“Scusa.” mormorò la ragazza affondando il capo contro il suo petto, ma nonostante fosse consapevole che stringendolo a sé gli stava solo facendo del male, non riusciva comunque a lasciarlo andare.
Lui le appoggiò una mano sulla nuca, come se volesse accarezzarle i capelli, ma non riuscì a fare altro.
“Temevo di averti perso…” mormorò Hells lasciandolo finalmente libero, il volto rigato dalle lacrime.
“Cos’è successo?”
Perfino parlare gli costava uno sforzo sovrumano. O sovra-vampiresco, nel suo caso.
“Siamo scappati dalle prigioni e, mentre Maverick e le ragazze ci aprivano la via di fuga, io, Dimitri e AJ siamo venuti a salvarti.”
Rei corrugò la fronte. Nessuno era mai riuscito a sfuggire dalle grinfie di Barry, come diavolo c’erano riusciti? E soprattutto, come avevano fatto a salvarlo?
“AJ ha usato il potere della terra per farlo sprofondare e immobilizzarlo sotto le macerie.” continuò Hells, come se gli avesse letto nel pensiero.
“È ancora vivo?”
Era chiaro che si stesse riferendo al demone e non al cowboy, pensò la mezzosangue. Annuì con fare grave e il vampiro chiuse gli occhi. Non era così facile uccidere un demone del calibro di Barry.
“Credo di dovervi delle spiegazioni.”
Hells sgranò gli occhi, sorpresa. Mille domande turbinavano nella sua mente. Chi diamine è Barry? Perché ce l’ha con te? Perché ha il tuo stesso cognome? E perché ti ha chiamato Leon?
“Credo di sì.” mormorò dopo un attimo di silenzio. “Ma prima devi pensare a guarire!”
Lui annuì lentamente, gli occhi ridotti a due fessure. Era d’accordo con lei o era troppo stanco per ribattere? E soprattutto, avrebbe veramente svelato cosa si nascondeva nel suo passato?
“Hells, la colazione è pronta!” urlò Excell dalla cucina.
La mezzosangue sussultò a quelle parole e così fece il suo stomaco, che reclamava cibo da due giorni.
“Vai pure.” mormorò il vampiro, riaprendo gli occhi. “Dubito che tu abbia mangiato da quando siamo arrivati.”
Hells si morse il labbro, indecisa. Non voleva lasciarlo da solo, ma allo stesso tempo stava morendo di fame.
“Devo riposarmi, giusto?” la incalzò Rei, come se le avesse letto nel pensiero.
“D’accordo.” mormorò alzandosi lentamente dalla sedia.
King comparve improvvisamente ai piedi del letto.
“Se hai bisogno di qualcosa, non farti problemi a mandare lui.”
Il vampiro annuì stancamente e la ragazza si chinò a baciarlo, infine uscì dalla camera con il cuore diviso a metà.
“Allora, come sta?” chiese Excell portando in tavola un vassoio di toast.
“Si è svegliato, ma ci vorrà un po’ prima che riesca ad alzarsi.” mormorò Hells afferrandone uno qualsiasi.
Per una rara volta, sembrava che non fosse così preoccupata di prendere il più grande o il più farcito.
“Ha detto qualcosa?” domandò Dimitri riempendo per la seconda volta la caraffa di caffè.
La vampira scosse la testa.
“Ci spiegherà tutto quando si sarà ripreso.”
“Sul serio?” chiese Maverick sorpreso, la scatola di ciambelle ferma a mezz’aria. “Di sua spontanea volontà?”
Hells sollevò le spalle e Luna non perse occasione per far sapere a tutti la sua opinione.
“Mi sembra il minimo, dopo che siamo quasi morti per colpa sua.”
La vampira sospirò con fare stanco, non era in condizioni di sopportare né lei né i suoi inutili battibecchi.
“Lo sa che mi deve un favore, vero?”
Si voltarono tutti verso AJ, confusi dalle sue parole.
“Non l’ho mica salvato per niente!” continuò il cowboy lisciandosi i baffetti.
“AJ, il massimo che puoi aspettarti da lui è che non ti appenda a testa in giù per una settimana!” rispose la cacciatrice prima di spruzzare una generosa dose di panna sopra il suo caffè.
“Ma tu non eri a dieta?” chiese Excell, confusa.
“È senza zucchero.” rispose l’altra con una scrollata di spalle.
