3. Il mattino dopo mi sentivo come se mi avessero picchiata. Stavo così male che l’idea di farmi spedire al Pozzo e marcire lentamente mi sembrava quasi un’opzione preferibile a continuare a vivere così. Nelle mani di uno psicopatico che si divertiva a torturarmi, con la consapevolezza che Lagoon mi aveva usata tutto il tempo, senza pietà. Avevo creduto subito a Sabrage, ma non perché mi fidassi di lui. Gli avevo creduto perché le sue parole avevano dato corpo al sottile sospetto che avevo sempre covato – e che avevo sempre negato. La storia con Lagoon era stata... perfetta. Troppo perfetta, retrospettivamente. Nessuna storia fila così liscia, senza un litigio, senza un’incomprensione. Mi aveva dichiarato il suo amore quando già lo amavo. Era romantico se lo volevo romantico e appassio