«Non hai quasi accento. Non come Bronislav, diciamo». «Ho cercato di... adattarmi. Inconsapevolmente, all’inizio, consapevolmente, più tardi. Ho smesso di fare tutte quelle cose molto russe, a meno di non essere con degli altri russi». Pensai che quasi tutti i suoi “dipendenti” sembravano russi, ma forse erano solo quelli che usava per un certo tipo di lavoro. «Cioè?» chiesi, comunque. Lui scosse appena la testa. «Gesticolare troppo. Parlare alle persone avvicinandmi troppo. Aprire le porte alle signore. Appoggiare i gomiti sul tavolo. Togliermi le scarpe in casa». «Vuoi dire che in Russia aprire la porta alle signore è la norma? A tutte le signore?». Di nuovo, lui sembrò divertito. «Te l’ho detto: siamo un po’ macho. Apriamo porte, accendiamo sigarette e paghiamo i conti. Anzi, in r