John Aggiusta-tutto-2

2001 Words
- Vedete niente? - gridò Hatch. - Non si muove foglia - gridò d**k. - Mi pare una vergogna lasciarlo lì a terra - disse Bennet facendosi avanti di nuovo a passi esitanti e pallidissimo. - Tenete d’occhio il bosco, “Master” Shelton, tenete bene d’occhio il bosco. I santi ci assistano! è stato un tiro maestro! Bennet sollevò sulle sue ginocchia il vecchio arciere. Non era ancora morto; il viso gli si contorceva, e gli occhi gli si aprivano e chiudevano meccanicamente, e aveva l’aspetto brutto e terribile di chi soffre molto. - Mi puoi sentire, vecchio Nick? - domandò Hatch. - Hai un ultimo desiderio, prima di andartene, vecchio fratello? - Strappatemi la freccia e fatemi morire, nel nome di Maria! - rantolò Appleyard. - L’ho finita con la vecchia Inghilterra. Strappatela! - “Master” d**k - disse Bennet, - venite qui e datemi una buona strappata a questa freccia. Morirà contento, il povero peccatore. Dick mise giù la balestra e tirando forte la freccia la trasse fuori. Spillò un getto di sangue; il vecchio arciere sussultò tirandosi su a mezzo, invocò ancora una volta il nome di Dio, e ricadde morto. Hatch, in ginocchio fra i cavoli, pregò con fervore per il buon trapasso dello spirito morente. Ma pur pregando, era palese che la mente gli si volgeva altrove, e teneva sempre d’occhio il punto del bosco di dove era partito il colpo. Quando ebbe finito, si levò di nuovo in piedi, si sfilò una delle sue manopole di maglia d’acciaio, e si asciugò il viso pallido, che il terrore faceva sudare. - Ah, - disse, - ora sarà il mio turno. - Chi è stato, Bennet? - domandò Richard, sempre tenendo in mano la freccia. - Lo sanno i santi! - disse Hatch. - Sono state una buona quarantina d’anime cristiane che abbiamo stanato dalle loro case e dai loro legittimi averi, lui e io. Lui ha pagato il fio, povero brontolone, e non passerà molto, forse, che pagherò anch’io. Sir Daniel è un duro. - E’ una strana freccia, questa - disse il ragazzo, fissando il dardo che aveva in mano. - E’ vero, in fede mia! - esclamò Bennet. - Nera, con la punta di piuma nera. E’ una freccia di malaugurio per la verità, perché il nero, dicono, porta la sepoltura. E ci sono scritte delle parole. Asciugate il sangue. Che vi leggete? - «Appleyard da parte di John Aggiusta-tutto» - lesse Shelton. - Che vorrà dire? - No, non mi piace - replicò il vassallo. - John Aggiusta-tutto! Ecco il nome di un malandrino pericoloso, per chi al mondo sta in alto! Ma perché rimanere qui a fare da bersaglio? Prendetelo per le ginocchia, buon “Master” Shelton, mentre io lo sollevo dalle ascelle, e portiamolo dentro casa. Sarà un bel colpo per il povero Sir Oliver; si farà bianco come un cencio lavato; pregherà come un mulino a vento. Sollevarono il vecchio arciere e riunendo le forze lo portarono a casa, dove era vissuto tutto solo. E lo posarono a terra, per non sciupare il materasso, e fecero del loro meglio per raddrizzare e comporre a dovere le membra. La casa di Appleyard era linda e nuda. C’era un letto con la sua coperta azzurra, un armadio, un grande cassettone, un paio di sgabelli pieghevoli, un tavolo girevole nell’angolo del camino, e appese alla parete la batteria degli archi del vecchio soldato e la corazza. Hatch si mise a guardarsi intorno con curiosità. - Nick aveva del denaro - disse. - Poteva aver messo da parte una sessantina di sterline. Mi piacerebbe pescarle! Quando perdete un vecchio amico, “Master” Richard, la migliore consolazione è quella di esserne l’erede. Vediamo, ora, questo cassettone. Ci scommetterei qualunque cosa che c’è dentro un mucchio d’oro. Era bravo a prendere e cocciuto a conservare, l’arciere Appleyard. Che Dio dia pace allo spirito suo! Era ancora in piedi e in giro a quasi ottant’anni, e continuava a mettere da parte, ma adesso ha le spalle a terra, povero brontolone, e non ha più bisogno di niente; e se il suo gruzzolo va a un buon amico, sono sicuro che ne sarà più felice in cielo. - Via, Hatch - disse d**k, - rispettate questi occhi che non vedono più. Lo spogliereste in presenza del suo cadavere? No, si metterebbe a camminare! Hatch si fece parecchi segni di croce; ma ormai