Lei è una governante, lavora nella casa di un ricco mafioso, lui è sposato da tre anni. Lei è sempre stata una ragazza molto riservata, una giovane adulta che fa le pulizie e cucina per il suo capo, ma al di là di quello non ha mai fatto sapere nulla di sé stessa. Qualcosa, però, le sta per cambiare la vita... -DESCRIZIONI HOT E SCENE DI VIOLENZA-
Sarah Adams è fuggita dalla Scozia per dimenticare una brutta esperienza, ma a Londra la attende di molto peggio. Si troverà coinvolta nella lotta secolare tra vampiri e lupi mannari, solo per scoprire che sono sempre gli esseri umani i predatori più temibili. Ma non tutto è da buttare, nella nuova vita di Sarah. Anche tra gli esseri sovrannaturali si trovano persone interessanti. E uomini sexy. Molto sexy. Forse persino troppo per far bene alla salute. La raccolta che riunisce i primi quattro romanzi delle Little Black Chronicles: -Il mio incubo preferito -Nella tana del lupo -Il vampiro bianco -Segni sottili - "«Potresti... ecco... stare fermo?» mormorai. Mi alzai su un gomito. «Sei così bello. Potresti... lasciar fare a me, solo per oggi?». Lui sbatté le palpebre, perplesso. «Non dubito che tu possa riuscire a farmi godere, con un po’ di impegno, ma non vivo di autotrasfusioni, se capisci quello che intendo». Sorrisi. «Piacerà anche a me. Davvero. Posso farti da colazione, pranzo e cena... non è un problema, per me. Posso anche farlo volentieri e produrre quintali delle sostanze più ghiotte del mondo... ma stasera lasciami fare a modo mio». Lui sbuffò e fece un gesto come a dire: “Accomodati”. Mi accomodai. Per prima cosa gli slacciai il pezzo di sopra di quell’elegantissimo pigiama di seta. Ne aprii i lembi, denudandogli il petto. Era pallido, dalla carnagione perfetta, con i muscoli definiti e armoniosi. Iniziai a baciarlo partendo da una clavicola. Adrian rimase fermo proprio come gli avevo chiesto, con gli occhi socchiusi, tranquillo. Lo baciai e lo accarezzai. La sua pelle aveva una consistenza unica, serica ed elastica nello stesso tempo. La leccai, cercando di definirne il sapore. Qualcosa di pulito, di fresco. Quello era un altro fatto sorprendente: non era caldo. Non era neanche freddo, strettamente parlando. Era della temperatura degli oggetti. Nei film dell’orrore quelli come lui sono dei cadaveri ambulanti, ma Adrian non aveva nulla del cadavere. Piuttosto, sembrava una statua. La perfetta riproduzione di un corpo umano maschile molto gradevole. Esplorai ogni centimetro del suo torace, scendendo sempre. Lui rimase fermo come promesso, tranne quando gli diventò duro. Lo spogliai completamente. Lo leccai completamente, fino alla punta dei piedi, fino alla punta delle dita." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
Tre vicende ambientate a corte, in palazzi fantastici o cupi, ma sempre in grado di risvegliare la fantasia di chi legge. Tre sovrani da servire, accontentare, eccitare e... conquistare. E tre giovani donne disposte ad aprirsi al piacere. Contiene i romanzi: -Iniziazione al piacere -La Rondine Rossa -L’amante di Bastel -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- C’è chi dice che l’assassinio sia un’arte. Rondine Rossa non era mai stata d’accordo. Eppure, se qualcuno avesse potuto fregiarsi del titolo di artista dell’omicidio, quella sarebbe stata lei. Nella sua quindicennale carriera aveva ucciso ogni possibile obbiettivo. Aveva avvelenato paranoici che stipendiavano quattro diversi assaggiatori e aveva accoltellato uomini che non lasciavano che nessuno gli si avvicinasse a meno di tre passi. Aveva abbattuto come bestiame individui tre