Lei sorrise. «Ma è vero, no? La tregua». Ardan si lasciò cadere sul divano e allungò i piedi davanti a sé. «Sì. Chiariamo una cosa: ora vieni qua, mi sfili gli stivali, ti siedi buona accanto a me e ti lasci toccare le tette. Questa è una cosa fondamentale. Le tette. Poi forse mi porti anche del vino. Poi, quando hanno smesso un po’ di girarmi le palle, parliamo della tregua». Lili rise e fece come le chiedeva. O quasi. Gli sfilò gli stivali, gli portò un bicchiere di vino e si sedette accanto a lui. «Manca una parte» puntualizzò Ardan. «Non posso toccarmele da sola» gli fece notare lei. Poi, però, si incollò al suo fianco in modo che le avesse proprio sotto al naso. Ardan le guardò dall’alto e infilò una mano nella scollatura. Le accarezzò i capezzoli con il pollice, mentre stringeva