7. Il giorno dopo Sidor mi passò a prendere al pub. Gus gli lanciò una lunga occhiata, vedendolo arrivare dalla vetrina. «Guryev? Di nuovo?» commentò. «Non si dà facilmente per vinto, quel ragazzo». Sospirai leggermente. «No, infatti. E in questo caso l’ha spuntata». Nel frattempo Sidor aveva spinto la porta ed era entrato, si era guardato attorno, mi aveva individuata e mi aveva raggiunta a passi lunghi e rilassati. «Ciao» disse, chinandosi per baciarmi in modo piuttosto casto. «Sono in anticipo?». Guardai l’orologio. «Pochi minuti. Perché non ti siedi e ti porto qualcosa da bere?». Sidor sembrò divertito. Si sedette al tavolo vicino al bancone e prese anche il menù. Lo scorse tutto, mentre io aspettavo con il taccuino in mano. «Vorrei mezza pinta di APA» decise, dopo aver letto t