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2027 Words
«Da quel che ti ho inteso dire, Hurry, questo Tom non deve essere un uomo come gli altri; non è né un Mingo né un Delaware né un viso pallido. Anche il suo dominio dura da molto tempo, secondo quel che mi dici, e senza alcun limite di frontiere. Qual è dunque la sua storia, e che tipo è?». «Ecco, se vuoi sapere come sia il carattere del vecchio Tom, non posso dire che assomigli molto a quello degli altri uomini, ma ha piuttosto il temperamento del topo muschiato, giacché segue assai più le abitudini di questo animale che non quelle dei suoi simili a due zampe. Alcuni pensano che in gioventù abbia scorrazzato in lungo e in largo sull’acqua salata, e sia stato il compagno di un certo Kid che fu impiccato per atti di pirateria molto tempo prima che tu e io si fosse nati; dicono anche che si sia trasferito in seguito in queste regioni, ben sapendo che la flotta del Re non avrebbe mai valicato le montagne e che tra i boschi avrebbe potuto godersi in pace il suo bottino». «In tal caso aveva torto, Hurry, torto marcio. Nessuno può godersi in pace i frutti di un bottino, in nessun luogo». «Questo dipende da come è fatto il cervello di ciascuno di noi. Ho conosciuto certi che non si divertivano affatto se non nel bel mezzo di una baldoria e altri invece che se la godevano un mondo soltanto quando se ne stavano appartati in un angolino. Vi sono alcuni che non hanno pace se non trovano da predare, e altri invece che sono infelici nel caso contrario. La natura umana è assai arzigogolata a questo riguardo. Il vecchio Tom non mi sembra appartenere a nessuna di queste categorie, perché ammesso che le sue ricchezze siano effettivamente il frutto di saccheggi, egli se le gode con le sue figliole in una maniera assai tranquilla e pacifica, e non desidera altro». «Ah, ha anche delle figlie? Ho inteso i Delaware, che hanno cacciato parecchio da queste parti, raccontare molte storie sul conto di queste ragazze. Ma non c’è una mamma, Hurry?». «C’era una volta, come è logico; ma da due anni è morta e affondata». «Come dici?», domandò Cacciatore-di-Daini, fissando il compagno con una certa sorpresa. «Dico morta e affondata e spero di esprimermi in buon inglese. Il vecchio calò sua moglie nel lago, cosa di cui sono certo avendo assistito personalmente alla cerimonia; ma se Tom abbia fatto questo per risparmiarsi la fatica di scavare una fossa, il che tra tante radici non è impresa facile, oppure nel convincimento che l’acqua lava i peccati più rapidamente della terra, proprio non te lo saprei dire». «La povera donna era dunque così cattiva da costringere il marito darsi tanta pena per mondare il suo cadavere?». «Non eccessivamente, benché, si capisce, avesse i suoi difetti. Ritengo che Judith Hutter debba essere stata graziosa e dotata più o meno di tutte le qualità atte a fare di una donna una buona moglie quanto qualsiasi altra vissuta al pari di lei e per tanto tempo lontana da qualsiasi scampanio di chiesa; perciò immagino che il vecchio Tom l’abbia calata a fondo un poco per risparmiar fatica, ma un poco anche per darle una lezioncina. Devo convenire che la donna aveva un caratterino d’acciaio, e siccome il vecchio Hutter ha molto della pietra focaia, ogni tanto, quando si scontravano, lanciavano scintille, ma nel complesso si può dire che siano vissuti insieme d’amore e d’accordo. Quando però prendevano fuoco chi li ascoltava coglieva certi scorci delle loro esistenze passate come se ne vedono nei recessi più cupi della foresta, quando un raggio di sole vagabondo riesce a farsi strada sino alle radici dei tronchi. Io comunque stimerò in eterno Judith, per il semplice fatto che essa è stata la madre di una creatura inuguagliabile qual è l’attuale Judith Hutter!». «Ecco, Judith appunto era il nome fattomi dai Delaware, benché essi lo pronunciassero a modo loro. Dai loro discorsi non credo che quella ragazza debba essere molto di mio gusto». «Di tuo gusto!», esclamò March, che l’indifferenza