volte più grossi di lei e aveva soffocato nel sonno persone che si vantavano di non dormire mai. Non era arte. Era il suo lavoro, l’unico che conoscesse. Era il secondo giorno di un novembre ventoso. I corridoi del Palazzo della Ruota erano troppo freddi, mentre li percorreva in punta di piedi, nei suoi abiti da cameriera. Anche quello faceva parte del suo lavoro: sapere come camminare. Entrare nel Palazzo della Ruota aveva richiesto tutta la sua abilità. Quindici anni di esperienza, comunque, pensò, sospirando appena. Non era poco. Non aveva ancora compiuto trent’anni. Sgattaiolò nell"appartamento del reggente da una finestra. Atterrò sul pavimento senza un rumore. Assi di legno lucido, le dissero i suoi piedi. Più avanti dovevano esserci dei tappeti. Rimase ferma dietro alle tende ascoltando i rumori. Non ce n’erano. O meglio, un rumore c’era, debolissimo. Qualcuno che respirava lentamente, a cinque o sei metri di distanza. Non era nemmeno un rumore, era quasi un’impressione. Cancellò dalla sua mente ogni elemento estraneo al suo compito. Al suo lavoro. Non era arte. L’arte dà all’artista un’emozione: gioia, tormento, non importa. Rondine uccideva senza provare niente, nemmeno la legittima soddisfazione per un lavoro ben fatto. Il reggente respirava piano. L’aria della stanza era caldissima, secca. Rondine si rese conto che aveva cominciato a sudare. Prese dall’interno della manica il sottile filo piombato con cui avrebbe garrotato il reggente e iniziò ad avvicinarsi. Doveva essere a letto. Dormiva. Non si vedeva assolutamente niente. Rallentò ancora. Non doveva fare rumore. Non ne fece. Il respiro di Fedor Grayson ora era vicino. Un respiro leggero, lento. Rondine si passò un’estremità del filo nella sinistra, tenendo l’altra con la destra. Doveva essere a un paio di metri dal reggente. Pochi secondi. Un uomo gridò. Il reggente, che dormiva.
La peccaminosa Madlen, personalissima trasfigurazione del personaggio di Maria Maddalena, al tempo creò un enorme scandalo. Un ciclone di critiche si abbatté sull’opera definendola immorale e pornografica. Esagerazioni dell’epoca. Dietro il lusso dei casinò, dei cocktail nei locali eleganti, della vita mondana, della ricerca di sensazioni forti come la corrida, Guido da Verona descrive, da profondo conoscitore dell’animo umano e in particolare di quello femminile, i turbamenti della ricerca amorosa, della passione, della sensualità. L’itinerario sessuale, che non esclude saffici amori tra maliarde e la riduzione degli uomini a meri ornamenti, troverà il culmine in una mistica tappa a Lourdes che segnerà l’inizio di un nuovo cammino.
Nel paese di Dragorma, in un’estate di tanti anni fa, un ragazzo di diciannove anni s’innamora di una coetanea. Sembra una storia come tante altre, quasi banale; ma la vita non è mai semplice come appare e una serie di avvenimenti imprevisti travolgeranno la vita del protagonista, Davide Dallaspina, dell’amata Cosetta e di quasi tutto il paese. A chi appartengono le enormi impronte che compaiono nottetempo nell’orto della vecchia casa? Cosciente e responsabile, leggermente introverso, leale ma non ingenuo, vitale e coraggioso: Davide è, a sua insaputa, una forza della natura. Il romanzo lo coglie nel momento fondamentale del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Ma vi è anche un altro passaggio fondamentale: quello del paese, Dragorma, che è ormai uscito dall’antica civiltà contadina, ma non è ancora entrato nell’era dei telefonini e dei computer che sorgerà qualche anno più avanti, e che per il paese significherà l’arrivo della vecchiaia.