gli era tornato il colore in viso, e non sarebbe stato facile stornarlo dalle sue intenzioni. Si sarebbe messo d’impegno a frugare nel cassettone se non si fosse sentito cigolare il cancello e subito dopo la porta di casa non si fosse aperta e non avesse dato adito a un uomo alto, ben portante, rosso in viso, nero d’occhi, sulla cinquantina, e in cotta e veste nera. - Appleyard - chiamò l’uomo entrando, ma s’interruppe di colpo. - Ave Maria! - gridò. - Che i santi ci proteggano! Che novità è questa? - Novità fredda per quanto riguarda Appleyard, signor parroco - rispose Hatch, perfettamente disinvolto. - Colpito alla porta di casa, è già arrivato alle porte del purgatorio. Ah sì, se è vero quanto si dice, non gli mancheranno né carbone né candele. Sir Oliver raggiunse a tentoni uno sgabello e vi si lasciò cadere pallido e stordito. - Questo è un castigo! Oh, un grande colpo! - singhiozzò, e intonò una serie di preghiere. Hatch intanto si era tolto riverentemente il casco e si era inginocchiato. - Ditemi, Bennet - disse il prete, riprendendosi alquanto, - e che significa questo? Quale nemico ha fatto questo? - Ecco qui la freccia, Sir Oliver. Vedete, ci sono scritte delle parole - disse d**k. - Ah! - esclamò il prete, - questo è un brutto annunzio! John Aggiusta-tutto! Proprio un nome da Lollard. E nera, quanto a malaugurio! Signori, questa freccia villana non mi piace. Ma importa piuttosto tener consiglio. Chi potrà essere? Pensateci, Bennet. Di tanti malintenzionati, chi potrebbe essere che ci sfida così arditamente? Simnel? Non mi pare molto probabile. I Walsingham? No, non sono ancora ridotti a tanto; ancora pensano di avere la legge contro di noi, se i tempi cambiano. Ci sarebbe anche Simon Malmesbury. Che ne pensate, Bennet? - Che ne direste voi, signore - domandò Hatch a sua volta, - di Ellis Duckworth? - No, Bennet, mai. No, non lui - disse il prete. - Non si verifica mai una sollevazione, Bennet, dal basso: così concorda l’opinione di tutti i cronisti giudiziosi; ma la ribellione si muove verso il basso dall’alto, e quando d**k, Tom e Harry danno di piglio all’ascia, cerca sempre di scrutare a fondo quale signore ne profitti. Ora, Sir Daniel, essendosi arruolato ancora una volta nel partito della Regina, è malvisto dai signori Yorkisti. Da lì viene il colpo, Bennet; ma a quale scopo preciso ancora non vedo; però è lì il nerbo di questo guaio. - Sentite, Sir Oliver - disse Bennet, - le assi del carro sono così infocate in questo paese che da un pezzo sento odore di fuoco. Così era per questo povero peccatore, Appleyard. E, col vostro permesso, gli spiriti sono così male intenzionati verso tutti noi che non c’è bisogno di York né di Lancaster per incitarli. Ecco senza cerimonie quello che penso: voi, che siete un ecclesiastico, e Sir Daniel, che gira con tutti i venti, vi siete impadroniti dei beni di molta gente, e non pochi avete malmenati e impiccati. Siete chiamati a renderne conto; alla fine, non so come, vi prendete sempre il sopravvento sulla legge, e pensate che tutto sia sistemato. Ma permettetemi, Sir Oliver: l’uomo che avete spogliato e battuto non fa che esserne più rabbioso, e un giorno, quando è la volta del diavolo nero, eccolo con l’arco puntato che v’infila da parte a parte con una spanna di freccia. - No, Bennet, non parlate giusto. Bennet, vi dovrebbe far piacere che vi si corregga - disse Sir Oliver. - Siete un ciarlone, un chiacchierone, un pettegolone; avete la bocca più larga di tutte e due le orecchie. Correggetevi, Bennet, correggetevi. - E va bene, non parlerò più. Sia come piace a voi - disse il vassallo. Il prete si alzò dallo sgabello, e dall’astuccio per scrivere che portava al collo prese cera e stoppino, e pietra focaia e acciarino. Sigillò così il cassettone e l’armadio con lo stemma di Sir Daniel, mentre Hatch guardava sconsolato; quindi si accinsero tutti e tre, alquanto timorosi, a uscire dalla casa e montare a cavallo. - Avremmo già dovuto essere in cammino, Sir Oliver - disse Hatch, tenendo ferma la staffa mentre il prete montava. - Già; ma, Bennet, le cose sono cambiate - osservò il parroco. - Non c’è più ora Appleyard, sia pace all’anima