4. La mattina seguente mi alzai con il mal di testa e con l’umore sotto i piedi. Mi trascinai fino in bagno e presi atto che avevo i capelli di un’aborigena australiana, due borse giganti sotto gli occhi e la carnagione spenta di una che ha fumato per vent’anni. Non avevo mai fumato in vita mia. Decisi di fregarmene e arrivai ciabattando fino in cucina. Un attimo prima di entrare mi ricordai che la sera prima avevamo lasciato i piatti sul tavolo e quindi ora la stanza avrebbe avuto uno sgradevole odore di salmone stantio e contorno inacidito, perché figuriamoci se Conrad aveva sparecchiato. Subito dopo dovetti pentirmi dell’ultimo pensiero, perché in realtà era tutto pulito e splendente, sulla piastra c’era un bricco di caffè e nell’aria aleggiava l’odore di qualcosa di dolce, qualcosa