Tutto comincia con un attentato inspiegabile. Qualcuno, alla Conferenza sulla Fame nel Mondo, droga il cibo di tutti gli invitati. Capi di stato, ministri, ambasciatori, giornalisti, impiegati... e Hanna Faye, ex- étoile, ora ambasciatrice di buona volontà. Mentre il mondo le vortica attorno in un caleidoscopio di colori, Hanna finisce a letto con il primo ministro della sua patria natale, le Svetlands. È l"inizio di una relazione improbabile, sotto agli occhi dell"opinione pubblica, molto fisica e poco romantica. E la politica inizia presto a chiedere il suo tributo. Hanna scoprirà che cosa si annida nel cuore di una nazione e di chi la governa: un mondo gretto e carnale, attraversato da improbabili sfumature di sensibilità. (Precedente edizione: Power Station - Il palazzo del potere, Fiona Gray) - "«Vent’anni di politica allenano all’autocontrollo. Se tu quella sera fossi stata perfettamente lucida, sarei riuscito a scappare, credo». «Saresti riuscito a scappare prima di mettermi una mano sulla coscia?» chiese lei, abbastanza incredula. Lui le mise una mano sulla coscia in quel momento, sotto alla tovaglia. Risalì lentamente tra le sue gambe, accarezzandola al di sopra degli slip. «Sì, penso di sì. Non so come me la sarei cavata, dopo. Per fortuna eri bagnata e desiderosa di salire in camera con me». Hanna fece una piccola smorfia. «Credo di esserlo anche ora». «Anch’io» sorrise lui. Le scostò gli slip e le infilò due dita dentro. «Ma, vedi, siamo in un luogo pubblico. Non ti rovescerò sul tavolo, anche se vorrei. Invece, ti farò scegliere: continuo o chiediamo il conto?». Lei si mordicchiò un labbro. «Quanto è veloce, quella macchina?». Negli occhi dell’altro passò un lampo divertito. «Quella macchina non supera mai i limiti di velocità». «Allora continua» concluse lei." CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
In questa storia avvincente ci sono zombie, mostri primordiali, un fantasma, l’anticristo, i ratti del sottosuolo di Boston e un dio che resta inerte nell’angolo di una chiesa finché non decide di folgorarti e spaccarti in due. Per fortuna, o per sfortuna, sono tutti nella testa e nei disegni di Roy Cerri, un adolescente che cresce in una famiglia ferita mentre matura il sogno di un amore diverso da quello che si immaginava. Nel suo viaggio tra una forma e l’altra del desiderio, Roy scopre bisogno di essere amato e compreso per quello che è. Ogni tanto tra le pagine appare Marylin, che lo guarda sorridente da una foto e in qualche modo gli mostrerà la strada da percorrere per diventare ciò che vuole.
Manoela Roderighi è bellissima e attira gli sguardi e i desideri di ogni uomo che la vede. Di lei si invaghisce il duca Dani di Bagnasco. Nonostante ne sia ardentemente ricambiato, il giovane aristocratico è tormentato dalla gelosia e l’ansia di sapere tutto gli fa scoprire torbidi nel passato e nel presente della fanciulla amata. Vicende in cui è coinvolto un cugino di Dani, il marchese Michele Barra, un uomo dissoluto, deciso a tutto pur di possedere la splendida Manoela. Una appassionante storia ricca di colpi di scena che stringono i protagonisti, e con essi il lettore, in un vortice di sensazioni, di stordimenti. Ogni sentimento si stravolge nella corsa affannosa per il possesso passionale della magnifica creatura che, pur travolta dal vizio, dalla corruzione, come li definisce Zuccoli, sembra attraversarli con un candore angelico che contribuisce a farla desiderare ancor di più. Un sublime romanzo da cui, nel 1975, il regista Giuseppe Patroni Griffi trasse un film di successo interpretato dalla incantevole Laura Antonelli e da Terence Stamp, Ettore Manni, Duilio Del Prete, Michele Placido, Marina Berti e, nei panni di don Michele Barra, lo straordinario Marcello Mastroianni. Un pregevole sito web dedicato a Laura Antonelli si chiama proprio www.divinacreatura.com
Elena e Luca sono una coppia unita e innamorata, capace di vivere la sessualità in modo emozionante e coinvolgente, dove il cuckoldismo di lui si armonizza perfettamente con l’esibizionismo di lei. La loro sincerità, il loro disinteresse, la loro gioia di vivere procurano alla coppia molti cari amici. Tra questi, Sergio, che ha perso una donna a lui molto cara, sembra ritrovare la sua amata attraverso Elena, mentre l’anziano e potente Jonathan rivive grazie a lei alcuni momenti esaltanti della sua giovinezza. Tanti altri personaggi vengono in contatto con la giovane coppia, e tutti sono colpiti dalla loro bellezza esteriore e, soprattutto, interiore e dalla loro generosità. Soltanto il padre di Luca faticherà ad accettare le scelte del figlio, per molto tempo. Forse, per troppo tempo.
