5.
Miridian, mentre cucinava, chiacchierava, a suo agio. Si muoveva senza fretta, senza agitarsi e senza cercare di fare cento cose insieme. Ovvero, il contrario di quello che faccio io quando mi trovo disgraziatamente ai fornelli.
Unse una padella, la scaldò e ci versò una cucchiaiata del liquido che aveva preparato prima.
«Doveva riposare. Adesso va bene» spiegò. Lasciò che la crêpe si cuocesse da un lato, la fece staccare dal fondo con un colpo di polso e la rivoltò in aria. Mentre si cuoceva dall’altro lato prese un piatto e lo posò accanto ai fornelli. Ci fece scivolare sopra la prima crêpe e versò nella padella un’altra mestolata di liquido.
«Con quella cosa del far saltare in aria la crêpe ti sei conquistato il mio eterno rispetto» dissi, ammirata.
Lui rise. «Quella è la cosa p
