«Be’, sì, lo pensavo» ammisi, con uno sbuffo irritato.
Darien ridacchiò. «Ma lui non lo pensava. Lui doveva coccolare il suo sentimento di importanza, dimostrarsi responsabile e così via. E ti ha scaricata».
«Non che faccia così ridere, vero» dissi, indispettita.
«Ma fa ridere» rispose lui, con un sorriso ilare. «È passato qualche anno. Avrà sposato una nobile o qualcosa del genere. Avrà avuto dei figli. E ancora pensa... avrei dovuto fregarmene e sposare Les».
«Che ne sai tu?».
Darien mi fece l’occhiolino. «Magia impalpabile. E potrei diventare molto meno distinto, nel descriverti il suo rimpianto, ma perché dovrei, quando posso diventare molto meno distinto e sbatterti un paio di volte? Lasciamo le seghe a lui».
Gli lanciai un’occhiataccia. «Ti ricordo che sono tutta indolenzita».
