4. Il giorno dopo mi resi conto che potevo parlare di sesso con lui, a quel punto. Forse quello che era successo mentre taravo la Sonda aveva creato quel minimo clima di fiducia indispensabile, forse non mi faceva più così paura l’idea che mi si indurissero i capezzoli (anche se avrei preferito che non lo facessero mentre ero lì dentro). Non era più un argomento da evitare, per me, anche se non avevo intenzione di proporlo io per prima. «Quindi oggi, come dire...» iniziò lui, non appena fui entrata, indicando l’astuccio della Sonda. Poi sospirò pesantemente e scosse la testa. «Mi dispiace. Sono ancora...» Risi, cercando di metterlo a suo agio. «Le ho già detto che durante la tarazione può succedere, vero?». Si sedette. «Sì, ma continuo a pensare che sia una bugia a fin di bene» sor