XXIII.Le circostanze avevano obbligato mia zia a compiere di notte, in diligenza, l’ultima parte del suo viaggio a Francoforte. Avrebbe voluto andare in albergo per non abusare dell’ospitalità dei suoi soci, tanto più che conduceva con sé un essere semi-irresponsabile. Ma il signor Keller non volle intendere ragioni. Un’ala della casa, situata sopra gli uffici, era stata sistemata in previsione dell’arrivo della signora Wagner. I suoi bagagli furono presi dalla carrozza e portati lì, e mia zia fu obbligata da tutte le leggi della cortesia ad accettare. Seppi da Joseph che era arrivata, al mio ritorno da una visita a uno dei nostri magazzini situati presso il fiume. Quando chiesi di vedere mia zia mi fu detto che era andata a riposarsi delle fatiche del viaggio. «Dov’è Jack Straw?», dom