2. Quando mi svegliai la primavera inondava la stanza. Dalle finestre penetrava una luce chiara, perfetta, e nell’aria si sentiva il canto degli uccelli. Owen era morto, Rodd era morto, tutti gli uomini che erano con noi erano morti. Era successo solo due notti prima. La primavera, pensai, non aveva il diritto di inondare la mia stanza. Mi alzai e osservai alla luce del giorno i mobili eleganti e gli arazzi delicati. Era una prigione confortevole, non potevo negarlo. Era un altro dei motivi che me la rendevano così insopportabile. Se fossi stata buttata in una cella umida e spoglia sarebbe tutto sembrato più giusto. Indossai gli abiti frivoli che un valletto aveva preparato per me. C’era una guardia di palazzo, fuori dalla mia porta, ma si limitò a rivolgermi un cortese cenno di salut