Antonia “Tony” Darren è alla sua seconda ferma con la missione di pace interforze in Harbat. Non fa più parte della fanteria, ma della polizia militare e sta per iniziare un nuovo incarico sotto il comando dell’agente speciale Reich. Si rende presto conto che quasi tutti adorano il suo nuovo superiore – e la sua compagna LeRoy ne è completamente cotta. Il problema è che Reich non sembra interessato a nessuna, come se avesse fatto il voto di restare solo. Ma è davvero così? O ha solo paura di essere nuovamente ferito? Nessun militare di stanza in Harbat è un cuore tenero, ma l’attrazione tra lui e Tony è impossibile da ignorare e a volte le apparenze ingannano. Come nel caso di Reno Wyte, Royal Marines, un cane pazzo che non perde occasione per fare a pugni o infastidire le colleghe. Ma davvero è così pessimo? O costudisce un segreto che non vuole ammettere neppure con se stesso? Il compagno di unità di Tony, Mitch Calogero, potrebbe trovarsi a scoprirlo... Nel frattempo, un giovane soldato è stato rinvenuto morto in un bagno della base, forse suicida, e sta alla squadra di Reich indagare... per scoprire se è vero il detto che in amore e in guerra tutto è lecito. ATTENZIONE: NON E' IN CONTINUITY CON LA SERIE "SESSO&POTERE", HA SOLO LA STESSA AMBIENTAZIONE -- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -- Lui non rispose. Antonia si voltò a guardarlo e vide che era pensieroso. «Va tutto bene, signore? Non ha risposto». «Mh? Sì, tutto bene. Ci stavo pensando. Al paternalismo e... ad altre cose. Non lo faccia». «Che cosa?». «Flirtare. Aveva freddo, questo è tutto. Non flirti con me, per favore». Di primo acchito le sue parole bruciarono. Avrebbe voluto rispondergli seccata che nessuno stava flirtando e di non darsi troppe arie. Ma la verità era che aveva flirtato, senza neppure rendersene conto e che lui era stato chiaro e diretto, e non aveva alcuna intenzione di offenderla. «No, signore. Ha ragione» mormorò, quindi. Ora era piuttosto imbarazzante. Essere lì, sotto il suo braccio, con i capezzoli duri e la consapevolezza che non era solo per il freddo. E una seconda consapevolezza: a lui non interessava. Non era attratto da lei e non la desiderava. Anche se Tony non ne era del tutto sicura. La mano di Reich le penzolava dalle spalle, ora, e la punta delle sue dita le sfiorava la sommità di un seno. Casualmente. Certo, lui non se ne accorgeva neppure. Tony si concentrò sul suo braccio. La leggera tensione dei muscoli. No, Reich stava piegando leggermente più del dovuto il gomito apposta perché le sue dita sfiorassero casualmente il seno di lei. Rise. «Che bugiardo».