso, qualcosa di forse esotico, ma non troppo. Chris è un progressista, non ha pregiudizi. Se Alexis un tempo era un uomo, per lui non ha importanza. Ora è una splendida donna, e comunque sarà una storiella come le altre. Un tocco di trasgressione. Ma le cose non sono come sembra, non vanno come pensa, non si possono controllare. Tutto è complicato e bellissimo, difficile, fragile, eccitante. La vera trasgressione non è quella che Chris immaginava... e forse è meglio così. -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Quando Alexis gli aprì la porta di casa, lui le allungò un mazzo di fiori. «Non posso crederci» disse lei, con un sorriso felice. Si fece da parte per farlo entrare. «Ho pensato che se proprio andasse tutto malissimo, almeno ti ricorderai che ti ho comprato dei fiori». Lei rise sottovoce e lo guidò verso l’interno dell’appartamento. Dispose i fiori in un vaso sull’isola della cucina, in silenzio. Chris era teso e arrapato in misura uguale. Aveva paura che tutto si sarebbe sgretolato molto in fretta e aveva altrettanta paura che non lo facesse. Alexis aveva i capelli raccolti in un nodo lasco, gli occhi bistrati di scuro, le labbra truccate. Aprì un mobiletto e gli servì un dito di vino rosso. Ne bevve un sorso anche lei, guardandolo. «Penso che dovresti dirmi che cosa vuoi che faccia. Credo che renderebbe le cose... più facili». Lui annuì. Deglutì. «Potresti... scostare un po’ i lembi di quella vestaglia. Farmi vedere le tette». Alexis lo fece. Scostò appena uno dei lembi e Chris vide... il suo petto che si alzava e abbassava veloce, il piccolo seno tondo, adolescenziale... Posò il bicchiere e le si avvicinò. Le sfiorò la mammella con le nocche di una mano. «Sei così bella». Lei socchiuse le labbra, quella maledetta. Sospirò silenziosamente. «Andiamo in camera» decise Chris. Alexis lo guidò lungo un corridoio. Era come se si fosse messa a sua disposizione e anche quello lo eccitava, in quel momento particolare. «Ti... ti spogli?» le chiese.
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Ferite
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dopo la morte del padre, Deane vive nella casa di famiglia con l’unica compagnia dell’anziana domestica, mandando avanti l’allevamento di cavalli di famiglia. Ma durante una bufera di neve, nelle stalle trova un uomo riverso e ferito. È Irial O’Donnell, duca di Clanaghal, signore delle loro terre, abile stregone. Deane lo soccorre e lo cura, senza sapere che questo cambierà per sempre la sua vita. O’Donnell è stato tradito e quasi ucciso e ora i suoi nemici lo cercano per eliminarlo per sempre. Deane lo nasconde e presto diventa evidente che O’Donnell prova qualcosa per lei: un’attrazione forse inappropriata, che rischia di ferire entrambi più di quanto abbiano messo in conto. E neppure tutta la magia del mondo potrà rimettere le cose a posto, dopo... - O’Donnell voltò la testa dalla sua parte. La guardò con lo sguardo velato dalla febbre, ma non disse nulla. Invece, le posò una mano sulla pancia. Deane sapeva che non era appropriato, ma le piaceva troppo per mettersi a protestare. Lui la accarezzò gentilmente, continuando a guardarla con gli occhi socchiusi. Sentiva il suo fiato sul viso, fresco. La mano di lui scese. Iniziò a tirarle su la gonna. «Che cosa...» sussurrò. Ma non voleva che si fermasse. Voleva stringersi a lui e voleva che continuasse a toccarla. «Niente di irreparabile» rispose lui. Ormai le aveva sollevato del tutto la gonna e la sua mano si stava infilando dentro alle alte mutande di lana di lei. Deane deglutì disperatamente, emettendo un suono confuso. Lui la accarezzò tra le gambe, tra i riccioli bagnati della sua parte più intima. La accarezzò piano e Deane sentì un piacere nuovo, inspiegabile, bruciante. Aprì le cosce per permettergli di raggiungerla meglio. Chiuse gli occhi e sospirò. Era così... bello. Sentì le sue dita che la accarezzavano, la titillavano, premevano sull’esterno del suo sesso fino a farle emettere un suono simile a un lamento. Quando sprofondarono nell’apertura bagnata e sensibile tra le sue gambe, Deane riaprì gli occhi per guardarlo. «Come supponevo... sei bella, quando godi» mormorò lui. CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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I divorziati
