VIII. Madre e figlio

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VIII. Madre e figlioL’indomani di buon’ora, non appena recitata la preghiera, Biskaine-el-Borak si presentò al pascià. Era tornato da poco con la sua galea, portando a bordo un giovane moro, il quale aveva da comunicare qualcosa d’urgente ad Assad. Questo giovane moro aveva un cugino – convertito al cristianesimo come lui stesso, ma sempre musulmano di sentimenti – impiegato a Malaga nella Tesoreria spagnola. Ora, costui era venuto a sapere che fra una settimana sarebbe partita di là una galea per trasportare a Napoli l’oro destinato alla paga delle truppe di guarnigione. Per economia, questa galea, malgrado il suo prezioso carico, non sarebbe stata scortata; avrebbe soltanto avuto l’ordine di costeggiare quant’era possibile il litorale europeo, per tenersi più al sicuro contro le scorrer

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