3. Nella settimana seguente iniziai ad abituarmi alla mia nuova vita. O meglio, no, non mi abituai, ma cercai di farmela andare giù. Tutte le notti piangevo in silenzio nel mio giaciglio di pellicce, cercando di non farmi sentire da Lord Epsos, che comunque dormiva un sonno pesante, stanco per la giornata. E ogni giorno, o quasi, il carro veniva aggiogato e procedeva, attraversando le rovine di quella che un tempo era stata la mia città, che ora veniva saccheggiata e devastata, e oltre. Dopo sei giorni ce l’eravamo infine lasciata alle spalle e stavamo marciando per raggiungere il grosso delle truppe oltre un passo montano. I nevariani intendevano prendere anche Yor, la più grande città di quelle terre, e per farlo si stavano radunando in una vasta vallata. Ancora una settimana e avevo