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Dee è socia di maggioranza di un importante studio legale londinese. È giovane, è bella, è professionalmente appagata... e ha divorziato da poco da un uomo invidioso a morte del suo successo. James Rutherford è un accademico di fama, un ex-consulente del governo, una persona influente... e ha appena divorziato dalla donna con cui è stato sposato vent"anni. Quando si incontrano entrambi sono sospettosi e prevenuti, ma tra loro c"è subito una chimica grandiosa, nonostante le differenze ideologiche e politiche. Basta questo? È sufficiente la passione? Ma non è la passione a spaventare entrambi... "James alzò la testa per guardarla stesa davanti a lui, con le gambe aperte e il busto inarcato. «No, anzi. Dovrebbero arrestarti». Riprese a leccarla, penetrandola con la lingua e con le dita. Dee spinse il bacino verso di lui e lo implorò molto poco elegantemente di fotterla. Lui la mordicchiò un po’, facendola gemere più forte. Si alzò, lasciandola ansimante sul letto e andò al piccolo frigorifero della stanza. Prese una bottiglietta di Evian Pure, la stappò, bevve un sorso, aprì la porta del bagno e rovesciò nel lavandino il resto del contenuto. Salì di nuovo sul letto con le ginocchia. «Guarda» le disse. Dee allargò le cosce e lasciò che lui appoggiasse il collo gelido della bottiglia nell’apertura della sua fica. Il contatto con il vetro freddo la fece ansimare. «Continuo?» chiese lui. Dee annuì." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Il nemico
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Da quattro anni la Namdvara è sotto il giogo degli invasori di Dhenes. La conquista delle placide vallate namdvariane è stata brutale e i nemici non hanno risparmiato efferatezze e violenze. Quando uno degli invasori, durante una tempesta, entra in una locanda e trascina con sé in una camera una viaggiatrice, Radina, tutti pensano al peggio... ma nessuno fa nulla per difenderla. In realtà Alek, il nemico che l’ha obbligata a seguirlo, è solo ferito. A gesti le fa capire di aver bisogno del suo aiuto e Radina non riesce a rifiutarsi curarlo. Il corpo di Alek, snello e muscoloso come quello di un cane da caccia, la riempie di turbamento. Il giorno dopo ognuno se ne va per la sua strada, ma il gruppo di viandanti con cui viaggia Radina viene assalito da dei banditi. Nel frattempo nelle pacifiche valli di montagna è scoppiata la ribellione e gli invasori vengono cacciati. Alek dovrebbe combattere con i suoi uomini, ma si trova di nuovo davanti la ragazza dagli occhi gentili che l’ha aiutato nonostante fosse il nemico... e ora è lei ad aver bisogno di aiuto... -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- «Aspetta» le disse. La sorresse per il braccio sano e la aiutò a sedersi. Andò a prendere i vestiti che si era procurato per lei. L’aria del mattino era ancora fredda, così Radina non si liberò del tutto della coperta, mentre lui la aiutava a indossarli. Quel vedere-e-non-vedere del suo corpo bianco e sodo fece affluire con prepotenza il sangue all"inguine di Alek, come in precedenza non gli era mai successo, neppure quando l’aveva vista completamente nuda. Continuò a comportarsi come se nulla fosse, sperando che lei non se ne accorgesse. Radina, da parte sua, fece ben attenzione a non dimostrare di averlo notato, ma le tornò in mente l’immagine del corpo bruno di lui e l’idea, con suo vago sconcerto, la riempì di languore. Quando lei fu vestita, Alek la accompagnò fino all’asino. Radina immaginò che si fosse liberato del cavallo perché lo identificava subito come soldato nemico. Per lo stesso motivo, notò, Alek aveva arrotolato strettamente il proprio mantello di pelle e ne aveva indossato un altro di tela grigia. Radina lo tirò per un gomito e lui si voltò dalla sua parte. «Cosa?» domandò, spazientito. Lei posò la mano sul pomo della spada di lui. Alek chiuse gli occhi. «Ah, dannazione». Radina gli slacciò il cinturone. Aveva ragione lei, ovviamente, la spada l’avrebbe tradito. Ma in quel momento sentire le sue mani sulla fibbia gli procurò una seconda fitta di desiderio, dolorosa e improvvisa. Non riaprì gli occhi. Aspettò solo che lei finisse.
