XXII.«Vi prego, signor Keller, permettetemi di andarmene». «Per nulla al mondo, signora Fontaine; rimanete almeno per un riguardo a me». Udii questo dialogo fra Keller e la vedova la mattina seguente la scena con Engelman, quando aprii l’uscio della camera di Keller. Questi mi venne incontro: «Che cosa sapete della scomparsa di Engelman?» «Scomparsa? Ero con lui ieri sera, gli ho dato la buona notte in camera sua». «Deve essere partito questa mattina, prima che i domestici si fossero alzati. Leggete». Mi porse un pezzo di carta scritto a matita: Perdonatemi, caro amico e socio, se parto senza salutarvi e vi lascio sulle spalle il fardello degli affari prima forse che siate abbastanza forte per reggerlo. Ma nelle mie condizioni di spirito, in questo momento, sarei inutile in ufficio.