I. StellaraLa grande nave tremava al rinculo dei cannoni, al rumore dei moschetti. Il ruggito dei cannoni a bordo delle sue navi sorelle e il ruggito dei propri erano assordanti. Sottocoperta l’aria era acre per i fumi della polvere bruciata. Tanar di Pellucidar, incatenato sottocoperta con altri prigionieri, sentì questi suoni e annusò il fumo. Sentì lo sferragliare della catena dell’ancora; sentì lo sforzo dell’albero a cui erano legate le sue catene e il movimento alterato dello scafo gli disse che la nave era in movimento. Presto gli spari cessarono e il regolare alzarsi e abbassarsi della nave indicò che era sulla sua rotta. Nell’oscurità della stiva Tanar non riusciva a vedere nulla. A volte i prigionieri parlavano tra loro, ma i loro pensieri non erano felici, e così, per la maggi