II. Uno strano mondoRimasi privo di sensi per poco più di un istante, perché mentre mi lanciavo in avanti dalla traversa a cui ero aggrappato, e cadevo con uno schianto sul pavimento della cabina, lo shock mi riportò in me. La mia prima preoccupazione fu per Perry. Ero inorridito al pensiero che proprio sulla soglia della salvezza potesse essere morto. Strappandogli la camicia, appoggiai l’orecchio al suo petto. Stavo per piangere di sollievo: il suo cuore batteva. Bagnai il fazzoletto nel serbatoio dell’acqua, schiaffeggiandolo più volte sulla fronte e sul viso. Dopo un attimo fui ricompensato, e lui sollevò le palpebre. Per un po’ rimase con gli occhi spalancati e del tutto stordito. Poi la sua mente confusa si riprese lentamente, e si mise a sedere annusando l’aria con un’espressione