La mezzo demone scosse la testa con un sospiro, ma non riuscì ad impedire ad un sorriso di rischiarare il suo volto. Quegli innocui battibecchi erano la prova che, se non altro, stava tornando tutto alla normalità.
Maverick bussò alla porta dell’appartamento e, dopo una manciata di secondi, il cantante dei Rockers corse ad aprirgli.
“Mav! Sei in anticipo! Oh, ma c’è anche la tua dolce metà!”
Prese cavallerescamente la mano di Luna e gliela baciò.
“È sempre un piacere vederti, Luna.” esclamò con un sorriso suadente.
L’angelo bianco si schiarì la voce rumorosamente, prima di seguire l’amico all’interno dell’appartamento.
“Accomodatevi pure, Steven e gli altri saranno qui a momenti.”
Si sedettero sul grande divano ad angolo mentre il ragazzo spariva in cucina per poi ricomparire con due bottiglie di birra e una di succo tropicale.
“Se non sbaglio, è il tuo preferito, giusto?” domandò porgendolo a Luna che gli sorrise. “Allora, hai parlato al tastierista?” continuò rivolto a Maverick, sedendoglisi di fronte.
“Sto andando per vie traverse.” rivelò l’angelo bianco. “Ho detto a Hells di convincerlo, lei ha sicuramente più speranza di me.”
A quelle parole, Jack spalancò gli occhi.
“Hells? Mi stai dicendo che il tastierista è il ragazzo di Hells? Quello che ha cantato al karaoke?”
Maverick annuì e il ragazzo esultò.
“Sì, è un gran figo!”
“Bah…” sbuffò Luna facendo roteare gli occhi. “Figo, parliamone…”
“Potevi invitare anche lui oggi, così ci presentavamo come si deve!” continuò Jack.
“Ecco…” cominciò Maverick imbarazzato, grattandosi la testa. “A questo proposito, ha avuto un… incidente in moto e…”
“Un incidente in moto?!” ripeté Jack, sconvolto.
“Sì, ma niente di serio.” sbottò la cacciatrice agitando una mano. “Ha la pellaccia dura, purtroppo.”
Il cantante dei Rockers la guardò confuso e Maverick gli si avvicinò con fare guardingo.
“Non scorre buon sangue tra lui e Lunie…” bisbigliò portando una mano davanti alla bocca.
La cacciatrice gli riservò un’occhiataccia e, dal momento che non poteva folgorarlo sul posto, si limitò a sferrargli una potente gomitata tra le costole.
“Avanti, dimmi tutto.”
Dimitri aprì di colpo gli occhi e Excell, dopo aver segnato l’ennesimo canestro e recuperato la palla, si sedette sull’erba di fianco a lui.
“Cos’è che ti turba?”
Il demone si alzò a sedere e appoggiò le mani dietro di sé.
“Niente, perché?”
Excell lanciò la palla all’indietro senza neanche prendere la mira, ciononostante il pallone fece una traiettoria perfetta per poi finire dentro il canestro appeso al muro della villa.
“Credi che non mi sia accorta che sei sempre perso nei tuoi pensieri? È da quando siamo tornati che sei strano!”
“Pensavo solo a quale legame può esserci tra Barry e Rei, tutto qui.”
Excell portò le mani ai fianchi, impaziente, e il demone sospirò.
“Non lo so neanch’io.” mormorò con fare stanco. “È che quel nome, Dyuk, continua a perseguitarmi!”
“Conosci qualcuno che si chiama così?” domandò la ragazza, ma Dimitri scosse la testa.
“È come se la risposta fosse dietro di me, ma appena mi volto per afferrarla, scompare. E se mi giro di nuovo, è ancora alle mie spalle…”
Excell abbassò lo sguardo, pensierosa.
“Hai provato a parlarne con…”
“Il mio Maestro?” l’anticipò. “Sì, ma neanche lui ha saputo darmi una spiegazione. Forse avrò più fortuna con Rei, quando si sarà ripreso.”
“Maledetto porco io ti uccido!”
“Dolce Luna, aspetta! Ahia! Hai frainteso! Ahi! No, ferma, ascoltami!”
“Maniaco! Questa me la paghi!”
AJ sfrecciò davanti ai due demoni, seguito da Black che lo beccava continuamente e Luna che lanciava fulmini.
“Ciao piccola Ex!” la salutò il cowboy lanciandole un bacio prima di riprendere a scappare.
“Forse gli va ancora meglio quando è King a rincorrerlo!” scherzò Dimitri per sviare il discorso.
