E quel momento non era lontano.
Per i primi giorni il cartello non aveva dato risultati. Poi qualcosa si era mosso.
La prima a scrivere era stata Livia October, un’esile signora sui cinquant’anni che aveva sfruttato in modo particolare la propria laurea in chimica diventando un’avvelenatrice. Al di là dei veleni, tuttavia, non poteva definirsi davvero pericolosa, visto che non sapeva usare le armi da fuoco e non era di certo un asso del combattimento corpo a corpo.
Scrisse una lettera piuttosto ampollosa, in cui si dichiarava indifferente all’esito dello scontro, ma assicurava che ne sarebbe rimasta fuori.
Le notizie successive le appresero dal telegiornale. Un uomo era stato ucciso da un colpo di pistola mentre attraversava un incrocio. Quell’uomo era Max Keller, uno dei soci della Ca
