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Il castello di Learte sorgeva su una dolce collina a ovest del fiume Lete. Sareth non sapeva con certezza se la collina fosse naturale o meno, ma supponeva di no. Era tonda come una mammella, coperta di erba verdissima e fluente.
Quando attraversò a cavallo le fauci acuminate del portone d’ingresso si trovò davanti un cortile lastricato e operoso, al cui interno trovavano posto le botteghe di alcuni mercanti, una fucina e una mescita. Poi altre piccole costruzioni, che erano messe in ombra dal mastio imponente.
«Sono ricchi qua sull’Altopiano, mh?» grugnì Hargas guardandosi attorno con sguardo sospettoso.
Gli dava il tormento da cinque giorni. Da quando, cioè, aveva deciso di andare a vedere perché la regina Lara di Lorenn lo convocasse con urgenza.
Aveva cercato di dissuaderlo in