e la presunzione del compagno sdegnavano in egual misura. «Come diavolo puoi parlare tu di gusti, e soprattutto trattandosi di una donna? Tu non sei che un ragazzo… un alberello che non ha ancora messo radici. Judith ha avuto degli uomini veri tra i suoi spasimanti, e questo sin da quando aveva quindici anni, cioè quasi cinque anni fa, e lei non si abbasserebbe a degnare di una sola occhiata un mezzo uomo come te!». «È il mese di giugno e non c’è una sola nuvola tra noi e il sole, Hurry, perciò tutto questo tuo calore è superfluo», replicò l’altro, per nulla turbato; «tutti i gusti sono gusti, e anche uno scoiattolo ha il diritto di dire quello che pensa di un giaguaro». «Certo, ma può non essere sempre saggio permettere al giaguaro di conoscere il tuo pensiero», borbottò March. «Tu però sei giovane e impulsivo e non terrò conto della tua ignoranza. Su, Cacciatore-di-Daini», soggiunse poi con una risata cordiale, dopo essersi soffermato un istante a riflettere; «noi siamo amici per la pelle e non staremo certo a litigare per una cavallina capricciosa e sventata, soltanto perché il caso vuole che sia anche bella; tanto più che tu non l’hai mai vista. Judith è soltanto per uomini che abbiano i denti solidi; perciò è sciocco aver timore di un ragazzo. Ma che cosa ti hanno detto di lei i Delaware? Poiché gli indiani, dopo tutto, in fatto di donne se ne intendono anche loro quanto qualsiasi bianco». «Mi hanno detto che è molto graziosa a vedersi, e di parola gradevole; ma che le piace troppo essere corteggiata e che è senza cervello». «Che demoni incarnati! Del resto chi può far da maestro a un indiano in quanto a conoscenza della natura umana? Alcuni ritengono che siano abili soltanto nel seguire una pista, o sul sentiero di guerra, ma io dico che sono filosofi, e sanno capire gli uomini quanto capiscono i castori, e conoscono le donne quanto questi e quelli. Ti hanno descritto il carattere di Judith fatto e sputato! Se devo dirti la verità, Cacciatore-di-Daini, io avrei sposato quella ragazza già da due anni se non fosse stato per due particolari motivi, uno dei quali appunto è la sua sventataggine». «E qual è l’altro?», domandò il cacciatore che aveva seguitato a mangiare tranquillamente, mostrando assai scarso interesse all’argomento. «L’altro motivo fu dovuto a una certa irresolutezza da parte sua nei miei riguardi. La ragazza è molto bella, e lo sa. Figliolo, non c’è un albero che cresca su queste colline più diritto di lei, né che ondeggi al vento con più naturalezza e disinvoltura. Se ciò fosse tutto, ogni lingua ne canterebbe le lodi, ma ha alcuni difetti che mi riesce difficile di superare, e a volte giuro di non tornare mai più al lago». «Questo è il motivo per il quale ci ritorni sempre! Non vi è nulla di peggio che giurare su simili argomenti». «Ah, Cacciatore-di-Daini, tu sei novellino di queste cose; ti mantieni fedele alle buone maniere come se non avessi mai lasciato i Possedimenti. Per me il caso è diverso, e non posso ribadire un’idea senza provare il desiderio di giurarci sopra. Se tu sapessi tutto quello che io so nei confronti di Judith, troveresti una certa giustificazione alla mia voglia d’imprecare, ogni tanto. Dunque, di quando in quando vengono sul lago per cacciare e pescare gli ufficiali di stanza nei fortini sul Mohawk, e allora sembra che quella figliola esca di senno! Lo capisci dal modo come si agghinda con i suoi vestiti migliori e dalle arie che si dà con quei bellimbusti». «Tutto questo mi sembra poco adatto alla figlia di un pover’uomo», replicò gravemente Cacciatore-di-Daini; «gli ufficiali sono gente fine e se si occupano di una ragazza come Judith non possono che farlo con cattive intenzioni». «Qui sta appunto il guaio! Io ho i miei dubbi a proposito di un certo capitano e, se m’inganno, Jude non ha che biasimare se stessa e la sua leggerezza. Dopo tutto io non desidero di meglio che considerarla una ragazza modesta e gentile e tuttavia le nubi che vagano su queste colline sono meno malfide di