8. Jackson Non so come riuscii a tornare alla mia casa in affitto. Continuavo a sentirmi sotto alle dita la sua pelle vellutata e il desiderio si mescolava alla disperazione e alla stanchezza in modo davvero insolito. Rendeva i miei pensieri erotici intensi, ossessivi, quasi impossibili da allontanare. Per un istante avevo temuto di saltarle addosso. Di fregarmene di quello che aveva detto e di andare al sodo. Percepivo la sua eccitazione. Respirava veloce, aveva i capezzoli duri... nell’aria si sentiva il suo odore, l’odore del suo sesso bagnato. Capite che razza di pensieri avevo? Appena rientrato a casa mi spogliai e mi buttai nella doccia. L’erezione che si era smontata in parte mentre camminavo tornò a gonfiarsi. Quelle gambe lunghe e sinuose... quelle labbra morbide... quelle te