4. Due settimane più tardi Leah aveva dovuto ammettere che forse la paternità in Caleb non sarebbe durata pochi giorni come una lieve influenza. Nonostante fosse più che chiaramente oberato di impegni, era passato da casa sua e di Tom almeno due volte alla settimana, sempre (come aveva scoperto in seguito) con il cellulare spento e senza nessun tipo di guardia del corpo. Aveva giocato a basket con Tom, aveva disegnato con lui, avevano costruito una specie di superstrada di Lego insieme e gli aveva persino letto le favole, facendo tutte le voci “giuste”. Lo guardava... con affetto. Con evidente affetto. Ed era vero che dovevi essere uno psicopatico per non guardare con affetto un bambino di quattro anni, ma Caleb lo guardava con un affetto... speciale. Se Tom lo ignorava, Caleb ci resta