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Quando, nel suo mantello grigio, Thérèse giunse sul lungarno Acciaiuoli, verso le sei e mezzo, Dechartre l’accolse con uno sguardo umile e radioso che la commosse. Il sole tramontava, imporporando le acque gonfie dell’Arno. Rimasero un momento silenziosi. Mentre, seguendo la linea monotona dei palazzi, andavano verso Ponte Vecchio, lei gli parlò per prima.
«Vedete, sono venuta. Ho creduto di dover venire. Non mi sento innocente per quel che è successo. Lo so bene: ho fatto quanto occorreva perché foste con me quello che siete adesso. Il mio contegno vi ha messo in testa pensieri che non avreste avuto.»
Lui sembrava non comprendere. Thérèse riprese: «Sono stata egoista, sono stata imprudente. Mi siete piaciuto; ho provato della simpatia per il vostro spirito, non potevo più stare senz
