L’energia aumentò ancora. Le mani di Sabrage non si erano allontanate dal mio corpo, quindi doveva aver ruotato la manopola con un flusso cinetico. Ansimai di piacere e iniziai a baciargli il petto, attraverso la camicia. Avevo i capezzoli gonfi e duri, sensibilissimi, e ai piani inferiori dovevo essere zuppa. Scesi verso il basso e cercai di slacciargli la cintura con le labbra. Gemetti, mentre lui mi stringeva i seni. Lo desideravo orrendamente. Volevo prenderglielo in bocca, leccarlo, succhiarlo, farlo venire sulle mie tette... Sabrage mi appoggiò una mano tra le gambe, sopra ai minuscoli slip che indossavo e che erano letteralmente umidi dei miei umori, a quel punto. Emisi un gemito di piacere, sperando che mi penetrasse con le dita come aveva fatto la sera precedente. Se in quel mom