John Aggiusta-tutto-1

2047 Words
John Aggiusta-tutto Un certo pomeriggio, nella tarda primavera, si sentì squillare ad ora insolita la campana di Moat House a Tunstall. Vicino e lontano, nella foresta e nei campi lungo il fiume, la gente cominciò ad abbandonare il lavoro e ad affrettarsi verso quei rintocchi; e nel villaggio di Tunstall un gruppo di poveri villici si fermò perplesso a quel richiamo. Il villaggio di Tunstall in quel periodo, durante il regno del vecchio Enrico IV, aveva più o meno l’aspetto che presenta oggi. Una ventina circa di case, costruite in quercia massiccia, erano sparse per una lunga vallata verde declinante verso il fiume. Ai piedi, la strada attraversava un ponte e risalendo dall’altra parte si perdeva entro i margini della foresta nel suo cammino verso Moat House, e poi più lontano verso l’abbazia di Holywood. In mezzo al villaggio s’ergeva la chiesa fra i tassi. D’ogni lato i pendii erano coronati e la vista era limitata dagli olmi verdi e dalle querce verdeggianti della foresta. Accanto al ponte c’era una croce di pietra su un monticello, e lì si era radunato il gruppo, una mezza dozzina di donne e un uomo alto in un camiciotto di panno greggio, a discutere sul possibile significato dei rintocchi. Un corriere era passato per il villaggio una mezz’ora prima e aveva bevuto un boccale di birra rimanendo in sella, senza osare di smontare per la fretta di consegnare il suo messaggio; ma neppure lui sapeva di che si trattasse, e non faceva che recare delle lettere sigillate da parte di Sir Daniel Brackley a Sir Oliver Oates, il parroco, che custodiva Moat House in assenza del padrone. Ma ora si distingueva il rumore di un cavallo; e poco dopo, fuori del margine del bosco e su per il ponte rimbombante cavalcava il giovane “Master” Richard Shelton, il pupillo di Sir Daniel. Egli almeno avrebbe saputo, e lo chiamarono e lo pregarono di dare una spiegazione. Tirò le briglie di buon grado: era un giovane non ancora diciottenne, abbronzato e con gli occhi grigi, in un giaccone di pelle di daino con il colletto di velluto nero, un cappuccio verde che gli copriva la testa, e una balestra d’acciaio a tracolla. Pareva che il corriere avesse recato grandi notizie. Era imminente una battaglia. Sir Daniel aveva mandato a chiamare ogni uomo che sapesse usare l’arco o manovrare l’ascia di guerra, perché andasse in tutta fretta a Kettley, sotto pena di cadere in grave disgrazia; ma per chi dovessero combattere o dove si dovesse combattere, d**k non ne sapeva niente. Fra breve sarebbe venuto Sir Oliver in persona, e in quel momento stesso Bennet Hatch stava armando gli uomini, perché era lui che doveva guidare il gruppo. - E’ la rovina di questa bella terra - disse una donna. - Se i baroni vivono di guerra, alla gente dei campi non resta che mangiare radici. - Ma no - disse d**k, - ogni uomo che parte avrà mezzo scellino al giorno, e gli arcieri uno scellino. - Se vivono - ribatté la donna, - allora sta bene; ma che ne sarà se muoiono, signor mio? - Non potrebbero morire meglio che per il loro signore naturale - disse d**k. - Non signore naturale per me - disse l’uomo in camiciotto. - Io seguivo i Walsingham; e così tutti noi giù per Brierly, fino a che due anni fa non venne Candlemas. E adesso dobbiamo stare dalla parte di Brackley! E’ stata la legge a volerlo; e voi chiamate questo naturale? E ora, vuoi con Sir Daniel e vuoi con Sir Oliver, che ne sa più di legge che di onestà, non ho altro naturale signore che il povero Re Enrico Sesto, che Dio lo benedica!, quel povero innocente che non sa distinguere la destra dalla sinistra. - Parli con lingua maligna, amico - rispose d**k, - accomunando nella calunnia il tuo buon padrone e il re mio signore. Ma il Re Enrico, ne faccia lode ai santi!, ha riacquistato la ragione e rimetterà tutto tranquillamente in ordine. E quanto a Sir Daniel, sai fare bene il coraggioso dietro le sue spalle. Ma non sarò io a riferire; e basta così. - Di voi non dico niente di male, “Master” Richard - replicò il contadino. - Siete un ragazzo; ma quando sarete cresciuto e diventato un uomo, vi ritroverete con le tasche vuote. Non dico altro: i