5. Decisi di procrastinare. Era sbagliato, ma era l’unica cosa che potessi fare. Fingere che niente fosse successo. Fingermi una buona ipnonauta, invece di una pessima ipnonauta confusa e incasinata. «Parliamo del suo senso di umiliazione» esordii, il giorno dopo. Le sfere della sonda gli scorrevano addosso e io avevo un quadro di quello che nella sua mente si attivava. DeVrai mi guardò senza rispondere. Avvicinai la mia seggiola alla sua e appoggiai i gomiti sulle mie ginocchia, spingendomi in avanti in modo confidenziale, ma leggermente di lato per non invadere il suo spazio. Vigliaccamente, stavo cercando di depotenziare la posizione che avevamo assunto il giorno prima. O forse inconsciamente la stavo riproponendo. Questa volta, inoltre, avevo la bacchetta della Sonda in mano. «Ava