5. Non potevo lamentarmi. No, anzi, ero decisamente felice. Quando ero stata mandata a casa Ruiz come aiuto domestico non avrei mai immaginato che le cose si sarebbero messe così. Ora io e Santos avevamo una sorta di relazione. Non sapevo bene come definirla, perché non mi sembrava che ce ne fosse bisogno. Il nostro rapporto era molto semplice. Vivevamo praticamente insieme, tranne quando io avevo delle cose da fare o degli amici da incontrare. Più che altro era come se casa sua fosse disposta ad accogliermi ogni volta in cui volevo fermarmi a dormire, senza diventare una costrizione. Santos e io parlavamo di filosofia, del meteo, dell’orto oppure restavamo in silenzio. Leggevamo. E passavamo un numero quasi imbarazzante di ore a fare sesso. Non mi sembrava di dover chiarire ulteriorment