6. Il mago, Eres, arrivò quella sera, accompagnato da Romal. Il luogotenente aveva ancora un’espressione scocciata. «Avete passato un buon pomeriggio, sì?» chiese, vagamente sarcastico. Wymar non raccolse. «Ottimo» rispose, con un sorriso solo di bocca. Rivolse la sua attenzione al mago. Era un uomo non più giovanissimo, con la barba rada e grigiastra, una tunica da lavoro e dei calzoni un po’ troppo larghi. «Grazie per essere venuto». Il mago si strinse nelle spalle. «Non oserei mai non avere tempo per te». Wymar prese atto dell’attestazione di importanza con un cenno. «Romal, puoi andare. Domattina ci vedremo all’alto comando». Romal si accigliò. «Lord Epsos...» «Niente Lord Epsos. Stasera devo occuparmi di questa faccenda. Domattina sarò tutto tuo. E di Emmer, visto che non pos