9. «Quindi tu saresti il mio protettore». «Già». «Avresti il sacro compito di proteggermi». «Esatto». «E condurmi sana e salva da re Carlo». «Proprio così». «Per questo partiremo al più presto per la corte del re, al castello di Chinon». «Dopodomani mattina». Mi passai una mano sulla faccia. Ero distrutta. Io e Heraut eravamo stati interrogati dal vescovo di Blois per tre ore abbondanti. Heraut aveva dato una sua versione piuttosto fantasiosa della mia storia, con la faccia serissima e senza vacillare mai. Io, ricordandomi del suo suggestivo accenno a una possibile morte sul rogo, mi ero limitata ad annuire e confermare. E a fare la finta tonta, quando possibile. La sua versione dei fatti era: gli angeli mi parlavano e mi avevano svelato il futuro. Io ero una povera vedova. Per