17 Dopo pranzo, miss Bell disegnava nel salotto. Tracciava sul canovaccio dei profili di etruschi barbuti, per un cuscino che doveva ricamare la signora Marmet. Il principe Albertinelli sceglieva la lana con un gusto femmineo delle sfumature. Stava scendendo la sera quando Choulette, che aveva come al solito giocato a briscola con il cuoco, apparve dalla trattoria, giocondo e in preda a un’esaltazione mistica. Andò a sedersi sul canapè, a fianco della signora Martin, e la guardò teneramente. Una voluttà spumeggiante gli scintillava negli occhi verdi. Lui l’avvolgeva, parlandole, di lodi poetiche e pittoresche. Era come se le stesse improvvisando l’abbozzo d’una canzone amorosa. Con frasi brevi, tormentate e bizzarre, le narrava del fascino che lei emanava. Thérèse pensò: «Anche lui!». E
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