santi aiutino i vicini di Sir Daniel, e la Vergine benedetta protegga i suoi pupilli! - Clipsby - disse Richard, - tu dici cose che non posso ascoltare senza disonorarmi. Sir Daniel è il mio buon padrone e il mio tutore. - Ma andiamo, ora! mi volete spiegare un enigma? - ribatté Clipsby. - Dalla parte di chi sta Sir Daniel? - Non lo so - disse d**k, arrossendo leggermente; poiché il suo tutore aveva cambiato continuamente di fazione nei turbamenti di quel periodo, e ogni cambiamento gli aveva procurato un aumento di beni. - Già - replicò Clipsby, - non lo sapete voi e non lo sa nessuno. Perché lui è davvero uno che va a letto Lancaster e si alza York. Proprio in quel momento il ponte risuonò sotto lo zoccolo ferrato, e il gruppetto si voltò e vide Bennet Hatch venire galoppando: un tipo bruno e brizzolato, di mano pesante e d’aspetto truce, armato di spada e di lancia, il casco d’acciaio in testa e indosso il giaco di cuoio. Era un uomo importante da quelle parti; la mano destra di Sir Daniel in pace e in guerra, e in quel momento, per volontà del suo padrone, balivo della centuria. - Clipsby - gridò, - subito a Moat House, e facci arrivare tutti gli altri pelandroni. Bowyer vi darà elmo e giaco. Dobbiamo partire prima del coprifuoco. E bada: quello che arriva per ultimo alla porta del cimitero lo pagherà Sir Daniel. Badaci bene! Ti conosco per un buono a nulla. Nance - soggiunse, volgendosi a una delle donne, - il vecchio Appleyard è in paese? - Ve l’assicuro - rispose la donna. - Nel suo campo, certamente. Così il gruppo si disperse, e mentre Clipsby traversava con tutta pace il ponte, Bennet e il giovane Shelton cavalcavano insieme su per la strada, attraverso il villaggio e oltre la chiesa. - Vedrete quel vecchio brontolone - disse Bennet. - Sprecherà più tempo a borbottare e a cianciare di Enrico Quinto di quanto non ce ne voglia a ferrare un cavallo. E tutto perché è stato alle guerre di Francia! La casa cui erano diretti era l’ultima del villaggio, tutta sola fra i lilla; e dietro, dai tre lati, un prato aperto saliva verso i margini del bosco. Hatch scese da cavallo, gettò le redini sulla staccionata, e s’incamminò verso il campo, con d**k che lo seguiva a fianco a fianco, fin dove il vecchio soldato stava vagando, affondando fino al ginocchio nei suoi cavoli, e di tanto in tanto, con una voce fessa, cantava qualche parola di una canzone. Era tutto vestito di cuoio, mentre il cappuccio e la pellegrina erano di grossa lana nera, annodati con nastri di scarlatto; il viso era come un guscio di noce, tanto per il colore che per le rughe; ma i vecchi occhi grigi erano ancora abbastanza limpidi, e la vista intatta. Forse era sordo; forse pensava che non fosse all’altezza di un vecchio arciere di Azincourt prestare attenzione a disturbi del genere; ma non sembrò che lo smuovessero minimamente né le note cupe della campana a martello né l’approssimarsi di Bennet e del ragazzo; e continuò ostinato a vagare, canticchiando, con quella sua voce sottile e tremante: “Ora, cara signora, se tu lo vuoi, Ti prego, abbi pietà di me.” - Nick Appleyard - disse Hatch, - Sir Oliver ti saluta e ti invita a recarti entro un’ora a Moat House, per prendervi il comando. Il vecchio alzò la testa. - Salute, padroni miei ! - disse, con un sorriso. - E dove va “Master” Hatch? - “Master” Hatch è in cammino per Kettley, con tutti gli uomini che si possano mettere a cavallo - rispose Bennet. - Si sta preparando una battaglia, pare, e il mio signore ha bisogno di rinforzi. - Ah, capisco - replicò Appleyard. - E quale guarnigione mi lascerete? - Ti lascio sei uomini validi, e Sir Oliver per soprammercato - rispose Hatch. - Non bastano a tenere il posto - disse Appleyard; - il numero non è sufficiente. Ne occorrerebbero una quarantina. - Diamine, è per ciò che siamo venuti da te, vecchio brontolone! - ribatté l’altro. - Chi altro c’è all’infuori di te che potrebbe fare qualcosa in quella casa con un presidio del genere? - Già, quando arrivano i guai, ci si ricorda della vecchia scarpa - replicò Nick. - Non c’è un uomo fra voi che sappia montare un cavallo o maneggiare un’ascia; e quanto a tirare con l’arco, San