3.
Rispetto a Bronislav e i suoi scagnozzi, questi furono più sbrigativi ed efficienti. Sfondarono la porta sul retro ed entrarono armi in pugno. Ricostruii tutto questo a posteriori, perché sul momento scoprii solo all’improvviso di avere la canna di una pistola premuta contro una tempia. Un attimo prima ero abbracciata al mio sequestratore, un attimo dopo il poco senso che aveva quella situazione veniva spazzato via da una situazione ancora più assurda. Mentre ci tenevano sotto tiro, uno di loro tramortì Sidor con il calcio della sua pistola. Poco dopo toccò a me. Mi sembrò che la testa mi esplodesse in mille pezzi e poi vidi tutto nero.
Quando mi risvegliai la prima cosa di cui fui consapevole fu il dolore. Un pulsare sordo, ma violento. Ebbi un conato di vomito, che in qualche modo,
