In ogni modo, per evitare che si facessero pasticci a mia insaputa, consigliavo d’abbandonare per quel giorno l’idea delle Buttes-Chaumont e d’andare piuttosto a Saint-Cloud o altrove. Non era, certo, lo sapevo assai bene, che io amassi in maniera alcuna Albertina. L’amore non è forse che il propagarsi di quelle vibrazioni che pervadono l’anima per effetto d’una emozione. Certo avevano intieramente pervasa l’anima mia quando Albertina m’aveva parlato a Balbec della signorina Vinteuil, ma erano ora cessate. Non amavo più Albertina, perchè non mi restava più niente della sofferenza, guarita ora, che avevo avuta nel treno, a Balbec, sapendo quale fosse stata l’adolescenza d’Albertina, con visite fatte a Montjouvain. Troppo lungamente avevo pensato a tutto questo: ero ormai guarito. Ma, ogni