Michele!, se tornasse il vecchio Enrico V, si presterebbe a fare da bersaglio per un quattrino al colpo! - Ma no, Nick, c’è ancora qualcuno che sa tirare bene d’arco - disse Bennet. - Tirare bene d’arco! - esclamò Appleyard. - Sì! Ma chi mi tirerà un buon colpo? Ci vuole l’occhio, e la testa sulle spalle. Ora, che cosa chiamereste voi un lungo tiro, Bennet Hatch? - Be’ - fece Bennet, guardandosi intorno, - un lungo tiro sarebbe da qui alla foresta. - Già, sarebbe un tiro piuttosto lungo - disse il vecchio, voltandosi a guardare alle spalle, e quindi si portò una mano a schermirsi gli occhi e rimase a fissare. - Ma che stai a guardare? - domandò Bennet con una risatina. - Vedi Enrico V? Il veterano continuò a guardare verso la collina in silenzio. Il sole splendeva luminoso sulla prateria declinante; poche pecore bianche vagavano brucando; tutto taceva all’infuori del rintoccare della campana. - Che c’è, Appleyard? - domandò d**k. - Ma gli uccelli! - disse Appleyard. Ed effettivamente, là dove la foresta correva come una lingua fra i prati e terminava in pochi olmi verdissimi, a circa un tiro di freccia dal campo dove stavano fermi i tre, uno sciame d’uccelli ne sfiorava le cime svolazzando qua e là, in evidente disordine. - Che c’entrano gli uccelli? - disse Bennet. - Già! - ribatté Appleyard, - e vi credete pronto ad andare in guerra, “Master” Bennet. Gli uccelli sono buone sentinelle; nei luoghi boscosi fanno da prima linea, in battaglia. Guardate, ora: se faceste qui il campo, ci potrebbero essere arcieri appiattati là a spiarci; e voi stareste qui senza accorgervene! - Ma che dici, vecchio brontolone? - disse Hatch. - Qui non ci sono uomini più vicini a noi di quelli di Sir Daniel a Kettley; qui sei al sicuro come nella Torre di Londra; e vuoi farci paura per qualche fringuello o qualche passerotto! - Ma sentilo! - sogghignò Appleyard. - Quante canaglie non darebbero le loro due orecchie mozze per infilare con un dardo uno di noi! Per San Michele! ci odiano come due puzzole! - Be’, è vero, odiano Sir Daniel - rispose Hatch, un po’ più sul serio. - Già, odiano Sir Daniel! e odiano tutti quelli che lo servono - disse Appleyard; - e per primi odiano Bennet Hatch e il vecchio Nicholas l’arciere. Guardate qui: se ci fosse un tipo deciso là al margine del bosco, e voi ed io gli fossimo a tiro, come siamo, per Giorgio!, chi credete che sceglierebbe? - Te, ci scommetto - rispose Hatch. - Ci scommetto il mantello contro una cintura di cuoio che sceglierebbero voi! - esclamò il vecchio arciere. - Voi avete messo a fuoco Grirnstone, Bennet, e non ve lo perdoneranno mai, padrone mio. Quanto a me, io sarò presto in un bel posto, che Dio me lo conceda, e fuori del tiro dell’arco, fuori tiro di cannone, anzi, della loro malizia. Sono vecchio e ben avviato a casa, dove il letto è pronto. Ma per quanto riguarda voi, Bennet, voi rimarrete qui dopo di me a tutto vostro pericolo, e se arriverete ai miei anni senza che vi abbiano impiccato, allora vuol dire che il vecchio onesto spirito d’Inghilterra è morto. - Sei il più balordo vecchio bisbetico della foresta di Tunstall - ribatté Hatch, visibilmente turbato da quelle minacce. - Prendi le tue armi prima che arrivi Sir Oliver, e smettila di mugugnare per un bel pezzo. Se tu avessi parlato tanto con Enrico V, ne avrebbe avuto le orecchie piene più delle tasche. Una freccia fischiò nell’aria, come un enorme calabrone: andò a colpire il vecchio Appleyard fra le scapole passandolo da parte a parte, e l’arciere cadde in avanti in mezzo ai cavoli. Hatch, con un grido strozzato, fece un balzo in aria; poi, piegandosi in due, corse al riparo della casa. E intanto d**k Shelton si era inginocchiato dietro un cespuglio di lilla e aveva imbracciato la balestra, tenendo sotto mira la punta più avanzata del bosco. Non si muoveva foglia. Le pecore continuavano pazienti a pascolare; gli uccelli si erano calmati. Ma lì giaceva il vecchio, con una spanna di freccia che gli sporgeva dal dorso; e più in là Hatch si teneva addossato al muro, mentre d**k stava acquattato e pronto dietro il cespo di lilla.
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