XV.-1

2221 Words

XV. La fitta coltre di nubi che ricopriva il cielo prometteva un’altra notte di tenebre. Spirava una brezza sottile ma pesante di umidità che però non riusciva quasi neppure a increspare la superficie del lago. Gli occupanti del castello erano silenziosi e malinconici quanto la natura che li circondava. I due ex-prigionieri si sentivano umiliati e avviliti, ma nella loro umiltà covava la sete della vendetta. Erano più propensi a rammentare l’indegnità con cui erano stati trattati durante le ultime ore di prigionia, che non a sentire gratitudine per la clemenza ottenuta. Quel pungolo poi che è la coscienza, ricordando loro il motivo per cui avevano tanto sofferto, li sospingeva piuttosto a prendersela con i nemici che non ad accusare se stessi. In quanto agli altri, il rimpianto e la gioia

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