11. Quando andai a bussare alla porta della pertinenza il sole era già calato. Il giardino aveva l’odore dolce e forte che hanno i giardini di notte e dalla finestra del piano terra filtrava la luce azzurra del televisore. Un istante dopo quella stessa finestra si tinse di giallo, perché Joe doveva essersi alzato dal divano per venire ad aprire. Scoprii che stavo trattenendo il respiro e mi diedi della stupida, ma non potevo farci nulla: ero nervosa, sulle spine e non sapevo come spiegarmi, né come avrebbe reagito lui. La porta si aprì e mi resi conto che indossava ancora i vestiti che aveva quella mattina. La barba era un po’ cresciuta, le spalle mi sembrarono più incurvate dell’ultima volta in cui le avevo guardate. Mi rivolse un sorriso caloroso e un po’ incerto, un po’ stanco, un p