Cacciatore-di-Daini sorvegliava con vigile attenzione tutti i movimenti di Hutter e Hurry. A tutta prima non aveva saputo se ascrivere al caso o alla volontà la rotta da essi seguita, ma ora incominciava a sospette la seconda ipotesi. Pratico com’era Hutter del lago gli era facile ingannare chi invece non lo conosceva, e quali che fossero le sue intenzioni era evidente che in meno di due ore era riuscito a portare l’arca a circa cento pertiche da riva c proprio di fronte all’accampamento. Prima di arrivare a questo punto Hurry, che aveva una certa conoscenza del linguaggio algonchino, aveva conversato a quattr’occhi con l’indiano, il quale venne ora ad annunciare il risultato di questo colloquio a Cacciatore-di-Daini. Questi era rimasto a osservare con occhio freddo, per non dire diffident
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