19 «Dov’era la sera del ventiquattro marzo, dalle ore venti alla mezzanotte?» fu la prima domanda che Alfonsi fece alla contessa. La registrazione dell’interrogatorio aveva avuto inizio dopo le molte rimostranze dell’avvocato Vidotti, che insisteva nella teoria del complotto di Polizia e Magistratura ai danni della sua cliente per screditarla mediaticamente. Nessuna delle proteste di Vidotti scalfì la determinazione di Alfonsi nel voler dimostrare la teoria accusatoria. Qualche problema lo visse la magistrata, troppo giovane e inesperta per reggere il confronto con quel principe del foro. La partita la stava giocando Alfonsi, ed era una partita alla pari. Il commissario esercitava tutta la sua autorità e la sua preparazione, cosa che destò qualche imbarazzo allo stesso avvocato, che, per