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Subtle Signs
Updated at Mar 19, 2020, 05:46
From Spain in the Moors Era, to Scotland in the 15th century, from 18th century Germany to modern London, the lives of the vampires and the werewolves that we know have many secrets. What is the connection between Tyr, the albino vampire and Eno, the African blood eater? Who was the Scottish woman who reminded Adrian of Sarah? How did Vlan and Myra become what they are? Is Anne, Harry’s bodyguard, only a faithful she-wolf? Who betrayed both species by handing over Sarah’s son to the Observers? A long journey through the centuries and through the darkest shadows of passion, but also through timeless feelings that tie all beings together, whether they are human or not. The final chapter of the Little Black Chronicles. -- EXPLICIT CONTENT -- He turned around. Anne was approaching him and it was clear she wanted to speak to him. He stuck his hands in his pockets and waited for her to reach him. ‘Sir…’ she said, stopping a few feet away from him, ‘…I smelt you out here and…’ Harry sniffed the air more attentively. Well, he was almost flattered that she was still turned on. Anne blushed, taking a small step back. ‘Well, regarding this morning… and… I’m sorry, sir, I didn’t…’ Harry shrugged. ‘It’s her smell. She is intoxicating,’ he said. ‘And you are too,’ he added turning his back on her. He walked calmly towards the back of the house. Anne stayed where she was, obviously undecided. ‘It’s up to you,’ Harry specified, turning somewhat before carrying on. He heard her footsteps behind him. There was no need to add anything else. He entered the back door and hallway, which was rather bare. In a corner there was all the gardening equipment hung up on the wall and a cupboard that had who knows what inside. Stuff that his employees used, probably. Anne entered behind him and closed the door. She looked around, she looked at him, then she rested her elbows against the wall, pushing her bum outwards. Her smell, now that they were in a small space was… significant. Harry got a slight head rush, while he approached her. Standing up behind her, he unfastened her trousers and he lowered them to under her buttocks. She had a nice, firm behind, among other things. A really beautiful behind. All of Anne was rather appealing really, even if she couldn’t hold up to Sarah’s standards. Sarah was beautiful from the tip of her hair to the tips of her feet. Sarah made you hard even by just looking at a photograph of her. Anne was… excited. And thus exciting as a consequence, for any other wolf. She was willing to mate. She was… well, a human would have defined her as wet.
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The White Vampire
Updated at Mar 19, 2020, 05:46
After little Sean’s birth, Sarah is forced into hiding on an island in the North Sea. The Observers (the humans who want to profit from the vampire and werewolves special powers) are on her trail. Not even on this island are Sarah and her son safe. Sarah will have to entrust her life to the most enigmatic of all the vampires on the council. His real age is unknown to everyone. But only thanks to him and his blood, she could achieve revenge. Vampires feed on three emotions: pain, pleasure and fear. Sarah will experience them all, in a race against time. The third chapter of the four-part series of The Little Black Chronicles. -- EXPLICIT CONTENT -- Tyr seemed to find this amusing. ‘Everyone had their favourite flavours, don’t you think? But if the idea disturbs you, then I’ll just bite you. It ends the same way anyway.’ I could not understand what he was saying. There was nothing new about this. I never understood when Tyr spoke to me. He closed his eyes. He seemed tired. As I had already gathered previously, Tyr didn’t reason like most people. He reasoned using a more antique logic and communicating his logic probably depressed him. ‘Yes, it does,’ he confirmed. ‘But it’s not your fault. I wanted to say: do you know I’m more than three thousand years old?’ ‘What?’ I said again. ‘Fuck,’ I said, surely not bettering the impression he had of me. He smiled. ‘In reality, I don’t know. I don’t remember my childhood. I remember only being an adult already. Who knows how old I am. I don’t remember… my mother.’ I felt sorry for him. Everyone should remember their mother, even though there are some exceptions. I suppose there are people who’d prefer not to remember their mother. But generally… ‘Alright,’ I said. I went to get Sean. He was scampering in his body suit, transformed in his wolf version. He transformed so silently that I always missed the transition. And he didn’t stay long in his wolf form. ‘Mm-Hm. Very impressive, but now I’d like you turn back to your human form, if you want breakfast that is.’ Sean let out a sort of whimper and turned back into being an infant. It was exhausting at times. I picked him up and I sat next to the bed. In truth I didn’t care that Tyr would drink the same blood my son would drink. I just simply didn’t think that vampire adults were interested in love. Not on a nutritional level anyway. I gave up trying to understand and I stretched my arm out towards him. Only afterwards did I remember that Sean was used to drinking from my bosom and that Tyr would have seen it. Oh, fuck it, I thought. He was three thousand years old, right? I’m sure he’d seen some titties in his life. He had the decency not to comment even though he smiled slightly. Sean attached himself onto my breast, after a few seconds I felt Tyr bit me on my wrist. At that moment I understood. Fuck, I thought, scrunching up my eyes. Oh, fuck. It was like… low voltage electricity. From my wrist it irradiated outwards to my whole body with absolute clarity. Sean let out a vague questioning noise. Of course he did. He removed his mouth and he slowly drooled on me, he looked perplexed. ‘Tyr… stop…’ I gasped. Tyr moved away. Thank God he didn’t lick me to heal the wounds from his teeth, because I think I would have fainted.
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My Favourite Nightmare
Updated at Mar 19, 2020, 05:46
Sarah Adams had not been lucky in life. One night, two unsettling strangers with pale skin and sharp teeth kidnap her. She soon discovers a new world she had no idea existed. She’ll be trapped in a cruel and bloody world, in a never-ending war between supernatural beings, and in sensual and bloody games. Chapter one of the four-part Little Black Chronicles Series. -- EXPLICIT CONTENT -- I followed him into the bedroom. His bedroom, probably. When we entered, he turned on a few small side-table lamps, lighting up the surroundings. The bed was large and round, perfectly in the centre of the room, which was also circular, with two open bay-windows that allowed the cold night air to enter. Adrian closed both of them and closed the curtains. At the base of the walls there was a blue cupboard, which matched the furnishings. The floor was composed of old wooden beams, left raw, antique and covered in some places by different Persian rugs. He told me to lie down on the bed. I did. Looking up I saw that the ceiling was one big mirror, like on the set of a porno movie. I began untying my blouse, scared. Adrian took my left wrist and he took it to his mouth before I could even understand what he wanted to do. He quickly bit me and I felt the painful sting of blood being sucked out of me. I began to shake. ‘It really is divine,’ he said, lifting up his mouth. ‘I couldn’t resist the temptation. Now calm yourself down. Today I don’t want to hurt you. Not even one bit. I shall be kind and proper and I want you to feel pleasure like you have never felt before, so you don’t need to fear anything.’ He bent over my wrist and licked it. There must have been some of his blood mixed with his saliva because slowly the bite marks disappeared. He sat down and took off my shoe. He stroked my leg. ‘Undress, Sarah,’ he said. I wasn’t at all calm and his little speech hadn’t convinced me, but knowing what my other options were, I decided to undress. I mean, he did just say he wasn’t going to hurt me. I believed that. It still could have been horrible and I was sure it would be, but at least I wouldn’t have suffered physically. I took off my skirt, blouse and stockings. I unhooked my bra and slipped off my knickers. Naked, I lay on my side and I looked at him. Adrian took off only his suit jacket, that’s it. ‘Let’s see…what do you enjoy?’ he smiled, coming closer to me. ‘What could this little pet with retreating nipples enjoy?’ he asked, whispering, beginning to kiss me right on the nipples. His tongue tickled me delicately, coaxing my nipples back out. He massaged my breasts with his hands, and then let them slide all over my body. I relaxed a little. It wasn’t terrible. ‘Oh thank you,’ he laughed. ‘Very kind of you!’
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