6. Mi svegliò un grido angosciato. Era notte fonda, la stanza era completamente buia. Quando spalancai gli occhi feci fatica a distinguere il profilo di Joe. Lo sentii gemere di paura. Ora, quello era un suono che non avevo mai sentito in un uomo adulto. Non l’avevo mai sentito neppure in un bambino, grazie al cielo, ma il mio cane faceva un suono simile, quand’era ancora vivo e c’era un forte temporale. Uggiolava spaventato. Joe non uggiolava, ma emetteva dei lamenti di paura. Lo abbracciai e lui si aggrappò a me. Tremava. Piangeva. Era fradicio di sudore. Gli accarezzai i capelli, tenendolo stretto. «Va tutto bene...» mormorai. «Sei al sicuro... era solo un sogno...» Restò avvinghiato a me, tremante. Mi sembrava di non poter fare assolutamente nulla per aiutarlo. Non capivo quello