Tuo, Plumkett XIX Notte del 27 luglio, Salonicco Alle nove, uno dopo l’altro, gli ufficiali di bordo rientrano nelle loro camere; si ritirano augurandomi buona fortuna e buona notte: il mio segreto è diventato di tutti. Guardo con ansia il cielo dal lato del vecchio Olimpo, da dove vengono troppo spesso grosse nubi ramate, indice di tempesta e piogge torrenziali. Stasera è tutto limpido da quella parte e la montagna del mito staglia nettamente la sua vetta sul cielo profondo. Scendo in cabina, mi vesto e risalgo. Allora comincia l’ansiosa attesa di ogni sera: passa un’ora, ne passano due, i minuti si trascinano lunghi come notti. Alle undici un lieve rumore di remi sul mare calmo; un punto lontano si avvicina scivolando come un’ombra. È la barca di Samuele. Le sentinelle gli punta