V Dall’alto delle colline di Gambley si scorge alla destra il Castello dei Gufi, con le sue torri e i suoi camini al disopra del folto fogliame del parco. Di fronte a sé il viandante scopre, al di là dei campi di grano e dei pascoli, una vallata cosparsa di fattorie e casolari, dietro la quale si elevano, come baluardi, i monti del Cumberland. A destra, la città di Carlisle, a una ventina di chilometri, si riconosce da un pennacchio di fumo che si profila nel cielo. I pascoli e i campi coltivati arrivano fino ai piedi della collina, dove si fermano, come se una netta linea di delimitazione tra la civiltà e la desolazione fosse stata segnata da una mano onnipotente. Sulle colline non v’è ombra di vegetazione, soltanto qua e là si eleva qualche pino intristito, qualche arbusto o qualche