— Oh, me ne appello a tutti, gridai con gran forza, fuori di me; domandatene alla stessa Francesca. Tutti dicono qui la stessa cosa. Ricordai subito che Albertina mi aveva parlato una volta dell’aria truce che assumevo quand’ero infuriato, applicando a me questi versi di «Esther»: Pensate quanto il minaccioso fronte – d’interna angoscia in tutti fosse fonte! – Qual cor poteva più senza terrore – di simil occhio reggere al furore? Mi vergognai forse della mia violenza? Certo, per ritornar sui miei passi senza aver l’aria di cedere, ed in modo che la mia pace fosse ancora armata e temibile, facendo sentir che l’idea d’una rottura non mi spaventava così come lei avrebbe potuto immaginare, ripresi: — Perdonatemi, mia diletta Albertina. Mi vergogno della mia violenza e ne sono davvero dolent