10. Fu svegliata da una specie di gemito. Personalmente stava piuttosto bene, anche se aveva ancora una guancia gonfia e l’addome dolorante. Ma sotto al piumino leggero si stava deliziosamente e avere vicino a sé il corpo di Rivet le piaceva moltissimo. Peccato che lui a quel punto doveva essere a pezzi. «Piccolo?» lo chiamò, sottovoce. Lui produsse di nuovo un suono sconfortato. Lauren gli accarezzò gentilmente un fianco, sperando di non fargli male a sua volta. «Cazzo» borbottò Rivet. Socchiuse le palpebre, le iridi da chiare sopra le borse violacee che aveva sviluppato durante la notte. «Cazzo, che male». «Ora ti aiuto a spalmarti la pomata, ma non aspettarti grandi risultati. La testa?». «Mi fa male anche quella, grazie per aver chiesto». Lauren si chinò su di lui e gli baci