Proxima “Ti prego, accosta le tende: la luce mi ferisce gli occhi. C’è stato un tempo in cui mi beavo della luce del sole… ma quel tempo è passato. Cent’anni sono passati, e sono ancora qui. Ancora per poco, comunque. No amico mio, so che è così, e non mi dispiace, in fondo. E poiché me lo chiedi, volentieri ti racconterò la mia storia. Vorrei che almeno una creatura al mondo si ricordasse di me e del mio infelice popolo. Molte cose ho conosciuto al tempo della mia giovinezza, cose che non esistono più, e talvolta mi chiedo se siano mai esistite davvero. Ho conosciuto la notte: la notte buia e antica e il suo abbraccio fecondo alla terra, la notte vociante di grilli, trafitta da migliaia di stelle. Dormivo sull’erba traendo forza dal seno della terra, sentivo la linfa scorrere nelle vene