lei. Da quando era bimba non più di dodici uomini bianchi le hanno posto gli occhi addosso, eppure bisogna vedere che arie di donna fatale si dà con due o tre di questi ufficiali!». «Io se fossi in te non penserei più a una ragazza simile, ma dedicherei decisamente ogni mio affetto alla foresta; questa non t’ingannerà mai, perché è ordinata e guidata da una mano che non trema». «Se tu conoscessi Judith capiresti che è molto più facile predicare che agire. Se riuscissi a tranquillizzarmi sul conto degli ufficiali trascinerei di forza la ragazza al Mohawk, la costringerei a sposarmi malgrado tutti i suoi tentennamenti e lascerei il vecchio Tom a custodire Hetty, l’altra figliola, la quale se non è intelligente e bella come la sorella è però molto più ragionevole». «C’è dunque un altro uccellino nello stesso nido?», domandò Cacciatore-di-Daini inarcando le sopracciglia, lievemente incuriosito. «I Delaware mi hanno sempre parlato di una sola figliola». «Il che è più che naturale, trattandosi di Judith e di Hetty Hutter. Hetty è semplicemente graziosa, mentre sua sorella, te lo ripeto, amico mio, è tale che non se ne trova un’altra, uguale a lei, da qui al mare. Judith è piena di spirito, di scilinguagnolo, di astuzia, sembra un vecchio oratore indiano, mentre la povera Hetty è a parer mio un pozzo d’ignoranza, e talvolta mi sembra sul punto di oscillare sulla linea di demarcazione che divide questa dall’imbecillità». «Sono creature come lei quelle che il Signore tiene in particolare custodia», replicò solennemente Cacciatore-di-Daini, «poiché egli considera con speciale amore tutti coloro cui manca la debita porzione di raziocinio. I pellirosse onorano e rispettano gli esseri così dotati, perché sanno che lo Spirito Maligno si compiace maggiormente di dimorare in un corpo ricco di artifici che non in uno che non possieda in sé alcuna astuzia». «Ma io ti garantisco che lo Spirito Maligno non dimorerebbe a lungo nella povera Hetty. Il vecchio Tom ha un debole per lei, e così pure Judith, malgrado tutta la sua prontezza d’ingegno; se così non fosse non la riterrei affatto sicura in mezzo alla genia di uomini che a volte si radunano sulle rive del lago». «Credevo fosse uno specchio d’acqua sconosciuto e poco frequentato», mormorò Cacciatore-di-Daini, che il pensiero di essere troppo vicino al mondo rendeva palesemente inquieto. «È proprio così, figliolo, se pensi che vi si sono posati sopra gli occhi di non più di venti uomini bianchi; ma se pensi che si tratta di venti uomini di frontiera… cacciatori, accalappiatori, esploratori e gente simile… sono tipi che possono fare guai grossi, se ci si mettono. Cacciatore-di-Daini, sarebbe una cosa terribile per me se trovassi Judith sposata dopo sei mesi di assenza!». «Hai la promessa della ragazza per sentirti incoraggiato a sperare altrimenti?». «Affatto. Non so come sia… sono un bel figliolo, amico; questo posso ben vederlo entro ogni fonte su cui batte il sole… eppure non sono mai riuscito a strapparle una promessa, nemmeno un sorriso cordiale, consenziente, ancorché lì per lì rida tutta contenta. Se ha osato sposarsi durante la mia assenza conoscerà le gioie della vedovanza ancor prima di aver compiuto i vent’anni!». «Hurry, non oseresti recare offesa all’uomo che ella avrebbe scelto per il semplice fatto che lo ha trovato più di suo gradimento di te?». «E perché no? Se un nemico mi attraversasse il sentiero non lo caccerei forse via, fuor della mia strada? Guardami… sono forse uomo da permettere al primo miserabile mercante di pellicce che si presenti strisciando e supplicando di scavalcarmi in una questione che mi tocca tanto da vicino quanto l’affetto di Judith Hutter? Del resto, quando si vive al di fuori della legge, bisogna fare da soli da giudici e da carnefici. E se un uomo dovesse essere trovato morto nei boschi chi potrebbe dire chi lo ha ucciso, anche ammettendo che la Colonia prendesse in mano la cosa e ne facesse scalpore?».
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