Excell sorrise, ma l’immagine delle entità che uscivano dal corpo di Hells e facevano a pezzi la guardia riapparve nella sua mente. Per un momento aveva avuto davvero paura della vampira, ma dopo quell’episodio sembrava essere tornata normale. Se non l’avesse visto coi suoi stessi occhi, non l’avrebbe mai creduta capace di una crudeltà simile.
“No, Luna e Black sono ancora il male minore.” mormorò tra sé e sé.
Hells si era addormentata sul divano col controller della Playstation in mano e si sarebbe accorta solo qualche ora più tardi della scritta Snake is dead sul televisore, accompagnando la scoperta con un urlo disperato perché non aveva salvato. Era il momento adatto.
Entrò di soppiatto nella camera e si richiuse silenziosamente la porta alle spalle. Trasse di tasca una lampadina e non appena l’appoggiò sul palmo della mano, questa si accese, irradiando una luce soffusa. Si morse il labbro inferiore. Ancora non capiva cosa l’avesse spinta ad entrare lì.
Si avvicinò guardinga al letto. Rei stava ancora dormendo. Ora che il suo volto non era più una maschera di sangue, i lividi risaltavano nel pallore innaturale, ma era sicura che sarebbero spariti nel giro di un giorno.
Bene Luna, Rei sta dormendo quindi, qualsiasi motivo tu abbia avuto per entrare qui, non c’è più, perciò gira i tacchi e…
Il vampiro aprì gli occhi di colpo e la ragazza sobbalzò. Ecco, fregata!
“Sei venuta ad uccidermi?”
La sua voce era più bassa e piatta del solito, e la cacciatrice ebbe molta difficoltà ad interpretare la sua domanda. Era una battuta o parlava seriamente?
“Non avrai un’occasione migliore di questa.” continuò Rei, fissandola col suo sguardo impassibile.
“Sai che non posso farlo, quindi non tentarmi.” sbuffò fingendo disinteresse.
Il vampiro chiuse gli occhi, come se non avesse altro da dirle. Sul serio si era svegliato solo per assicurarsi che non l’avrebbe ucciso?
“Come stai?” domandò distrattamente, giocherellando con una ciocca di capelli.
“Non vedo perché dovrebbe interessarti.” rispose lui riaprendo gli occhi.
Ancora una volta, la ragazza rimase senza parole. Effettivamente aveva ragione: cosa poteva importare ad una cacciatrice dello stato di un vampiro?
“Ho avuto giorni migliori.” aggiunse con un sospiro e Luna lo guardò sorpresa.
A che gioco stava giocando?
“Bene! Comunque… come mai ti sei lasciato catturare da quel Barry per salvarci?”
Ecco. L’aveva detto. Il vampiro rimase in silenzio diversi secondi, come se stesse scegliendo le parole adatte, e per un istante Luna credette che non avrebbe più riaperto bocca.
“Avrei avuto più libertà di azione se ve ne foste andati, ma rinchiudendovi nelle prigioni mi ha legato le mani. Letteralmente.”
“Tutto qui?”
“Tutto qui.”
Luna annuì, gli occhi ridotti a due fessure. Stava per aggiungere altro, quando un urlo disperato giunse dal salotto. Hells doveva essersi svegliata.
Guardò un’ultima volta il vampiro, ma lui aveva chiuso di nuovo gli occhi. Stava dormendo o la stava volutamente ignorando?
Girò i tacchi e si diresse verso la porta, ma inciampò su un ammasso nero che la fece cadere a terra come un sacco di patate. Si voltò furente e lanciò uno sguardo omicida a King che sonnecchiava beato sul pavimento della camera. Era sempre stato lì? O era comparso per proteggere il vampiro?
“Stupido lupo.” borbottò rialzandosi in piedi e sistemando la gonna del vestitino.
King sbadigliò come se il caso non fosse suo e la cacciatrice uscì dalla camera con stizza, ma per un istante le parve di sentire una risata sommessa giungere dal letto.
Richiuse la porta e vi si appoggiò contro con la schiena.
L’ho fatto perché non volevo che vi facesse del male, perché anche se siete un po’ rompipalle, ho finito per considerarvi miei amici. Per quale stupido motivo aveva pensato che le avrebbe risposto una cosa del genere? Toc-toc! Luna? Stiamo parlando di Rei, l’abominevole vampiro delle nevi! Quello senza anima, senza coscienza, senza sentimenti, cosa ti aspettavi?