7. Dalla macchina alla mia camera mi portò di nuovo in braccio, ma stavolta in una posizione più umana, tipo classico eroe dei film action, prendendomi dietro le spalle e dietro le ginocchia. Mi mollò sul letto. «In effetti così è meglio, solo che non vedi dove metti i piedi. Dunque... resta lì, vado a prendere del ghiaccio». Non potevo fare nient’altro o quasi. Per saltellare in giro mi sarebbe servita almeno una gruccia. Tornò poco dopo, con uno strofinaccio pieno di cubetti di ghiaccio. «Questi li togliamo, okay?» Pensavo che si riferisse alle scarpe, ma venne fuori che intendeva anche i leggins. Non che non avesse mai visto le mie gambe, anche se forse all’epoca avevo meno buccia d’arancia sulle cosce. In quanto agli slip di pizzo, il maglione li coprì quasi subito. Mi posò la