VI La mattina seguente il postino portò al castello dei Gufi una cinquantina di lettere che erano state fatte proseguire da Londra. C’erano lettere dalla Russia, dal Giappone, da Parigi, da Costantinopoli, da Madrid; delle fatture, delle circolari, degli annunci di lotteria, lettere di postulanti, di pazzi, di finanzieri, di inventori. Il ricevere tanta corrispondenza avrebbe distratto chiunque altro all’infuori di Sir Antonio Gyde che non si divertiva affatto. Seduto sul letto passava a mano a mano le lettere; una tazza di tè fumava sulla tavola dove si ammucchiavano le buste. Egli toglieva le lettere e si limitava a gettare in terra alla sua destra quelle da cestinare e a sinistra quelle che dovevano andare al suo segretario. Aveva quasi finito, quando mise la mano su una piccola b