sua!, a comandare il presidio. Terrò voi, Bennet. Devo avere un uomo valido che mi faccia star tranquillo in questo giorno di frecce nere. «La freccia che vola di giorno», dice il Vangelo, non so più a quale proposito; sono davvero un prete indolente, sono troppo preso dalle faccende del mondo. Bene, avviamoci, “Master” Hatch. I soldati dovrebbero già essere alla chiesa, ormai. Cavalcarono così giù per la strada, spinti dal vento che faceva volare i lembi del mantello del parroco; e alle loro spalle, mentre avanzavano, cominciarono a formarsi e a salire delle nuvole, coprendo il sole che tramontava. Avevano oltrepassato tre delle case sparse componenti il villaggio di Tunstall, quando, giunti a una svolta, si videro la chiesa dinanzi. Dieci o dodici case le si addossavano intorno; ma dietro, il cimitero confinava con i prati. Al cancello del cimitero si erano radunati una ventina circa di uomini, alcuni in sella, altri fermi accanto alla testa dei loro cavalli. Erano variamente equipaggiati e svariate erano le cavalcature; alcuni erano armati di lancia, altri di ascia, altri di arco; e alcuni montavano cavalli da tiro, ancora inzaccherati del fango dei solchi; perché quegli uomini non erano che la feccia del paese, e tutti i migliori, con i più bei cavalli e le più eleganti bardature, erano già con Sir Daniel sul campo. - Non ci siamo portati troppo male, che sia lodata la croce di Holywood! Sir Daniel ne sarà ben soddisfatto - osservò il prete, contando mentalmente i componenti della truppa. - Chi va là? Fermo, se sei un fedele! - gridò Bennet. Si vide un uomo scivolare attraverso il cimitero fra i tassi; e al suono di quel richiamo smise di nascondersi e si lanciò di corsa verso la foresta. Gli uomini alla porta, che fino a quel momento non si erano accorti della presenza dell’estraneo, si riscossero e si sparpagliarono. Quelli che erano scesi da cavallo presero ad arrampicarsi in sella; gli altri galopparono all’inseguimento; ma erano costretti a fare il giro del suolo consacrato e si capì subito che la preda sarebbe sfuggita. Hatch, lanciando un’imprecazione, scagliò il cavallo contro la siepe, per fargliela saltare; ma la bestia si rifiutò e mandò il cavaliere a ruzzolare lungo disteso nella polvere. E per quanto fosse di nuovo in arcione in un attimo e avesse ripreso le briglie il momento giusto era passato, e il fuggitivo si era troppo distanziato perché rimanesse qualche speranza di catturarlo. Il più saggio di tutti era stato d**k Shelton. Invece di lanciarsi a un vano inseguimento, si era sfilato di spalla la balestra, l’aveva messa in posizione, aveva incoccato una freccia; e ora, mentre gli altri già desistevano, si volse a Bennet e gli domandò se dovesse tirare. - Tira! Tira! - gridò Sir Oliver con sanguinaria violenza. - Coglietelo, “Master” d**k - disse Bennet. - Portatemelo giù come una mela matura. Al fuggitivo non mancavano ora che pochi salti per essere al sicuro; ma quell’ultima parte di prato era in ripida salita e l’uomo correva più lento in proporzione. Tuttavia, sia per l’oscurità del crepuscolo, sia per i movimenti disordinati della corsa, non era un bersaglio facile; e mentre d**k spianava l’arco, provò una specie di pietà, e un mezzo desiderio di mancarlo. La freccia scoccò. L’uomo inciampò e cadde, e un grand’urlo di gioia partì da Hatch e dagli inseguitori. Ma facevano i conti sulla messe prima del raccolto. L’uomo cadde con leggerezza; con la medesima leggerezza fu di nuovo in piedi, si volse e agitò il berretto in allegro atto di sfida, e l’attimo dopo era sparito in mezzo ai primi alberi del bosco. - Che la peste lo colga! - gridò Bennet. - Ha i calcagni del ladro: sa correre, per San Banbury! Ma l’avete preso, “Master” Shelton; si è rubato la vostra freccia, che non gli possa mai venire neppure il bene che gl’invidierei di meno! - Ma che diamine faceva qui accanto alla chiesa? - si domandò Sir Oliver. - Sono sicuro che è stato a combinare qualche malanno. Clipsby, fa’ il bravo, scendi da cavallo e fruga da per tutto fra i tassi. Clipsby si era appena allontanato che ritornò portando un pezzo di carta.
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD