Sidor guaì di dolore. Tornò a stendersi sulla schiena e scostò il piumino. «Abbi un po’ di pietà» disse. Lo guardai. Dovevo ammettere che faceva impressione. Da un certo punto di vista faceva anche male a vedersi, mentre dall’altro era orribilmente eccitante. Era orribilmente eccitante averlo attizzato fino a quel punto. Aveva il cazzo duro. Be’, durissimo. I tagli si erano riaperti e i cerotti si erano staccati. Il glande spuntava dall’ammasso di lividi che costellava l’asta e il prepuzio, rosa scuro e pulsante. Che fosse doloroso si vedeva a occhio nudo, ma era anche uno spettacolo stranamente soddisfacente, come ho detto. Mi chinai su di lui e gli presi il glande, solo il glande, tra le labbra. Lo leccai gentilmente e Sidor strinse la parte subito al di sotto tra indice e pollice, in