10. Attraversammo le stanze che avevo visto dall’esterno della torre e altre ancora. Bastava proseguire, in un certo senso, ma non bastava. Era una sorta di labirinto senza labirinto. C’era un percorso ben preciso. Alla fine Darien aprì una vecchia porta di legno scuro ed entrammo nel suo laboratorio. Il pavimento era polveroso, sotto i miei piedi nudi. Darien accese una lampada a olio, il cui chiarore illuminò appena la grande stanza. Il bancone con le provette impolverate, gli scaffali carichi di libri e la poltrona su cui sedeva per fare i suoi esperimenti. «Che cosa ne sai delle terre fatate?» mi chiese. Mi strinsi nelle spalle, intimidita. «Non molto. Cioè, ci sono stata, ma non ero lì per osservare il luogo. Ho cercato di... passarci attraverso senza conseguenze. Non toccare null