Si allungò sul mio letto e posò la guancia sul mio cuscino, annusandone l’odore. «Sa di te». «Probabilmente anche troppo. Devo cambiare le lenzuola». Lui sbuffò, mi prese per un polso e tirò. Quando fui stesa sopra di lui mi circondò con le braccia e mi accarezzò la schiena. «Il cambiamento è stato meno brusco, là fuori. In campagna. Prima la gente zappava i campi otto ore al giorno per i padroni, ora lo fa per se stessa o per le cooperative. Sempre otto ore a rompersi la schiena nei campi sono». Risi e gli accarezzai le labbra. «Stai diventando reazionario?». «Macché. Ho solo scoperto che zappare mi piace di più che comandare. Forse io dovrei andare a vivere in campagna». «In pratica lo fai già». Sorrise appena, con gli occhi castani che sembravano neri nella penombra della stanza.