3.-1

2009 Words

3. Lo seguii in una stanza da letto. La sua stanza da letto, probabilmente. Quando entrammo, accese un paio di piccole lampade da tavolo, illuminando l’ambiente. Il letto era largo e rotondo, al centro perfetto della stanza, che era a sua volta circolare, con due porte-finestre aperte che facevano entrare l’aria fredda della sera. Adrian le chiuse entrambe e tirò le tende. Attorno alle pareti scorreva un basso mobile azzurro sporco, in tinta con la tappezzeria. Il pavimento era di assi grezze, antico, coperto da diversi tappeti persiani. Mi fece segno di stendermi sul letto. Lo feci. Alzando lo sguardo vidi che il soffitto era un unico specchio, come nel set di un film porno. Iniziai a slacciarmi la camicetta, più spaventata che preoccupata. Adrian mi

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